L'anno sta volgendo al termine: quel che è fatto è fatto, e non molto si può cambiare, così è possibile tirare le somme.
Come sapete, sono iscritta a diverse challenge di lettura:
1 - la mia ("Fahrenheit reading challenge").
Mi manca ancora soltanto la lettura di interesse etologico: sto per finire "Mama's Last Hug" di Frans de Waal. Spettacolare!
2 - La sfida di Goodreads 2019 (che ho impostato su 50 libri da leggere).
Come potete vedere, quest'anno ho letto 47 libri, dunque me ne mancano 3... che in effetti sto già leggendo. Spero proprio di finirli entro il 31 dicembre!
3 - La "Book challenge 2019" de "La Tana del Lettore". Sfida COMPLETATA!
Ne sono particolarmente soddisfatta dal momento che l'anno prossimo sarà più semplice e non daranno libri in premio.
4 - La sfida "Le parole segrete". Questa è stata annullata.
5 - M'inserirò anche nella sfida "Chiacchiere Letterarie", dal momento che alcune categorie sono intersecabili con quelle dei libri che ho già letto... anche se ovviamente non raggiungerò mai il totale dei libri previsti!
Ecco i cinquanta criteri da toccare:
1) Filo Rosso: Fallimento*
2) che parla d'arte
3) in lingua originale
4) scoperto su Instagram
5) Filo Rosso: Creazione*
6) caricato su Wattpad
7) dalla libreria della nonna
8) consigliato da un amico
9) Filo Rosso: Riscossa*
10) che parla di musica
11) novità del 2019
12) classico senza tempo
13) Filo Rosso: Freddo*
14) dalla lista della BBC
15) scritto a quattro o più mani
16) una raccolta di fiabe
17) Filo Rosso: Magia*
18) fantasy moderno (dal 2020 in poi)
19) ambientato nella Londra Vittoriana
20) di un autore giovane
21) Filo Rosso: Percorso*
22) sulla fotografia
23) pubblicato in self-publishing
24) sulla scrittura
25) Filo Rosso: Mare*
26) Di un autore della tua regione
27) biografia
28) di autore italiano
29) Filo Rosso: Inganno*
30) graphic novel
31) da cui è stato tratto un film
32) letto quando eri piccolo
33) saggio umanistico
34) Filo Rosso: Egoismo*
35) un giallo
36) libro d'avventura
37) saggio sulle nuove tecnologie
38) Filo Rosso: Musica*
39) saggio scientifico
40) libro per ragazzi
41) libro post-apocalittico
42) Filo Rosso: Orgoglio*
43) romanzo storico
44) umoristico
45) ispirato da un classico
46) Filo Rosso: Genitorialità*
47) consigliato da un blog
48) libro sulla danza
49) libro illustrato
50) consigliato da un canale youtube
* Filo Rosso è un'organizzazione artistica che propone temi mensili cui attenersi.
martedì 24 dicembre 2019
lunedì 23 dicembre 2019
Letture di novembre 2!
"Amleto", di William Shakespeare.
Youth to itself rebels, tough none else near.
La maggior parte delle poesie (soprattutto nella prima parte) mi ha colpita molto: la verità delle sensazioni racchiusa nella semplicità di certi concetti era disarmante. Ho salvato alcune frasi per poterle condividere o rileggere e ricordare perché sono come motti per darsi forza quando il mondo ci crolla addosso ed è facile dimenticare quanto siamo importanti, quanto le nostre lacrime siano parte di noi e quanto siamo noi a dare, ricevendo talvolta ben poco. Ma ci sono due grossi ma. In primo luogo, l'autrice si erge a portavoce di un'intera popolazione di donne appartenenti a una certa area geografica. Non approvo. Dubito fortemente che tutte le donne di quelle zone abbiano subito ciò che Rupi Kaur descrive, ma se anche fosse così m'infastidisce che si lei si ritenga in qualche modo una loro rappresentante, anche se nessuno glielo ha chiesto e mille altre donne potrebbero farlo meglio di lei (e alcune già lo fanno), grazie alle loro storie. In secondo luogo, l'autrice presenta la suddetta situazione come colpa di certi uomini (se non tutti). Non è così. Il problema è il modo di pensare, non chi porta avanti il pensiero essendovi cresciuto. È il retaggio culturale, non la persona X, a determinare violenze, e infatti non sono solo i 'maschi brutti e cattivi' a portare avanti certe idee, ma anche le donne (e gli uomini) che ne sono vittime. Mi chiedo che problema ci sia nel presentare il tutto come idea propria, parola propria, critica a qualcosa di concreto piuttosto che metterla sulla guerra, come se si dovessero scontrare due fazioni inconciliabili.
"Autumn", Robert Nathan.
Fra un paesaggio e l'altro dei personaggi stupendi e ogni tanto frasi che spiazzano per la loro profondità. Scelte di parole bellissime, che sono stata lieta di imparare. Una lettura veloce, che mi ha conquistata e spinta a leggere tutto d'un fiato, che però si spezza in un finale frettoloso che lascia troppo all'immaginazione.
La potete scaricare, gratuitamente e legalmente, dal sito del progetto Gutenberg.
Youth to itself rebels, tough none else near.
Per la dieta il verme è il nostro solo imperatore:
[...] un grasso re ed un magro mendicante non sono che due piatti, due portate d’un unico banchetto.
[...] un grasso re ed un magro mendicante non sono che due piatti, due portate d’un unico banchetto.
Potete apprezzarne anche voi la lettura in modo gratuitamente legale sul sito Libeliber.
Ho letto qualche analisi di quest'opera prima di formulare il mio giudizio, perché ero piuttosto confusa da tale lettura. Avevo riscontrato infatti alcune contraddizioni e altri fatti che non mi convincevano, insieme a nodi di trama geniali e frasi molto sagge. In definitiva, non sono stata molto soddisfatta: nonostante mi siano piaciuti molto i personaggi, soprattutto Amleto, Gertrude e Orazio, sono diversi gli aspetti che non mi hanno emozionata o colpita come avevano fatto Romeo e Giulietta e Macbeth. In particolare trovo contraddittorio in modo insensato il protagonista, per il suo primo omicidio nel corso della storia: soprattutto dal momento che per tutto lo scritto mostra di avere una mente pronta e profonda, nonostante tutto quello che ha dovuto attraversare. Altri personaggi mi sono arrivati come poco incisivi. E che dire di Ofelia? Avrei voluto vedere di più di lei, specialmente dei suoi sentimenti nei confronti di Amleto. Gli strafalcioni del testo indicati nelle note e i tagli e le modifiche della censura non hanno aiutato a trasmettermi la storia nella sua forza. Ma i temi passano in modo forte e chiaro, attraverso i monologhi: mi piace la concentrazione nelle parole piuttosto che nelle azioni. E ovviamente i giochi di parole.
Ho letto qualche analisi di quest'opera prima di formulare il mio giudizio, perché ero piuttosto confusa da tale lettura. Avevo riscontrato infatti alcune contraddizioni e altri fatti che non mi convincevano, insieme a nodi di trama geniali e frasi molto sagge. In definitiva, non sono stata molto soddisfatta: nonostante mi siano piaciuti molto i personaggi, soprattutto Amleto, Gertrude e Orazio, sono diversi gli aspetti che non mi hanno emozionata o colpita come avevano fatto Romeo e Giulietta e Macbeth. In particolare trovo contraddittorio in modo insensato il protagonista, per il suo primo omicidio nel corso della storia: soprattutto dal momento che per tutto lo scritto mostra di avere una mente pronta e profonda, nonostante tutto quello che ha dovuto attraversare. Altri personaggi mi sono arrivati come poco incisivi. E che dire di Ofelia? Avrei voluto vedere di più di lei, specialmente dei suoi sentimenti nei confronti di Amleto. Gli strafalcioni del testo indicati nelle note e i tagli e le modifiche della censura non hanno aiutato a trasmettermi la storia nella sua forza. Ma i temi passano in modo forte e chiaro, attraverso i monologhi: mi piace la concentrazione nelle parole piuttosto che nelle azioni. E ovviamente i giochi di parole.
A tutti porgi orecchio, a pochi voce.
Accogli sempre l’opinione altrui,
ma pensa a modo tuo. [...]
Ma soprattutto tieni questo in mente:
sii sempre, e resta, fedele a te stesso;
ne seguirà, come la notte al giorno,
che non sarai sleale con nessuno.
