domenica 29 ottobre 2017

Perché Halloween ha molto a che vedere con Harry Potter

Ovviamente la festa delle streghe non può che essere ampiamente celebrata nel magico mondo di Harry Potter: incantesimi e pozioni, inquietanti creature, manufatti oscuri ed ambigui percorrono tutta la narrazione. Peraltro questa festività ha origini celtiche, quindi è radicata nella cultura inglese, sulle cui terre nasce Hogwarts. Ma alcuni avvenimenti molto importanti si sono verificati in tali date.

In uno dei festeggiamenti del 31 ottobre che possiamo trovare nella storia raccontataci dalla Rowling si ha l'entrata del troll nei sotterranei. È così che nasce l'amicizia nel Golden Trio, ed emerge quanto la lealtà sia più importante per Hermione che restare a scuola, sebbene essere espulsi per lei sia peggio della morte... I sette romanzi non esisterebbero, se non fosse per l'amicizia fra loro.

Un fatto ancor più fondamentale si era verificato nel sinistro ultimo giorno di ottobre: la morte dei genitori di Harry. Sulla loro tomba si può infatti leggere, oltre al loro bellissimo epitaffio, che sono morti in quella data. Ed è in quel giorno stesso che Hagrid trasporta Harry fin davanti al numero 4 di Privet Drive: è così che, dunque, l'intera saga ha inizio.




P.S. Nick-Quasi-Senza-Testa è morto il 31 ottobre del 1492. Nel secondo libro viene infatti raccontato che Harry partecipa alla sua 500^ festa di Complemorte, anziché festeggiare Halloween nella Sala Grande come l'anno precedente.

giovedì 26 ottobre 2017

Quante persone

Quante persone che quando ti parlano ascoltano solo loro stesse
quante persone che cercano solo conferme, in burattini, idee represse
quante​ persone ti soffocano con le loro ansietà
quante persone solo gossip e stupidità
quante persone odio e repressione
dimenticano il cuore, l'attenzione.

Quante ho sentito parlare per sentire la propria voce
bearsi delle proprie idee, nascondersi dietro scuse
quante soffocanti seppur piccole, e inconcludenti
quante persone inesistenti
ma solide, capaci di schiacciare fiori 
e passare avanti, o addirittura riderne
come fosse un passatempo, un portento.

Quante non-persone
che mi fanno apprezzare gli altri,
capaci d'empatia e umanità.



mercoledì 25 ottobre 2017

Sei solo umano


Il massimo che puoi dare è il massimo che puoi dare, mai la perfezione.



martedì 17 ottobre 2017

Rifletti

Rifletti mai su chi sei veramente?

Gli errori, i sacrifici, le bugie, gli atti di coraggio, ciò che rifaresti e ciò di cui ti sei pentito?
Però forse tu hai una visuale, mentre coloro che ti circondano pensano altro di te. Tu racconti questa persona in modo diverso da come essi ne parlano. E questo può mandarti al manicomio, farti perdere la strada che stavi seguendo e iniziare a dimostrare di essere meglio, o distruggere tutto ciò per cui hai faticato fino a quel momento, perché se nessuno lo apprezza non ha valore.
Ma non è così.
Perché alla fine non sono gli altri a definirci come persone, altrimenti saremmo centomila, saremmo nessuno. E poi noi stessi abbiamo una percezione delle percezioni altrui. Perciò le centomila opinioni, viste da noi, sono ancora diverse; anche conoscendo sinceramente ciò che essi hanno da dire non potremmo sapere. Mai.
Allora sta a noi. Essere onesti, per poter comprendere e giudicarci, imparare e migliorarci. Sta a noi riflettere veramente su chi siamo, perché anche se non sapremo mai la verità, forse, avremo almeno una risposta.

L'invito a essere se stessi può essere letto come presunzione, ma c'è tanta differenza fra boria e orgoglio come fra supposizione e certezza. Nel momento in cui non sei la copia di nessuno non stai dicendo di essere migliore di altri, bensì di voler essere considerato per null'altro che per ciò che hai da offrire.




