mercoledì 17 maggio 2017

Ryda

I passanti guardavano la bambina, che, incurante, si lasciava dietro pezzi di sciarpa, frutta schiacciata e urla adirate...
Eppure non dava fastidio a tutti quella strana ragazzina che ogni giorno passava di là correndo: non era brutta; e soprattutto era pulita, a parte i piedi, nudi, intinti sempre di rosso o arancione. Ma in fondo finché quei "pigmenti" non scadevano, avevano di certo un odore migliore di quelli dei piedi altrui.
Non era un periodo in cui la gente si curava molto della propria igiene personale. Per questo morivano giovani, e tentavano di godersi la vita finché potevano: e, non avendo blog con cui passare il tempo, dedicavano un quarto della loro giornata ad arricchire le voci che giravano sulla bambina, che non passava mai alla stessa ora o per lo stesso posto due volte, alimentando le strane idee che circolavano.
La maggior parte della gente del villaggio le aveva parlato, a sentir loro. Tutti sapevano il suo nome, ma era un nome diverso dalla bocca si ognuno; tutti conoscevano la sua storia, e il suo segreto, ma la bambina era una brava ragazzina che andava a scuola ogni mattina e una pazza psicopatica, un orfana per il caso o per l'omicidio, un angelo e la figlia del diavolo, una strega e una fata dei boschi.
Almeno tutti erano d'accordo su una cosa: il chiamarla "Piedini"... perché tutti i loro sicurissimi informatori, curiosamente, la chiamavano al medesimo modo, e così tutti nel villaggio si potevano capire dandole quel soprannome.
Una cosa che nessuno sapeva, perché tutti tenevano segrete le sembianze dei propri informatori, era che tutti quanti portavano un nero mantello lungo fino ai piedi, logoro, nero e bucato laddove la caviglia destra strusciava contro il vestito. Nessuno aveva mai notato che gli occhi, pur coperti, emanavano gli stessi riflessi verdi, quasi eccessivi; e nessuno sembrava aver fatto caso alla forzatura che c'era in quella voce da uomo...
La gente guardava soltanto l'altezza, che era nella media. La gente vedeva soltanto l'ombra, in quel viso, e non la luce così bella che emanavano quegli occhi vivi; la gente ascoltava quello che la voce diceva, e non l'inflessione o il timbro; la gente badava alle notizie, e non a chi le dava, e Ryda era stuzzicato più da questo che da tutto il resto.
O forse no... forse a lui bastava inventare storie, e basta. Forse il suo sorriso, quando la lavandaia diceva al fabbro che la bambina era una figlia della Luna, sorella delle Stelle, era dovuto soltanto al fatto che lo dicesse, e non al fervore con cui i suoi gesti ammettevano che vi aveva creduto... In fondo quello che piaceva di più a Ryda era inventare storie: esse erano il suo pane quotidiano, e senza il pan di grano non gli sarebbe cambiato niente pur di poter continuare a fantasticare. Due parole soltanto erano per lui fonte d'ispirazione di mille storie... e la verità? Quanto contava per lui?
Neanche Ryda lo sapeva, perché non fu lui a seguire Piedini quel giorno, ma i suoi piedi: e la seguivano senza dare retta agli occhi, o ascolto alle orecchie: badando soltanto a... a... qualcos'altro. Cosa, vi dirò, non so dirvi: volete seguire Piedini anche voi, al seguito di Ryda? Io sono pronta.

Child Sitting While Touching Her Foot

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