La maggior parte delle poesie (soprattutto nella prima parte) mi ha colpita molto: la verità delle sensazioni racchiusa nella semplicità di certi concetti era disarmante. Ho salvato alcune frasi per poterle condividere o rileggere e ricordare perché sono come motti per darsi forza quando il mondo ci crolla addosso ed è facile dimenticare quanto siamo importanti, quanto le nostre lacrime siano parte di noi e quanto siamo noi a dare, ricevendo talvolta ben poco. Ma ci sono due grossi ma. In primo luogo, l'autrice si erge a portavoce di un'intera popolazione di donne appartenenti a una certa area geografica. Non approvo. Dubito fortemente che tutte le donne di quelle zone abbiano subito ciò che Rupi Kaur descrive, ma se anche fosse così m'infastidisce che si lei si ritenga in qualche modo una loro rappresentante, anche se nessuno glielo ha chiesto e mille altre donne potrebbero farlo meglio di lei (e alcune già lo fanno), grazie alle loro storie. In secondo luogo, l'autrice presenta la suddetta situazione come colpa di certi uomini (se non tutti). Non è così. Il problema è il modo di pensare, non chi porta avanti il pensiero essendovi cresciuto. È il retaggio culturale, non la persona X, a determinare violenze, e infatti non sono solo i 'maschi brutti e cattivi' a portare avanti certe idee, ma anche le donne (e gli uomini) che ne sono vittime. Mi chiedo che problema ci sia nel presentare il tutto come idea propria, parola propria, critica a qualcosa di concreto piuttosto che metterla sulla guerra, come se si dovessero scontrare due fazioni inconciliabili.
Non siamo nulla, meno di un milionesimo di un granello di sabbia, un pulviscolo sospeso nello spazio.
Credibile. Nonostante sia pieno di emozioni che si potrebbero definire "ingenue", è un libro che si dispiega nella realtà, in ambienti veri e con problemi concreti. Con le parole, l'autore riesce a far vivere al lettore (o almeno, a me) le stesse sensazioni del protagonista. Anche il tempo è realistico, veramente si sente trascorrere mentre eventi sensati si passano il testimone.
Chi vive troppo attaccato al passato si rovina il presente e ha poche speranze per il futuro.
Profondo. È un romanzo che attraversa una fase di vita, e lo fa scavando dentro il cuore, dentro la mente, dentro gli eventi e le persone. Le riflessioni sono molto belle, a tratti poetiche, nonché sagge. Il romanticismo si alterna al pessimismo, lo sconforto all'ottimismo, la concordia con i litigi, sempre con un sottofondo di tenerezza.
Soltanto nella nostra galassia, la Via Lattea, si contano tra i duecento e i quattrocento miliardi di stelle. Quale può mai essere, in tutto questo, il posto che spetta a uno come me?
Interessante. Si scoprono molte cose leggendolo: sulla città di Sanremo, sulla storia e sulla scienza. Tutte nozioni che non pesano all'interno della narrazione.
Nettuno dista quattro miliardi e trecento chilometri dalla Terra, non ti vengono le vertigini?
Scritto benissimo. E ho adorato che finalmente si presenta l'amicizia fra uomo e donna come qualcosa di autentico. Anche se il finale mi è piaciuto meno, e pure l'interazione con i bambini non mi ha molto convinta, non posso che essere un fan di questo libro!
"Autumn", Robert Nathan.
Fra un paesaggio e l'altro dei personaggi stupendi e ogni tanto frasi che spiazzano per la loro profondità. Scelte di parole bellissime, che sono stata lieta di imparare. Una lettura veloce, che mi ha conquistata e spinta a leggere tutto d'un fiato, che però si spezza in un finale frettoloso che lascia troppo all'immaginazione.
La potete scaricare, gratuitamente e legalmente, dal sito del progetto Gutenberg.
"The bugs fall off," said Mrs. Grumble, "with a good shaking."
"Fie," said Mr. Jeminy, "how slovenly. It is better to kill them with lime. But it is best of all not to tempt them; then there is no need to kill them."
And as Mrs. Grumble made no reply, he added:
"That is something God has not learned yet.""Sorrow," said Mr. Jeminy, "is a good friend, Mrs. Wicket. Sorrow and poverty are close to our hearts. They teach the spirit to be resolute and indulgent.In humility lie the forces of peace. The humble heart is an impregnable fortress."You have had the good things of life, Aaron Bade."
"Have I?" said Aaron bitterly. "I'm sure I didn't know it. What are the good things of life, Mr. Jeminy?"
"Love," said Mr. Jeminy, "peace, quiet of the heart, the work of one's hands. Perhaps it is human to wish for more. But to be human is not always to be wise. Do you desire to see the world, Aaron Bade? Soon you would ask to be home again."
sabato 30 novembre 2019
Letture di novembre 1!
"L'imprevedibile piano della scrittrice senza nome", di Alice Basso.
Un romanzo multicolore, degno del suo nome da cui traspaiono ironia, mistero e ingegno. Da ogni parola emerge la passione che la scrittrice vi ha messo dentro, curando ogni aspetto con evidente consapevolezza di ciò che stava componendo, stratificando sottotrame e peculiarità di molteplici personaggi fino a rendere il tutto molto complesso. In effetti, credo sia impossibile capire sin dall'inizio, ma anche a metà del romanzo, dove tutto vada a parare. Questo lo rende un libro particolare, che si fa leggere senza difficoltà. Penso che l'aspetto più importante e che più colpisce di questo libro sia la versatilità stilistica dell'autrice, senza la quale tutto perderebbe di senso.
Sicuramente sarei interessata a leggere il prosieguo, per seguire le vicende di Vani, Morgana, Rosa e del commissario, tutti a loro modo bellissimi personaggi capaci di evolversi.
"Suite francese", di Irène Némirovsky.
Un romanzo multicolore, degno del suo nome da cui traspaiono ironia, mistero e ingegno. Da ogni parola emerge la passione che la scrittrice vi ha messo dentro, curando ogni aspetto con evidente consapevolezza di ciò che stava componendo, stratificando sottotrame e peculiarità di molteplici personaggi fino a rendere il tutto molto complesso. In effetti, credo sia impossibile capire sin dall'inizio, ma anche a metà del romanzo, dove tutto vada a parare. Questo lo rende un libro particolare, che si fa leggere senza difficoltà. Penso che l'aspetto più importante e che più colpisce di questo libro sia la versatilità stilistica dell'autrice, senza la quale tutto perderebbe di senso.
Sicuramente sarei interessata a leggere il prosieguo, per seguire le vicende di Vani, Morgana, Rosa e del commissario, tutti a loro modo bellissimi personaggi capaci di evolversi.
"Suite francese", di Irène Némirovsky.
Fra le estranianti pagine della vera storia, decine di diversi
personaggi si passano il testimone, senza appesantire i lettori. Un
vortice creato con un vocabolario ricco e una spiazzante capacità di
leggere all'interno delle persone, dei loro numerosi differenti
caratteri, motivazioni, modi di fare, modi di pensare, e di calarvisi
così che ognuno risulta estremamente convincente. Così, storie
commoventi, struggenti, tristi, irritanti, simpatiche, semplici o
complesse emergono pian piano, coinvolgendo fino alla fine, dove tutto
si chiude, lasciando ben poco all'immaginazione. C'è molta brutalità, ma
anche tanto cuore e soprattutto moltissime riflessioni molto
intelligenti, in parte da leggersi come un'ironia della sorte dato
quanto è successo all'autrice prima della pubblicazione. Mi chiedo
cos'altro sarebbe stato scritto se la scrittrice fosse sopravvissuta
alla storia che descriveva.
"Una Cenerentola a Manhattan", di Felicia Kingsley.
Una rivisitazione è un'occasione per dare nuova luce ai personaggi e nuove profondità alle vicende, guardandole con occhi diversi. Questo non è assolutamente quello che si ritrova in questo libro, che getta subito in banalità e stupidi stereotipi che vorrebbero essere dissacranti/modernizzanti ma non lo sono per niente. In che modo un principe azzurro sarebbe rivoluzionario perché ricalca il diffuso stereotipo dell'uomo superficiale, arrogante e sicuro di sé che pensa solo a sesso e successo, Casanova futuro convertito per magia tipico dei romanzi rosa? Non mancano poi i cliché del gay modaiolo esaltato, la lesbica mascolina che lavora in mezzo agli uomini, le povere d'animo, gli amici che esistono in funzione del protagonista, privi di problemi; frasi viste e riviste ("non ho mai visto nessuna come te"; non tutti i padri chiamano le proprie figlie "principesse"), talvolta imbarazzanti o decisamente tristi ("sei la mia principessa dal momento in cui ti ho vista". Io sono solo mia, grazie, emerito sconosciuto! Una frase da psicopatico, Dio mio!).
Parliamo di "Cenerentola". Tutta la prima parte del libro e il rapporto con matrigna e sorellastre in generale glissa completamente sulla psicologia. Il che la fa passare per una cretina, ingenua, che viene sempre salvata da altri, distruggendo completamente il personaggio; e questo è buffo, dal momento che l'intento dell'autrice probabilmente era tutt'altro... e purtroppo emerge, solo che è piuttosto pessimo: non c'è niente di antifemminista in una donna che desidera l'amore, piuttosto che la carriera, e mutare lo spirito di Cenerentola in questo senso significa non aver capito nulla di cosa sia davvero l'uguaglianza fra i sessi. Dovrebbe essere dichiaratamente una che combatte i cliché, e invece ci è immersa fino al collo. Tra l'altro, come li combatte: usufruendo di cliché ancora più imbarazzanti. Far dare un svegliata alle donne criticandole mediante cliché sprezzanti e qualunquisti? D'altronde, lei stessa è un cliché unico, nel tentativo di contrastare i cliché sulle donne: mangia molto, fa valigie piccole, ci manca solo che guidi bene e poi le ha tutte...