Anche su wattpad: Oggi mi sento... misteriosa.

domenica 15 ottobre 2017

I 40 libri della iRead challenge 5 (25/40) ☆

21/40 - "Il Vecchio e il Mare" di Ernest Hemingwayun libro con un protagonista anziano.

Sono due i tratti che più mi hanno colpita di questa bellissima storia: le tematiche (forza, determinazione, sconfitta, morte), così ben trattate pur trattandosi di un romanzo breve, e il ritratto che viene fatto della pesca, una vera sfida - di vigore, sveltezza, intelligenza, esperienza, resistenza. Come è la stessa lotta per la sopravvivenza, che lambisce queste pagine così viva nonostante molti di noi l'abbiano dimenticata, e capiti di sottovalutarla e giudicarla. 
Pensavo di trovare, per i toni inesorabili e cupi, un finale diverso; eppure questo autore, che ha vissuto un secolo così tragico e violento, e allo stesso modo ha terminato la sua vita, mi ha sorpresa con tanta dolcezza, nelle sue poetiche ultime lettere d'inchiostro.




22/40 - "Tequila a Colazione", Erica Orloffun romanzo rosa o chick lit.

Sono rimasta sorpresa da questo libro, trovandolo un po' insolito: per il suo avvicendarsi e il suo finale, non scontati, l'ironia pungente e divertente e la delicatezza con cui molti aspetti vengono trattati. Mi sono piaciuti molto tutti i personaggi, anch'essi non scontati e ben caratterizzati, divertenti e profondi; e il modo di scrivere dell'autrice, diretto e disincantato ma comunque pieno di speranza. Una lettura coinvolgente, non troppo leggera ma buona per distrarsi. Sicuramente ottimo nel suo genere.





23/40 - "La Danza del Girifalco", Silvano Nuvoloneun libro con un animale in copertina.

Romanzo storico molto interessante, sia per la trama che per l'accuratezza in ciò che viene descritto, dalle persone che lo costellano, ai luoghi, al modo di guadagnarsi la fiducia dei falchi (ed è stato divertente vedere l'autore che svolgeva la stessa attività della protagonista, conferendo maggior credibilità alle sue parole!). Sono rimasta piacevolmente colpita anche dai ruoli dei personaggi, che non cadono nei soliti cliché. Mi è dispiaciuto, invece, per tutte le volte in cui andava a capo, che spezzavano il racconto, e gli errori che si è lasciato dietro il correttore di bozze (o editor che fosse). Un aspetto della storia che mi ha lasciato perplessa è quello della relazione quasi magica che è in grado di instaurare il personaggio con le sue creature. Comunque è stata una lettura piacevole e anche interessante.





24/40 - "Il Fu Mattia Pascal", Luigi Pirandello: un libro ambientato in Italia.

Pirandello non ha mai smesso di esercitare su di me un certo fascino per la sua straordinaria, e veritiera, prospettiva del mondo. Leggere il suo romanzo è stato altrettanto stimolante: la ricchezza di riflessioni che lo contraddistingue e la mirata maestria del suo racconto sono ammirevoli, e la sottile ironia che si cela dietro molti aspetti è fantastica, soprattutto considerando la tragicità del pensiero di fondo. Penso che un libro sia veramente degno di essere letto soltanto quando l'autore riflette su ogni singolo particolare, e questo è certamente il caso. E fa riflettere sicuramente anche il lettore, sull'idea di identità, la legittimità dei sentimenti, il tormento della coscienza, il significato dell'esistenza. Per non parlare delle fisime meramente personali. 
Forse mi è piaciuto anche più di "Uno, Nessuno e Centomila" (anche se ho trovato la prima parte un po' noiosa, soprattutto rispetto alla seconda). Quel che è certo è che non condivido il parere della maggioranza dei critici dell'epoca, sulla mancanza di realismo dell'opera - che, oltretutto, mi parrebbe essere irrilevante: un'opera deve emozionare e/o insegnare, e non necessariamente essere realistica.




