mercoledì 23 agosto 2017

I 40 libri della iRead challenge di Sear 4 (20/40) ☆

16/40 - "Cirano di Bergerac", Edmond Rostand: una storia d'amore. 


Semplicemente meraviglioso, sotto tutti i punti di vista: la storia è splendida e logica, gli ambienti ben rappresentati, tutti i personaggi perfetti (anche nelle loro imperfezioni), e soprattutto il Cirano, di cui mi sono innamorata, che è anche latore di un messaggio bellissimo. Poi considerare che era originariamente in rima non può che farmelo apprezzare al massimo. Al contrario questo traduttore mi ha parecchio indispettita, soprattutto a causa della sua "vena artistica" che gli ha fatto decidere di togliere a caso l'ultima parola della storia, snaturando crudelmente il personaggio.





17/40 - "The Circle", Dave Eggers: un titolo in lingua straniera.

E' più importante essere liberi o sentirsi sicuri?
Una domanda, questa, che scorre inespressa attraverso le pagine di questo capolavoro. In nessun altro modo potrebbe essere descritto: nonostante le parole semplici, vi sono metafore eccellenti e narrazioni coerenti con i sentimenti della protagonista. Una psicologia che riflette un mondo autentico: l'ossessione che ci cattura attraverso gli schermi, la manipolazione cui siamo sottoposti giorno dopo giorno, l'ipocrisia dell'essere migliori perché osservati, la tacita violenza che è l'imposizione di pensiero. Un mondo riflesso, che mostra come con maschere di giustizia si possano usare le persone gentili, e come con proposte di comodità si possano far soccombere milioni di persone, senza che neanche se ne accorgano, una volta completato il lavaggio del cervello.
Tutti dovrebbero leggerlo, più che mai oggi.




18/40 - "La Legge della Vita", Jack London: un libro con meno di 180 pagine.

Tre racconti dal tono umano, ma profondamente nostalgico e pessimista - in riflesso dell'autore. Essi trattano della 'legge del più forte', secondo tre aspetti: quello naturale, con uno sguardo al passato; quello fisiologico, con un tocco di senso dell'impotenza; e, distaccandosi dal tema della giovinezza, quello del destino, dal sapore inesorabile. L'ho trovato ben scritto, anche se a tratti un po' ripetitivo, ma con i suoi temi è molto lontano da me, dalla mia visione del mondo e della vita... 





19/40 - "La Madre", Italo Svevoun libro con una parentela nel titolo.

Di nuovo, diversi racconti a sfondo umano con un significato rassegnato. Quello che ho letto, però, l'avrei potuto facilmente interpretare come un'ironia della vita, non vista in modo così triste: in parte a causa del modo di scrivere dell'autore, che a tratti pareva come un'occhiolino al lettore (piaciutomi moltissimo); in parte a causa del mio modo di vedere, di prenderla più alla leggera. Non so se la vedrò sempre così, ma mi piacerebbe che tutti trovassero le positività anche dove non sembra che vi siano, che nessuno sia portato a considerarsi un "inetto" perché dopotutto sarà sempre il protagonista della propria storia.






20/40 - "Arancia Meccanica", Anthony Burgessuna distopia. [spoiler alert!!! per chi non avesse letto il libro]

Avevo già visto il film, diverso tempo fa. L'ho trovato molto fedele: l'ultraviolenza vista come un mero passatempo, l'importanza del libero arbitrio, l'ipocrisia del potere e i suoi giochi perversi. Tuttavia il libro mi è piaciuto di più, perché tratta più di libero arbitrio che di sesso e perché Alex ha una dimensione ulteriore: quella dell'essere umano. Nel film è un uomo che pratica l'ultraviolenza, e non molto altro; nel libro, invece, è un ragazzino che ama la musica, prima di tutto, un ragazzino che si sente tradito, che non sopporta di vivere senza libero arbitrio, e che alla fine trova un lavoro che gli piace e scopre di star maturando, che desidera qualcosa. In lui il modo di far passare la noia è cambiato, finalmente, anche se non si è veramente pentito delle sue azioni, se non ha realmente capito che ogni sua cattiva azione è tornata al mittente: ai miei occhi positivo non per forza perché sta imboccando la strada giusta, ma perché lo rende più tridimensionale e più significativo. Un personaggio che mi è piaciuto molto. Quello che mi è però piaciuto di più è il linguaggio, tratto innovativo, a tratti simpatico, e soprattutto indicativo dell'era in cui ci si trova (un futuro ben accennato in diversi modi) e della condizione di Alex, perché lui è comunque sempre lo stesso, anche dopo il trattamento, anche dopo avere avuto l'epifania.
Mi sarebbe piaciuto molto incontrare l'autore e parlarne con lui stesso, cosa che non si verifica molto spesso. 
P.S.: ho capito soltanto leggendo il libro il senso del termine "arancia meccanica"!


E così raggiungo il primo traguardo della iRead challenge... 

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