"Una che non si fa illusioni", certo... e poi dopo vent'anni si fa abbindolare ancora dalla matrigna che la manipola spudoratamente. Nessuno può essere così ingenuo: o si arrende, diventando la marionetta, e non si fida più di nessuno, o si fa furbo, cercando scappatoie e compromessi. Ma il realismo, d'altronde, manca: le cose succedono e basta, senza essere convincenti. Uno riesce a superare ostacoli assurdi "perché sì", s'innamora perché l'altro dà quella sensazione lì", cambia radicalmente in un batter d'occhio senza un minimo di spiegazione, e altri avvenimenti assurdi.
Comunque fa ridere tutta questa sua insensata riservatezza, peraltro non spiegata, dal momento che se non vi fosse il libro sarebbe semplicemente lungo la metà, senza altre conseguenze. La matrigna non può denunciarla per il furto delle scarpe: risulterebbe una pessima manager della rivista. Quindi basta farle riapparire, non c'è nessun problema. Invece evidentemente è stato necessario fingerlo perché si voleva far procedere la trama in un certo modo.
Se fossi stata l'editor avrei fatto un casino. A parte quanto detto, ci sono due errori di grammatica abbastanza gravi. La storia è scritta in modo tristissimo, 90% eventi e 10% descrizioni (dovizia di dettagli in tutte le scene di sesso. Vabe'.) Dei dialoghi poverissimi, soprattutto nella prima parte del libro. E i contenuti ugualmente banali e superficiali. Migliorano solo fra i protagonisti dopo un certo punto, quando la caratterizzazione diventa più decente - apparentemente perché l'autrice stessa inizia a conoscerli. Resta pessima quella con sorellastre e matrigna (ripeto), una vicenda di contorno trattata male sino alla fine...
Per fortuna il romanzo migliora un po' oltre il primo terzo, poiché la storia si focalizza sui due protagonisti, i meglio definiti, e ci sono dei risvolti interessanti.
Sul finale tutto torna banale e scontato, toccando tristezze. Veramente ci sarebbe del romantico in certe scene? Per me il romantico è privato, confuso, pieno di incomprensioni e compromessi, il resto è irreale. Ma comunque. La fine si scioglie in modo improbabile e frettoloso. Fossi stata Cenerentola avrei agito in modo molto diverso e la storia sarebbe finita subito. Come? ///// SPOILER: tizia non poteva denunciare lei per la scarpetta, perché ci avrebbe perso la faccia. Inoltre il "principe" non aveva alcun motivo di rendere nota la cosa. Quindi glielo avrei detto subito. Ed ecco che il perno dei segreti, nonché ciò che mandava avanti la trama, crolla e fine del libro! Un centinaio di pagine risparmiate. /////
A parte tutto questo, a partire da un certo punto è scritto abbastanza bene e si fa leggere per la sua... leggerezza. In alcune occasioni è anche divertente - che poi è il motivo principale per cui l'autrice scrive.
Link della seconda parte
"Una Cenerentola a Manhattan", di Felicia Kingsley.
Una rivisitazione è un'occasione per dare nuova luce ai personaggi e nuove profondità alle vicende, guardandole con occhi diversi. Questo non è assolutamente quello che si ritrova in questo libro, che getta subito in banalità e stupidi stereotipi che vorrebbero essere dissacranti/modernizzanti ma non lo sono per niente. In che modo un principe azzurro sarebbe rivoluzionario perché ricalca il diffuso stereotipo dell'uomo superficiale, arrogante e sicuro di sé che pensa solo a sesso e successo, Casanova futuro convertito per magia tipico dei romanzi rosa? Non mancano poi i cliché del gay modaiolo esaltato, la lesbica mascolina che lavora in mezzo agli uomini, le povere d'animo, gli amici che esistono in funzione del protagonista, privi di problemi; frasi viste e riviste ("non ho mai visto nessuna come te"; non tutti i padri chiamano le proprie figlie "principesse"), talvolta imbarazzanti o decisamente tristi ("sei la mia principessa dal momento in cui ti ho vista". Io sono solo mia, grazie, emerito sconosciuto! Una frase da psicopatico, Dio mio!).
Parliamo di "Cenerentola". Tutta la prima parte del libro e il rapporto con matrigna e sorellastre in generale glissa completamente sulla psicologia. Il che la fa passare per una cretina, ingenua, che viene sempre salvata da altri, distruggendo completamente il personaggio; e questo è buffo, dal momento che l'intento dell'autrice probabilmente era tutt'altro... e purtroppo emerge, solo che è piuttosto pessimo: non c'è niente di antifemminista in una donna che desidera l'amore, piuttosto che la carriera, e mutare lo spirito di Cenerentola in questo senso significa non aver capito nulla di cosa sia davvero l'uguaglianza fra i sessi. Dovrebbe essere dichiaratamente una che combatte i cliché, e invece ci è immersa fino al collo. Tra l'altro, come li combatte: usufruendo di cliché ancora più imbarazzanti. Far dare un svegliata alle donne criticandole mediante cliché sprezzanti e qualunquisti? D'altronde, lei stessa è un cliché unico, nel tentativo di contrastare i cliché sulle donne: mangia molto, fa valigie piccole, ci manca solo che guidi bene e poi le ha tutte...
"Una che non si fa illusioni", certo... e poi dopo vent'anni si fa abbindolare ancora dalla matrigna che la manipola spudoratamente. Nessuno può essere così ingenuo: o si arrende, diventando la marionetta, e non si fida più di nessuno, o si fa furbo, cercando scappatoie e compromessi. Ma il realismo, d'altronde, manca: le cose succedono e basta, senza essere convincenti. Uno riesce a superare ostacoli assurdi "perché sì", s'innamora perché l'altro dà quella sensazione lì", cambia radicalmente in un batter d'occhio senza un minimo di spiegazione, e altri avvenimenti assurdi.
Comunque fa ridere tutta questa sua insensata riservatezza, peraltro non spiegata, dal momento che se non vi fosse il libro sarebbe semplicemente lungo la metà, senza altre conseguenze. La matrigna non può denunciarla per il furto delle scarpe: risulterebbe una pessima manager della rivista. Quindi basta farle riapparire, non c'è nessun problema. Invece evidentemente è stato necessario fingerlo perché si voleva far procedere la trama in un certo modo.
Se fossi stata l'editor avrei fatto un casino. A parte quanto detto, ci sono due errori di grammatica abbastanza gravi. La storia è scritta in modo tristissimo, 90% eventi e 10% descrizioni (dovizia di dettagli in tutte le scene di sesso. Vabe'.) Dei dialoghi poverissimi, soprattutto nella prima parte del libro. E i contenuti ugualmente banali e superficiali. Migliorano solo fra i protagonisti dopo un certo punto, quando la caratterizzazione diventa più decente - apparentemente perché l'autrice stessa inizia a conoscerli. Resta pessima quella con sorellastre e matrigna (ripeto), una vicenda di contorno trattata male sino alla fine...
Per fortuna il romanzo migliora un po' oltre il primo terzo, poiché la storia si focalizza sui due protagonisti, i meglio definiti, e ci sono dei risvolti interessanti.
Sul finale tutto torna banale e scontato, toccando tristezze. Veramente ci sarebbe del romantico in certe scene? Per me il romantico è privato, confuso, pieno di incomprensioni e compromessi, il resto è irreale. Ma comunque. La fine si scioglie in modo improbabile e frettoloso. Fossi stata Cenerentola avrei agito in modo molto diverso e la storia sarebbe finita subito. Come? ///// SPOILER: tizia non poteva denunciare lei per la scarpetta, perché ci avrebbe perso la faccia. Inoltre il "principe" non aveva alcun motivo di rendere nota la cosa. Quindi glielo avrei detto subito. Ed ecco che il perno dei segreti, nonché ciò che mandava avanti la trama, crolla e fine del libro! Un centinaio di pagine risparmiate. /////
A parte tutto questo, a partire da un certo punto è scritto abbastanza bene e si fa leggere per la sua... leggerezza. In alcune occasioni è anche divertente - che poi è il motivo principale per cui l'autrice scrive.
Link della seconda parte
mercoledì 27 novembre 2019
Posta del cuore #1
Alle curatrici della rubrica della Posta del Cuore
Gentilissime, innanzitutto scusatemi. Un signore della mia età forse non dovrebbe tediarvi con le sue richieste: voi, al contrario di noi vecchi, avete ancora tutta la vita davanti, e mille problemi da fronteggiare da cui questa dipende. Ma, se sarete così pazienti da leggermi e così gentili da rispondermi, forse avrete la soluzione al mio problema, proprio grazie alla vostra freschezza.