25/40 - "Per dieci minuti", Chiara Gamberaleun libro ambientato nel periodo natalizio.

Un libro molto egocentrico: continuamente bussano i ricordi, i fantasmi, le paure della protagonista, i rimproveri che rivolge a se stessa, le sue sensazioni. Ma è un libro sui noi stessi in generale: su come ci racchiudiamo in una comfort zone, felici in trappola, e non ci accorgiamo di tutte le cose belle che ci perdiamo restando in quei pochi centimetri quadrati. E di come a volte quella stessa prigione dorata si trasforma nella nostra sofferenza, quando siamo noi ad avere la chiave e potremmo semplicemente uscire ed affrontare il mondo, e così le nostre paure. Scoprendo che non è poi così terribile cambiare. 
E' pregno di sentimenti, persone, eventi e minuscoli dettagli, molto autentici, e di insegnamenti su quello che è davvero da cercare nella vita, regalandocene anche soltanto dieci minuti al giorno. Ho apprezzato bene questo romanzo, che sicuramente rileggerò per poter imparare qualcosa che mi sarà sfuggito in questa prima lettura. 


(Potete vedere tutti i libri che ho letto per la iRead challenge cliccando sul presente link.)

lunedì 9 ottobre 2017

La tragica storia degli spoiler di DeathNote

La vostra Sear ha scoperto Death Note quest'anno, appassionandosene. Avevo deciso di acquistarmi un tomo dopo l'altro tenendomi alla larga dagli spoiler vari, quindi non entrando in gruppi e non cercando discussioni in proposito. Ma ho commesso un errore: ho intrapreso il discorso con un amico.

Sear: "Tu hai letto Death Note?"
Amico: "Sì, sono arrivato alla morte di X..."

*ORRORE E RACCAPRICCIO*

Dopo aver cercato di rimuovere il traumatico evento dalla mia mente, ho cercato di vedere il positivo: dopotutto non sapevo né quando né come sarebbe morto. Bene. 
Ho proseguito la lettura, raggiungendo quel punto, quando in un'altra discussione a proposito di trasposizioni cinematografiche è riemerso il discorso. Ho messo le mani avanti.

Sear: "Io sono arrivata FINO A QUANDO BLABLABLA"
S: "Ah, ok, non vorrei farti spoiler!"
*dopo mezz'ora di discussioni spoiler-free su DeathNote*
S: "... invece a me la morte di Y non è piaciuta."

*SCHIFO E STORDIMENTO*

Stavolta ho riso, ma comunque dimenticare il trauma mi sarà impossibile. Visto che il numero di volumi sta terminando, inoltre, non sarà difficile indovinare quando l'evento di verificherà. Mi consolo lo stesso, sapendo che Tsugumi Ōba non è mai scontato/a.
Ho però narrato l'evento al mio ragazzo, che insieme a me, ed ugualmente ignaro degli eventi, ne aveva intrapreso la lettura. Ma che era giunto più avanti di me.

A: "Allora? Qual era quel famoso spoiler che ti aveva fatto S?"
Sear: "Non te lo dicooo"
A: "Ma è che muore Z?"

EH NO, EH! ADESSO MI DO ALL'EREMITAGGIO FINCHE' NON L'AVRO' FINITO!



Photo by Cristian Grecu; pp di Sear (potete vedere before e after a questo link su facebook).

mercoledì 4 ottobre 2017

Sei un topo di biblioteca? Solo se fai almeno 30 su 40...

Ecco un elenco di cose che solo un lettore appassionato può fare! E voi, lo siete? Se non ne siete certi, scopritelo con questo test!
(I miei risultati sono alla fine!)
  1. Hai avuto serie difficoltà a rispondere quando ti hanno chiesto: "Qual è il tuo libro preferito?"
  2. Ti sei rattristato vedendo che la fine del libro si avvicinava perché non volevi che finisse.
  3. Ti sei incavolato perché la copertina non c'entrava niente con la storia.
  4. Ti sei scocciato quando è uscita una nuova versione con una copertina più brutta.
  5. Ti sei scocciato quando è uscita una nuova traduzione, perché faceva pena!
  6. Hai comprato più edizioni di un libro perché ti piaceva la copertina...
  7. ... o per collezionarle tutte!
  8. Ti sei preso una pausa dalla lettura perché eri troppo coinvolto nel libro precedente da poterne leggere uno nuovo.
  9. Hai voluto finire il libro che stavi leggendo anche se lo trovavi noioso.
  10. Ti sei sentito così deluso dalla fine di un libro da lamentartene con qualcuno...
  11. ... o sei andato su internet a vedere quante altre persone l'avevano odiata!
  12. Hai letto un libro tante e tante volte, lasciando in attesa dei libri nuovi.
  13. Hai portato un libro ad un party perché "non si sa mai".
  14. Hai portato più di due libri in un breve viaggio.
  15. Hai passato secoli a decidere che libro portare in un viaggio...
  16. ... e hai comunque portato più libri del previsto!
  17. Hai considerato seriamente di unirti ad un club di libri.
  18. Ti sei effettivamente unito ad un club di libri.
  19. Ti sei prefisso un tot di libri da leggere entro la fine dell'anno...
  20. ... e hai superato il limite che ti eri prefisso.
  21. Hai passato oltre mezz'ora curiosando in un negozio di libri.
  22. Hai passato oltre un'ora curiosando in un negozio di libri.
  23. Hai annusato un libro vecchio.
  24. Hai annusato un libro nuovo.
  25. Sei stato amaramente deluso dalla versione cinematografica di un libro che ti era piaciuto.
  26. Hai evitato di guardare l'adattamento cinematografico per non rovinarti il libro.
  27. Hai finito lo spazio per i tuoi libri...
  28. ... e così hai dovuto metterne alcuni in senso orizzontale sugli altri, per farceli stare!
  29. Ma non ci stanno lo stesso.
  30. Hai sognato di avere una libreria in casa.
  31. Hai avuto una tessera socio per un negozio di libri.
  32. Hai avuto una spilla o un badge dove c'era scritto che sei un amante dei libri.
  33. Ti sei sorpreso nello scoprire una pronuncia di una parola, perché l'avevi imparata dai libri!
  34. Sei stato sveglio fino alle tre del mattino per finire il libro che stavi leggendo.
  35. Sei stato così immerso nella lettura su un bus o un treno da perdere la fermata.
  36. Hai visto uno sconosciuto che leggeva un libro che ti piaceva, desiderando di avvicinarti e parlarne con lui...
  37. ... e l'hai fatto!
  38. Ti sei commosso quando è morto un personaggio che amavi.
  39. Ti sei sentito nervoso a prestare un libro, nel timore che si rovinasse...
  40. ... ma hai apprezzato moltissimo che lo leggessero dopo che gliel'avevi raccomandato!




Io ho fatto 36/40... direi di rientrare ampiamente nella categoria! (Yeee!)
E voi? Quanto siete bookworm? Fatemelo sapere nei commenti o su facebook! ;)

***

Test tratto e liberamente interpretato da BuzzFeed (infatti ho aggiunto qualche domanda e ne ho eliminata una ;)!).

domenica 1 ottobre 2017

Fiducia

Possono esisterne molte cui ci affideremo, a seconda del tempo e di ciò di cui necessitiamo; ma su alcune non potremo contare, perché inappropriate, troppo fragili o strette.
Non è mai semplice scegliere dove confidare; ma è certo che chi è degno di fiducia non mente, non sfrutta, non nasconde e non ricatta.