Sono stato sposato per quarantaquattro anni: un matrimonio felice, nato dalle ceneri di una vecchia amicizia, che ha illuminato i miei anni migliori. Purtroppo non abbiamo avuto figli, e così quando la mia compagna è venuta a mancare, ormai quasi dieci anni fa, non ho potuto più abbracciare neanche una parte di lei. È stato difficile, poiché l'ho sempre considerata la mia anima gemella, ma alla fine mi sono rassegnato a sopravviverle. Sin da quando ero giovane non ho desiderato né amato nulla più di lei. Ma da poco tempo ho riscoperto l'amore in un'altra donna. Raffinata, dolce, posata: Rosa, completamente diversa dalla mia Giuseppina. E allo stesso modo è completamente diverso il mio sentimento nei suoi confronti: un amore meno appassionato, più dolce e consolante. Non so se lei mi ricambi, ma siamo entrambi anziani e potremmo esserci di compagnia e di conforto a vicenda; alla nostra età i sogni d'amore goethiani si spengono, lasciando spazio a un più arido realismo. Tuttavia, forse fanciullescamente, temo un suo rifiuto. Vi prego di non deridermi quando vi chiedo: come posso farle intuire il mio sentimento senza che, non ricambiandomi, mi allontani? O, banalmente, come mi consigliate di agire per conquistarla? È buffo, lo so, ma nonostante i miei settant'anni suonati non ho esperienza di queste cose.
In fede,
Rolando
Vi ringrazio se vorrete rispondermi.
Caro Rolando,
siamo entusiaste di poter fornire qualche suggerimento, facendo realizzare belle storie d'amore e aiutando persone come lei a essere più felici o semplicemente meno intimorite. Le sue parole ci hanno molto colpite e crediamo che farebbero lo stesso con Rosa, se se la sentisse di parlarle così schiettamente. Ma prima le suggeriamo di corteggiarla. Potrebbe farlo nei modi più classici, per esempio regalandole fiori o invitandola fuori a cena. Altrimenti potrebbe provare in maniere più particolari, a seconda di come pensa possa adattarsi a entrambi. Per esempio, se alla signora piacciono le poesie, potrebbe provare a farle trovare nella posta dei fogli con sopra scritte frasi poetiche - inventate da lei o prese da libri. Se è una persona colta e interessata potrebbe coinvolgerla parlando di ciò che ha imparato del proprio mestiere o intrattenendo discussioni su letteratua o storia o quello che le sembra opportuno. Se le piace l'arte potrebbe regalarle qualche bel libro ricco di fotografie significative, sui temi che le interessano di più.
In questo modo potrà lasciar intendere il suo sentimento a Rosa senza esporsi troppo, vedere se lei potrebbe provare qualcosa per lei e conquistarla piano piano. Se riuscirà a guadagnarsi il suo affetto (e noi crediamo di sì!) potrà descriverle ciò che prova e ciò che pensa potreste diventare senza temere un suo rifiuto.
Speriamo di essere state utili. Tanti auguri!
Alice, Roberta e Joanna
Gentilissime, innanzitutto scusatemi. Un signore della mia età forse non dovrebbe tediarvi con le sue richieste: voi, al contrario di noi vecchi, avete ancora tutta la vita davanti, e mille problemi da fronteggiare da cui questa dipende. Ma, se sarete così pazienti da leggermi e così gentili da rispondermi, forse avrete la soluzione al mio problema, proprio grazie alla vostra freschezza.
Sono stato sposato per quarantaquattro anni: un matrimonio felice, nato dalle ceneri di una vecchia amicizia, che ha illuminato i miei anni migliori. Purtroppo non abbiamo avuto figli, e così quando la mia compagna è venuta a mancare, ormai quasi dieci anni fa, non ho potuto più abbracciare neanche una parte di lei. È stato difficile, poiché l'ho sempre considerata la mia anima gemella, ma alla fine mi sono rassegnato a sopravviverle. Sin da quando ero giovane non ho desiderato né amato nulla più di lei. Ma da poco tempo ho riscoperto l'amore in un'altra donna. Raffinata, dolce, posata: Rosa, completamente diversa dalla mia Giuseppina. E allo stesso modo è completamente diverso il mio sentimento nei suoi confronti: un amore meno appassionato, più dolce e consolante. Non so se lei mi ricambi, ma siamo entrambi anziani e potremmo esserci di compagnia e di conforto a vicenda; alla nostra età i sogni d'amore goethiani si spengono, lasciando spazio a un più arido realismo. Tuttavia, forse fanciullescamente, temo un suo rifiuto. Vi prego di non deridermi quando vi chiedo: come posso farle intuire il mio sentimento senza che, non ricambiandomi, mi allontani? O, banalmente, come mi consigliate di agire per conquistarla? È buffo, lo so, ma nonostante i miei settant'anni suonati non ho esperienza di queste cose.
In fede,
Rolando
Vi ringrazio se vorrete rispondermi.
Caro Rolando,
siamo entusiaste di poter fornire qualche suggerimento, facendo realizzare belle storie d'amore e aiutando persone come lei a essere più felici o semplicemente meno intimorite. Le sue parole ci hanno molto colpite e crediamo che farebbero lo stesso con Rosa, se se la sentisse di parlarle così schiettamente. Ma prima le suggeriamo di corteggiarla. Potrebbe farlo nei modi più classici, per esempio regalandole fiori o invitandola fuori a cena. Altrimenti potrebbe provare in maniere più particolari, a seconda di come pensa possa adattarsi a entrambi. Per esempio, se alla signora piacciono le poesie, potrebbe provare a farle trovare nella posta dei fogli con sopra scritte frasi poetiche - inventate da lei o prese da libri. Se è una persona colta e interessata potrebbe coinvolgerla parlando di ciò che ha imparato del proprio mestiere o intrattenendo discussioni su letteratua o storia o quello che le sembra opportuno. Se le piace l'arte potrebbe regalarle qualche bel libro ricco di fotografie significative, sui temi che le interessano di più.
In questo modo potrà lasciar intendere il suo sentimento a Rosa senza esporsi troppo, vedere se lei potrebbe provare qualcosa per lei e conquistarla piano piano. Se riuscirà a guadagnarsi il suo affetto (e noi crediamo di sì!) potrà descriverle ciò che prova e ciò che pensa potreste diventare senza temere un suo rifiuto.
Speriamo di essere state utili. Tanti auguri!
Alice, Roberta e Joanna
martedì 12 novembre 2019
Sentimenti al margine
È vero, spesso si aspettano che ci adeguiamo a sentimenti che non proviamo... ma non possiamo obbligarci a essere qualcosa che non siamo. Anzi, dovrebbero insegnarci quanto sia importante vivere i sentimenti, per poterli analizzare, perché indicano sempre qualcosa. Magari che siamo fuori posto, magari che ci manca qualcosa, magari che effettivamente siamo noi a sbagliare. Ma come possiamo cambiare questo se non lo viviamo per conoscerne le ragioni?
Verifica verità: il traffico degli Slow Loris
E' virale il video di denuncia del traffico illegale di Slow Loris diffuso dal sito animalista International Animal Rescue (link). Esso ha rilasciato infatti un video in cui denuncia i numerosi maltrattamenti che tali animali subirebbero: catturati dal loro habitat naturale, sarebbe loro praticata la rimozione dei denti, per evitare mordano i futuri possessori, e verrebbero trasportati in pessime condizioni. Tutto ciò risulterebbe nella morte di gran parte degli esemplari.
Come per ogni notizia allarmante, sorge il dubbio che possa trattarsi di una ben studiata montatura, con dovizia di documentazione fotografica, per poter guadagnare visibilità, tuttavia ad un esame più approfondito risulta essere vero almeno gran parte di quanto raccontato. Gli "slow loris" appartengono a otto differenti specie del genere Nycticebus (https://animals.net/loris/). Questi animali sono mammiferi notturni che, caratteristicamente, producono veleno dalle ghiandole sotto le ascelle (http://pin.primate.wisc.edu/factsheets/entry/slow_loris/taxon), da cui si deduce quindi certamente le luci non faranno loro bene, com'è detto nel video. Per quanto riguarda il traffico illegale queste fonti sono affidabili: http://channel.nationalgeographic.com/wild/videos/slow-loris-animal-cruelty/ e https://www.iucn.org/content/brisk-trade-threatens-slow-lorises.
Purtroppo questa situazione non è isolata. Il disboscamento, il traffico di animali e la caccia sono le principali cause nella minaccia di estinzione di diverse specie, fra cui numerosi primati. Per fortuna vi sono diverse soluzioni per rimediare a questo problema: la reintroduzione di animali nel loro ambiente naturale, la tutela delle aree protette e l'informazione, per il trattamento etico degli animali, sono solo i principali metodi usati per fronteggiare questa situazione (qui più informazioni).
Come per ogni notizia allarmante, sorge il dubbio che possa trattarsi di una ben studiata montatura, con dovizia di documentazione fotografica, per poter guadagnare visibilità, tuttavia ad un esame più approfondito risulta essere vero almeno gran parte di quanto raccontato. Gli "slow loris" appartengono a otto differenti specie del genere Nycticebus (https://animals.net/loris/). Questi animali sono mammiferi notturni che, caratteristicamente, producono veleno dalle ghiandole sotto le ascelle (http://pin.primate.wisc.edu/factsheets/entry/slow_loris/taxon), da cui si deduce quindi certamente le luci non faranno loro bene, com'è detto nel video. Per quanto riguarda il traffico illegale queste fonti sono affidabili: http://channel.nationalgeographic.com/wild/videos/slow-loris-animal-cruelty/ e https://www.iucn.org/content/brisk-trade-threatens-slow-lorises.
Purtroppo questa situazione non è isolata. Il disboscamento, il traffico di animali e la caccia sono le principali cause nella minaccia di estinzione di diverse specie, fra cui numerosi primati. Per fortuna vi sono diverse soluzioni per rimediare a questo problema: la reintroduzione di animali nel loro ambiente naturale, la tutela delle aree protette e l'informazione, per il trattamento etico degli animali, sono solo i principali metodi usati per fronteggiare questa situazione (qui più informazioni).
lunedì 11 novembre 2019
Piccoli metodi per non cadere in tentazione di gola
Oggi condividerò con voi i piccoli modi che ho visto funzionare su me stessa per ridurre il cibo che mangiamo. Mangiare in modo non eccessivo e meglio è un modo semplice che abbiamo per prenderci cura di noi che potrebbe migliorare notevolmente la nostra salute, insieme all'attività fisica e a una buona igiene.
Attenzione! Fare spuntini è consigliato dai nutrizionisti, perché aiuta il metabolismo.
Ecco i trucchi per mangiare meno schifezze:
1 Lavarmi i denti. Sono troppo pigra per mangiare rovinando il lavoro svolto, penso sia un peccato e quindi alla fine ciao merenda dolce.
2 Mi concentro su qualcos'altro che mi prende molto (es. la scrittura di qualcosa, la lettura di un libro o un articolo, ecc.), così mi passa l'idea: le ore trascorrono e il languore passa, fino all'ora di cena.
3 Mi prefiggo degli obiettivi prima di poter mangiare quella cosa, ad esempio: "un biscotto solo alla fine del capitolo". Questo richiede una gran forza di volontà, ma quando mi ci attengo è efficace anche perché motiva l'attività che sto svolgendo e a volte fa sì che la cena si avvicini tanto da farmi rinunciare alla merenda.
4 Compro meno alimenti poco sani e/o che tendo a mangiare in quantità eccessiva. Questo metodo è efficace perché è una decisione rapida che faccio quando non sento il "bisogno" di quel determinato cibo; quando invece sarei propensa a mangiarlo non ce l'ho a disposizione, e chi ha voglia di uscire di casa solo per comprarsi un pacco di biscotti? (Se poi esco di casa comunque, almeno farò un tragitto molto più lungo per procurarmelo, aiutandomi con l'attività fisica.)
5 Di nuovo facendo leva sulla pigrizia, tenere lontane le cose che non dovrei mangiare. (Questo funziona anche per la tentazione di usare il telefono quando studio.)
6 Preferire un frutto o una verdura a, per esempio, un dolce. (Questa è molto meno efficace delle precedenti, non mentiamoci.)
Non so quali di questi potrebbero funzionare per te, ma spero di esserti stata d'aiuto.
Attenzione! Fare spuntini è consigliato dai nutrizionisti, perché aiuta il metabolismo.
Ecco i trucchi per mangiare meno schifezze:
1 Lavarmi i denti. Sono troppo pigra per mangiare rovinando il lavoro svolto, penso sia un peccato e quindi alla fine ciao merenda dolce.
2 Mi concentro su qualcos'altro che mi prende molto (es. la scrittura di qualcosa, la lettura di un libro o un articolo, ecc.), così mi passa l'idea: le ore trascorrono e il languore passa, fino all'ora di cena.
3 Mi prefiggo degli obiettivi prima di poter mangiare quella cosa, ad esempio: "un biscotto solo alla fine del capitolo". Questo richiede una gran forza di volontà, ma quando mi ci attengo è efficace anche perché motiva l'attività che sto svolgendo e a volte fa sì che la cena si avvicini tanto da farmi rinunciare alla merenda.
4 Compro meno alimenti poco sani e/o che tendo a mangiare in quantità eccessiva. Questo metodo è efficace perché è una decisione rapida che faccio quando non sento il "bisogno" di quel determinato cibo; quando invece sarei propensa a mangiarlo non ce l'ho a disposizione, e chi ha voglia di uscire di casa solo per comprarsi un pacco di biscotti? (Se poi esco di casa comunque, almeno farò un tragitto molto più lungo per procurarmelo, aiutandomi con l'attività fisica.)
5 Di nuovo facendo leva sulla pigrizia, tenere lontane le cose che non dovrei mangiare. (Questo funziona anche per la tentazione di usare il telefono quando studio.)
6 Preferire un frutto o una verdura a, per esempio, un dolce. (Questa è molto meno efficace delle precedenti, non mentiamoci.)
Non so quali di questi potrebbero funzionare per te, ma spero di esserti stata d'aiuto.
sabato 9 novembre 2019
martedì 5 novembre 2019
Letture di ottobre!
"La pista Caravaggio", di Iain Pears.
Sono sempre stata dell'idea che il giallo sarebbe stato il genere per me più difficile da scrivere, perché richiede una particolare maestria. Questo ne è un esempio magistrale: intrigante e complesso, richiede molta cura nella preparazione della trama, dei personaggi e dei capitoli. C'è un dettaglio straordinario in ogni aspetto, dal socio-politico allo storico a quello della routine, così calato nella bella città di Roma. D'altronde l'autore ha attinto alla sua vasta competenza: un trucco che riesce molto bene quando si vuol descrivere una storia realistica. Ma c'è una grande capacità scrittoria in tutto questo anche nella presentazione dei singoli elementi, che mostrano tutto a tempo debito suggerendo indizi ma senza rivelare nulla... suspence
Scopro aggiungendolo al mio elenco di libri letti su Goodreads che è ben il sesto di un'intera saga. Nonostante questo è fruibilissimo anche come a sé stante: i retroscena vengono descritti sufficientemente da rendere piacevole la lettura, inoltre non si sente il peso che talvolta si ha nel leggere il continuo senza prima aver letto i precedenti.
"Eat, pray, love", di Elizabeth Gilbert.
Dapprima ci si trova in Italia, dove l'autrice riscopre la bellezza del mondo. In particolare per un italiano è particolare leggere questo libro, poiché descrivendo prima l'Italia è possibile capire con quali occhi l'autrice osserva il mondo e sulla base di questo analizzare ciò che scrive di culture sconosciute. Bello vedere l'Italia e gli Italiani attraverso gli occhi di un turista, carpendone le impressioni e soprattutto scoprendo come percepisce le peculiarità del nostro paese, nel bene e nel male.
Infine, l'ultimo capitolo è ricco della caoticità della vita vera, o del riassestamento di un terremoto come avviene anche nell'autrice.
Come potete vedere, questo libro mi ha colpita molto in alcuni paragrafi e mi ha fatta riflettere parecchio. Perché è un libro che parla di psicologia, di interiorità, di differenze e di storie. Quello che ho apprezzato di più di questo libro è che non traspaiono mai giudizi negativi dell'autrice nei confronti di culture diverse, anche laddove riceve sfavori a causa di questo. Tuttavia, a mio parere, c'è anche un importante aspetto negativo: alcune cose sono così intime che non mi sembra il caso vengano condivise in questo modo, trattandosi di storie vere. I nomi possono essere diversi, ma le storie sono così particolareggiate che trovo improbabile non si possa risalire alle persone che descrive, spiattellandone segreti e intimità.
"Una storia semplice", di Leonardo Sciascia.
Una storia che non è semplice per niente, perché ricca di colpi di scena, intrighi, personaggi particolari, pur nella sua brevità. Questo perché è scritto magistralmente, sia per la scelta delle parole che per quella delle scene e della trama: un giallo essenziale e degno di questo titolo.
Sono sempre stata dell'idea che il giallo sarebbe stato il genere per me più difficile da scrivere, perché richiede una particolare maestria. Questo ne è un esempio magistrale: intrigante e complesso, richiede molta cura nella preparazione della trama, dei personaggi e dei capitoli. C'è un dettaglio straordinario in ogni aspetto, dal socio-politico allo storico a quello della routine, così calato nella bella città di Roma. D'altronde l'autore ha attinto alla sua vasta competenza: un trucco che riesce molto bene quando si vuol descrivere una storia realistica. Ma c'è una grande capacità scrittoria in tutto questo anche nella presentazione dei singoli elementi, che mostrano tutto a tempo debito suggerendo indizi ma senza rivelare nulla... suspence
Scopro aggiungendolo al mio elenco di libri letti su Goodreads che è ben il sesto di un'intera saga. Nonostante questo è fruibilissimo anche come a sé stante: i retroscena vengono descritti sufficientemente da rendere piacevole la lettura, inoltre non si sente il peso che talvolta si ha nel leggere il continuo senza prima aver letto i precedenti.
"Eat, pray, love", di Elizabeth Gilbert.
The Bhagavad Gita—that ancient Indian Yogic text—says that it is better to live your own destiny imperfectly than to live an imitation of somebody else’s life with perfection.In tre parti è diviso il testo, e in un certo senso è come se tre distinte scrittrici stessero presentando la loro storia, ritrovando se stesse attraverso il vissuto in condizioni completamente diverse, in mezzo a persone molto differenti fra loro.
Dapprima ci si trova in Italia, dove l'autrice riscopre la bellezza del mondo. In particolare per un italiano è particolare leggere questo libro, poiché descrivendo prima l'Italia è possibile capire con quali occhi l'autrice osserva il mondo e sulla base di questo analizzare ciò che scrive di culture sconosciute. Bello vedere l'Italia e gli Italiani attraverso gli occhi di un turista, carpendone le impressioni e soprattutto scoprendo come percepisce le peculiarità del nostro paese, nel bene e nel male.
Look around at these good Italian men. See how open they are to their feelings and how lovingly they participate in their families. See the regard and the respect they hold for the womenand children in their lives. Don’t believe what you read in the papers, Liz. This country is doing very well.E sono veri i collegamenti fra le parole, i significati intrinseci delle espressioni... è strano come un non madrelingua possa farti riflettere sulla tua lingua madre. Adoro le parole italiane che s'infilano nel testo, per capriccio di pronuncia o per vera intraducibilità (peccato per le parole tradotte male: "stupido" al singolare riferito a una classe intera, "sticazzi" con uno spazio... Comunque ciò è raro: generalmente le parole sono appropriate al contesto).
La parte di mezzo ci getta completamente nella spiritualità. Come la scrittrice stessa osserva, è difficile per un occidentale, che tende alla razionalità, apprendere di questi aspetti senza storcere il naso, senza esserne infastidito. Tuttavia, agli aspetti spirituali e religiosi si alternano pezzi di storia e cultura interessanti e capaci di far riflettere, così anche questa parte risulta poco pesante. Se si legge con calma, comunque, è possibile trovare un segreto, che potrebbe valere per qualcuno, per trovare la serenità nella vita quotidiana, in modo non strettamente spirituale.
We do spiritual ceremonies as human beings in order to createa safe resting place for our most complicated feelings of joy or trauma, so that we don’t have to haul those feelings around with us forever, weighing us down. We all need such places of ritual safe keeping.Infine, l'autrice si dirige in Indonesia, dove trova completa realizzazione. D'altronde è una donna di successo (altrimenti non si sarebbe potuta permettere questo viaggio), e finalmente la sua interiorità raggiunge l'apice della felicità a sua volta, perché s'immerge in un mondo spirituale differente e al contempo rientra nel mondo "reale". Una splendida riflessione accompagna questi capitoli:
The notion of karma implies that heaven and hell are only to be found here on earth, where we have the capacity to create them, manufacturing either goodness or evil depending on our destinies and our characters.Inoltre, un tocco di poesia è dato dalla cultura in cui s'immerge:
The Balinese believe we are each accompanied at birth by four invisible brothers, who come into the world with us and protect us throughout our lives.When the child is in the womb, her four siblings are even there with her—they are represented by the placenta, the amniotic fluid, the umbilical cord and the yellow waxy substance that protects an unborn baby’s skin. When the baby is born, the parents collect as much of theseextraneous birthing materials as possible, placing them in a coconut shell and burying it bythe front door of the family’s house. According to the Balinese, this buried coconut is the holyresting place of the four unborn brothers, and that spot is tended to forever, like a shrine. The child is taught from earliest consciousness that she has these four brothers with her inthe world wherever she goes, and that they will always look after her. The brothers inhabit thefour virtues a person needs in order to be safe and happy in life: intelligence, friendship,strength and (I love this one) poetry. The brothers can be called upon in any critical situationfor rescue and assistance. When you die, your four spirit brothers collect your soul and bring you to heaven.Trovo interessante anche la riflessione nel capitolo 70: ognuno dovrebbe avere il diritto di scegliere la propria religione senza drammi né commenti assurdi. La religione è in larga parte un'istituzione, che ci rende obbligatorio incasellarci, quando dovrebbe essere principalmente qualcosa di intimo. Ma in alcune parti la riflessione perde di senso: il cambiamento di religioni in quelle che abbiamo oggi non sono date dal "cherry-picking", ma dall'imposizione tramite la violenza. Quasi tutti nascono e muoiono della stessa religione del loro circondario culturale, restandovi appigliati con le unghie e con i denti. Perché sono elementi che formano, che danno personalità e risposte alle più fragili domande di ognuno. Così, a meno che non siano diversi o non abbiano subito particolari episodi, è uno degli aspetti più irremovibili degli esseri umani.
Infine, l'ultimo capitolo è ricco della caoticità della vita vera, o del riassestamento di un terremoto come avviene anche nell'autrice.
Come potete vedere, questo libro mi ha colpita molto in alcuni paragrafi e mi ha fatta riflettere parecchio. Perché è un libro che parla di psicologia, di interiorità, di differenze e di storie. Quello che ho apprezzato di più di questo libro è che non traspaiono mai giudizi negativi dell'autrice nei confronti di culture diverse, anche laddove riceve sfavori a causa di questo. Tuttavia, a mio parere, c'è anche un importante aspetto negativo: alcune cose sono così intime che non mi sembra il caso vengano condivise in questo modo, trattandosi di storie vere. I nomi possono essere diversi, ma le storie sono così particolareggiate che trovo improbabile non si possa risalire alle persone che descrive, spiattellandone segreti e intimità.
"Una storia semplice", di Leonardo Sciascia.
Una storia che non è semplice per niente, perché ricca di colpi di scena, intrighi, personaggi particolari, pur nella sua brevità. Questo perché è scritto magistralmente, sia per la scelta delle parole che per quella delle scene e della trama: un giallo essenziale e degno di questo titolo.
martedì 29 ottobre 2019
Giocando al recasting: Piccole Donne
Non sono molto soddisfatta del cast scelto per il nuovo film di Piccole Donne (che sarà nelle sale questo Natale). Ho così deciso di provare a pensare al cast che avrei scelto io se avessi avuto l'occasione di mettere in scena quest'opera, storicamente importante e famosa nonché uno dei miei libri preferiti.
Amy: Amanda Seyfried
La più piccola delle sorelle March, non è seconda a nessuno in quanto a vanità. D'altronde, pur essendo appena adolescente, è dotata di bellezza (soprattutto nei boccoli biondi), grazia, eleganza e di innegabile talento per l'arte. Il volto di Amanda Seyfried (che d'altronde ha lo stesso nome!) mi è sembrato adatto per darle vita.
Beth: Emma Watson
Beth March è principalmente nota per la sua dolcezza, gentilezza e bontà. Un animo delicato che si affianca a una salute cagionevole e un fisico esile. Una parte che secondo me sarebbe egregiamente interpretata da Emma Watson, con il suo viso dolce che la rende, con il giusto trucco, una plausibilissima ragazzina. Il personaggio originale ha i capelli biondi, ma questo potrebbe tranquillamente essere compensato schiarendo i capelli dell'attrice.
Jo: Anna Kendrick
Perno della storia, Jo si distingue per il suo comportamento fuori dagli schemi, da maschiaccio, pratico e spesso poco opportuno, anche per sbadataggine. Una tipa dura ma dal cuore tenero, che si differenzia dalle altre anche per il volto non grazioso. Un ruolo che, secondo me, potrebbe essere ricoperto da Anna Kendrick, che sia nelle parti ironiche sia in quelle drammatiche riesce molto bene e potrebbe passare tranquillamente per una sedicenne. Senza contare che entrambe hanno i capelli scuri.
Meg: Rachel Brosnahan
La più grande delle sorelle, come rispecchia anche il suo carattere maturo di "mamma in seconda", responsabile e dolce. Ma nonostante viva con i piedi per terra, sogna anche una vita più agiata ed è anche molto romantica. Un viso d'altri tempi come quello di Rachel Brosnahan quella lì mio parere dare forza a questo personaggio.
Mrs March: Robin Wright
Un altro volto d'epoca, che potrebbe plausibilmente somigliare a quello delle attrici di cui sopra, è quello di Robin Wright, che d'altronde interpreterebbe egregiamente una donna forte, paziente, segnata dalle disgrazie quale Margaret March madre.
Laurie: Eddie Redmayne
Eddie Redmayne ha già mostrato di poter interpretare di tutto. Così credo che sarebbe bravissimo nel dare voce a Laurie, ragazzo elegante, dignitoso, tenero, simpatico e impulsivo. Laurie dovrebbe forse avere i capelli e gli occhi marrone scuro, ma accoglierei questa eccezione data la bravura dell'attore inglese.
John: Orlando Bloom
John Brooke è un uomo colto, onesto, caparbio e tenero con un ruolo importante in tutta la storia, anche se apparentemente marginale. Orlando Bloom, secondo me, sarebbe perfetto per interpretarlo, condividendone i capelli scuri e il sorriso buono e intelligente.
Friedrich Bhaer: Michael Fassbender
Il Professor Bhaer è un uomo povero e umile dall'animo buono. È già molto grande quando fa la conoscenza di Jo, nonostante la sua grande vitalità: la barba ingrigita e le rughe lo evidenziano. Michael Fassbender, con le sue origini tedesche, non faticherebbe a imitarne l'accento e ovviamente a dargli grande fascino, anche se ovviamente sarebbe necessario trucco e parrucco.
Zia March: Meryl Streep
Chi meglio del Diavolo che veste Prada potrebbe interpretare la zia autoritaria, rigida e ricca? Credo non ci sia bisogno di ulteriori spiegazioni! (Questa è l'unica scelta del cast originale del Piccole Donne 2019 con cui sono d'accordo al 100%!)
Nonno Laurence: Kevin Kostner
Burbero, duro e testardo, il nonno di Laurie è un personaggio con un'evoluzione molto bella (e molto importante ai fini della storia, per via dei suoi temi) che vedrei molto bene in un Kevin Kostner dalla barba folta e bianca (un po' come in foto).
Sei d'accordo con quanto ho proposto? Prova a stilare tu un cast per questo film! E se ti va prova a propormi altri film (o libri da cui potrebbero essere tratti film!) di cui potrei fare il (re)casting!
Amy: Amanda Seyfried
La più piccola delle sorelle March, non è seconda a nessuno in quanto a vanità. D'altronde, pur essendo appena adolescente, è dotata di bellezza (soprattutto nei boccoli biondi), grazia, eleganza e di innegabile talento per l'arte. Il volto di Amanda Seyfried (che d'altronde ha lo stesso nome!) mi è sembrato adatto per darle vita.
Beth March è principalmente nota per la sua dolcezza, gentilezza e bontà. Un animo delicato che si affianca a una salute cagionevole e un fisico esile. Una parte che secondo me sarebbe egregiamente interpretata da Emma Watson, con il suo viso dolce che la rende, con il giusto trucco, una plausibilissima ragazzina. Il personaggio originale ha i capelli biondi, ma questo potrebbe tranquillamente essere compensato schiarendo i capelli dell'attrice.
Jo: Anna Kendrick
Perno della storia, Jo si distingue per il suo comportamento fuori dagli schemi, da maschiaccio, pratico e spesso poco opportuno, anche per sbadataggine. Una tipa dura ma dal cuore tenero, che si differenzia dalle altre anche per il volto non grazioso. Un ruolo che, secondo me, potrebbe essere ricoperto da Anna Kendrick, che sia nelle parti ironiche sia in quelle drammatiche riesce molto bene e potrebbe passare tranquillamente per una sedicenne. Senza contare che entrambe hanno i capelli scuri.
Meg: Rachel Brosnahan
La più grande delle sorelle, come rispecchia anche il suo carattere maturo di "mamma in seconda", responsabile e dolce. Ma nonostante viva con i piedi per terra, sogna anche una vita più agiata ed è anche molto romantica. Un viso d'altri tempi come quello di Rachel Brosnahan quella lì mio parere dare forza a questo personaggio.
Mrs March: Robin Wright
Un altro volto d'epoca, che potrebbe plausibilmente somigliare a quello delle attrici di cui sopra, è quello di Robin Wright, che d'altronde interpreterebbe egregiamente una donna forte, paziente, segnata dalle disgrazie quale Margaret March madre.
Laurie: Eddie Redmayne
Eddie Redmayne ha già mostrato di poter interpretare di tutto. Così credo che sarebbe bravissimo nel dare voce a Laurie, ragazzo elegante, dignitoso, tenero, simpatico e impulsivo. Laurie dovrebbe forse avere i capelli e gli occhi marrone scuro, ma accoglierei questa eccezione data la bravura dell'attore inglese.
John: Orlando Bloom
John Brooke è un uomo colto, onesto, caparbio e tenero con un ruolo importante in tutta la storia, anche se apparentemente marginale. Orlando Bloom, secondo me, sarebbe perfetto per interpretarlo, condividendone i capelli scuri e il sorriso buono e intelligente.
Il Professor Bhaer è un uomo povero e umile dall'animo buono. È già molto grande quando fa la conoscenza di Jo, nonostante la sua grande vitalità: la barba ingrigita e le rughe lo evidenziano. Michael Fassbender, con le sue origini tedesche, non faticherebbe a imitarne l'accento e ovviamente a dargli grande fascino, anche se ovviamente sarebbe necessario trucco e parrucco.
Zia March: Meryl Streep
Chi meglio del Diavolo che veste Prada potrebbe interpretare la zia autoritaria, rigida e ricca? Credo non ci sia bisogno di ulteriori spiegazioni! (Questa è l'unica scelta del cast originale del Piccole Donne 2019 con cui sono d'accordo al 100%!)
Nonno Laurence: Kevin Kostner
Burbero, duro e testardo, il nonno di Laurie è un personaggio con un'evoluzione molto bella (e molto importante ai fini della storia, per via dei suoi temi) che vedrei molto bene in un Kevin Kostner dalla barba folta e bianca (un po' come in foto).
Sei d'accordo con quanto ho proposto? Prova a stilare tu un cast per questo film! E se ti va prova a propormi altri film (o libri da cui potrebbero essere tratti film!) di cui potrei fare il (re)casting!
sabato 26 ottobre 2019
domenica 6 ottobre 2019
Letture di settembre!
"Morire per sopravvivere. Una storia vera all'85%", di Chuck Klosterman.
Avrei chiamato questo libro "Tizio che descrive un suo viaggio allungandolo con riflessioni a caso e continui riferimenti musicali". È come leggere un blog: eventi si alternano a pensieri senza una logica, semplicemente sull'onda dell'ispirazione di un momento. Qualcosa di scritto in un giorno di flusso di coscienza e pubblicato la sera stessa.
La trama è molto diluita con riflessioni mezze deliranti (a volte interessanti) e descrizioni di episodi passati che forse potrebbero far ridere qualcuno (non me). Della serie che se non scriveva almeno duecento pagine non lo pubblicavano, e ha allungato come ha potuto, concentrandosi detestabilmente su se stesso. Il perno del libro è infatti lui, insieme alle tragedie avvenute nella storia del rock che cercano di dare un senso al presunto tema del libro, la morte vista come portatrice di fama. Quanto allo stile, corretto (grazie al cielo, trattandosi di un giornalista) ma molto confusionario; caratteristiche le originali espressioni di paragone (a parte che la leucemia non infetta il sangue). Anche le azioni dello scrittore qui descritte mi sono piaciute poco (tipo che per metà libro si droga e pure a caso), ma preferisco non commentarle. Due i motivi che mi hanno condotta a terminare la lettura di questo diario di viaggio: il libro era breve e nell'ultima parte si salva in calcio d'angolo parlando di due band di cui m'interessava sapere qualcosa (Kiss e Nirvana).
Consiglio il libro solo a chi è curioso di scoprire come sono morte tante star del rock, dato che fra le digressioni dell'autore queste sono le più utili (se non le uniche utili).
"Il buio oltre la siepe" (o: "Uccidere un tordo americano"), di Harper Lee.
Ho letto questo libro quasi tutto d'un fiato. Infatti, sebbene alcuni elementi mi fossero poco chiari, la storia mi prendeva, e la protagonista in particolare. Mi sono rivista moltissimo in lei, molto caratterialmente ma anche sotto alcuni aspetti familiarmente parlando (il fratello e il padre che riassume alcuni lati di mia madre). E ho amato quasi tutti i personaggi in generale, per come erano variegati, profondi e sfaccettati, per come evolvevano, per quanto contribuivano significativamente alla bellissima storia. Non potevo non apprezzare Tom, ma anche tutti coloro che vi ruotano attorno, nel bene e nel male. Peccato per la grezzezza con cui viene trattata la comunità di colore: evidentemente, l'autrice voleva dare un determinato taglio, perfettamente riuscito. Gli elementi al contorno sfruttati per raggiungere questo obiettivo, peraltro, sono molto potenti: il modo di scrivere, che matura insieme ai protagonisti; gli aspetti gotici; la fantasia e la superstizione; la malattia. A mio parere, tutto si convoglia perfettamente nel tema centrale della storia, che mi preme molto e che dunque non poteva che trovarmi entusiasta nella lettura di questo caposaldo della letteratura.
"Il mondo nuovo", di Aldous Huxley.
Un libro scientifico, filosofico, sociale, politico, psicologico. Raccontato accuratamente, attraverso espressioni significative, con sguardo vivo, a mente cruda. Fa vivere mille sensazioni leggendolo, attraendo lo sguardo e la mente. Ho amato i tocchi shakeaspeariani qua e là, il modo in cui vengono mostrati i diversissimi e tremendamente realistici personaggi, i risvolti nella trama. Incredibili gli aspetti futuristici che non farebbero mai credere si tratti di un'opera degli anni Trenta, così in anticipo sui tempi anche nei temi... terribilmente. Meravigliosi soprattutto i capitoli 10 e 11 e il finale, che riassume la distopia in tutta la sua verità. E come ogni distopia che ho letto, vorrei che ognuno potesse leggerla per vedere il presente in un'ottica diversa, dando un più grande significato a ogni suo elemento.
Anche "Ritorno al mondo nuovo" è interessante: scritto dopo gli eventi quasi profetici descritti dal romanzo "Il mondo nuovo", analizza alcuni aspetti della società moderna in chiave scientifica. Si può riscontrare ancora una volta la genialità dell'autore, ma sono presenti alcune inaccuratezze dovute ovviamente alle ricerche ancora pioniere.
Avrei chiamato questo libro "Tizio che descrive un suo viaggio allungandolo con riflessioni a caso e continui riferimenti musicali". È come leggere un blog: eventi si alternano a pensieri senza una logica, semplicemente sull'onda dell'ispirazione di un momento. Qualcosa di scritto in un giorno di flusso di coscienza e pubblicato la sera stessa.
La trama è molto diluita con riflessioni mezze deliranti (a volte interessanti) e descrizioni di episodi passati che forse potrebbero far ridere qualcuno (non me). Della serie che se non scriveva almeno duecento pagine non lo pubblicavano, e ha allungato come ha potuto, concentrandosi detestabilmente su se stesso. Il perno del libro è infatti lui, insieme alle tragedie avvenute nella storia del rock che cercano di dare un senso al presunto tema del libro, la morte vista come portatrice di fama. Quanto allo stile, corretto (grazie al cielo, trattandosi di un giornalista) ma molto confusionario; caratteristiche le originali espressioni di paragone (a parte che la leucemia non infetta il sangue). Anche le azioni dello scrittore qui descritte mi sono piaciute poco (tipo che per metà libro si droga e pure a caso), ma preferisco non commentarle. Due i motivi che mi hanno condotta a terminare la lettura di questo diario di viaggio: il libro era breve e nell'ultima parte si salva in calcio d'angolo parlando di due band di cui m'interessava sapere qualcosa (Kiss e Nirvana).
Consiglio il libro solo a chi è curioso di scoprire come sono morte tante star del rock, dato che fra le digressioni dell'autore queste sono le più utili (se non le uniche utili).
"Il buio oltre la siepe" (o: "Uccidere un tordo americano"), di Harper Lee.
Ho letto questo libro quasi tutto d'un fiato. Infatti, sebbene alcuni elementi mi fossero poco chiari, la storia mi prendeva, e la protagonista in particolare. Mi sono rivista moltissimo in lei, molto caratterialmente ma anche sotto alcuni aspetti familiarmente parlando (il fratello e il padre che riassume alcuni lati di mia madre). E ho amato quasi tutti i personaggi in generale, per come erano variegati, profondi e sfaccettati, per come evolvevano, per quanto contribuivano significativamente alla bellissima storia. Non potevo non apprezzare Tom, ma anche tutti coloro che vi ruotano attorno, nel bene e nel male. Peccato per la grezzezza con cui viene trattata la comunità di colore: evidentemente, l'autrice voleva dare un determinato taglio, perfettamente riuscito. Gli elementi al contorno sfruttati per raggiungere questo obiettivo, peraltro, sono molto potenti: il modo di scrivere, che matura insieme ai protagonisti; gli aspetti gotici; la fantasia e la superstizione; la malattia. A mio parere, tutto si convoglia perfettamente nel tema centrale della storia, che mi preme molto e che dunque non poteva che trovarmi entusiasta nella lettura di questo caposaldo della letteratura.
Fino al giorno in cui mi minacciarono di non lasciarmi più leggere, non seppi di amare la lettura: si ama, forse, il proprio respiro?
"Il mondo nuovo", di Aldous Huxley.
Un libro scientifico, filosofico, sociale, politico, psicologico. Raccontato accuratamente, attraverso espressioni significative, con sguardo vivo, a mente cruda. Fa vivere mille sensazioni leggendolo, attraendo lo sguardo e la mente. Ho amato i tocchi shakeaspeariani qua e là, il modo in cui vengono mostrati i diversissimi e tremendamente realistici personaggi, i risvolti nella trama. Incredibili gli aspetti futuristici che non farebbero mai credere si tratti di un'opera degli anni Trenta, così in anticipo sui tempi anche nei temi... terribilmente. Meravigliosi soprattutto i capitoli 10 e 11 e il finale, che riassume la distopia in tutta la sua verità. E come ogni distopia che ho letto, vorrei che ognuno potesse leggerla per vedere il presente in un'ottica diversa, dando un più grande significato a ogni suo elemento.
Anche "Ritorno al mondo nuovo" è interessante: scritto dopo gli eventi quasi profetici descritti dal romanzo "Il mondo nuovo", analizza alcuni aspetti della società moderna in chiave scientifica. Si può riscontrare ancora una volta la genialità dell'autore, ma sono presenti alcune inaccuratezze dovute ovviamente alle ricerche ancora pioniere.
martedì 1 ottobre 2019
venerdì 20 settembre 2019
martedì 17 settembre 2019
Letture di agosto!
Purtroppo in questo mese ho sospeso quasi tutte le mie attività di piacere per dedicarmi a un impegno più grande: l'università. Così ho letto molto poco, nonostante abbia raggiunto la metà delle letture che mi ero prefissa per quest'anno.
"Ctrl-Z 3", Alyah Patané. (Fa pure rima!)
Alyah Patané si conferma ancora una volta come autrice che riesce a tenere incollati i suoi lettori alle pagine, con la sua creatività e la sua espressività. Anche questo penultimo capitolo, infatti, è ben curato e ricco di elementi degni di nota: i disegni molto belli ed efficaci, le scene significative, gli sviluppi interessanti della storia e dei suoi protagonisti. Le note comiche caratteristiche delle due opere precedenti si spengono un po', lasciando il posto a una grande profondità dei personaggi, dei temi. Emerge distintamente tutta la riflessione che sta dietro all'ideazione della storia, con cura, cuore e intelligenza.
Da poco è uscito nelle librerie l'ultimo libro della serie, che leggerò molto volentieri per scoprire dove, infine, giungerà questa appassionante storia.
"Tender is the night", Francis Scott Fitzgerald. [In inglese.]
Le mie aspettative su quest'opera (disponibile gratis legalmente qui) sono state inizialmente deluse, in quanto avrei subito voluto leggere del rapporto cardine di quest'opera (che è quello che mi ha destato tanto desiderio di leggerla). Purtroppo però ho dovuto aspettare fino alla seconda parte, sorbendomi nel frattempo personaggi che odiavo e situazioni che trovavo in parte insignificanti e noiose e in parte assurde. Anche i personaggi mi hanno convinta molto poco.
La seconda parte mi è invece piaciuta molto: la trama, lo sviluppo dei personaggi, il modo di scrivere mi hanno conquistata: profondità, complessità, saggezza. Lo stile impiegato per ricollegare le due parti, al termine del "secondo libro", mi è inoltre piaciuto molto. A questo punto ho compreso parzialmente la scelta dell'autore di partire da un altro punto di vista, anche se questo non mi ha fatto piacere di più la parte precedente, di cui ho continuato a reputare inutili molti aspetti. La storia ha preso un taglio diverso da quello che mi aspettavo, impressionandomi. Ho apprezzato la simbologia di una serie di elementi, ma soprattutto detestato quasi tutti i personaggi. A proposito, quello che mi ha colpita di più del libro è la capacità dell'autore di metterli a nudo in una manciata di parole: perché li costruisce attraverso episodi, gesti, descrizioni, ma sono semplici frasi a definirne finalmente i caratteri e in qualche modo anche il "destino".
In generale toni molto macabri e a tratti epici del libro mi hanno lasciata un po' perplessa, come pure il finale.
Alle prossime letture. :)
"Ctrl-Z 3", Alyah Patané. (Fa pure rima!)
Alyah Patané si conferma ancora una volta come autrice che riesce a tenere incollati i suoi lettori alle pagine, con la sua creatività e la sua espressività. Anche questo penultimo capitolo, infatti, è ben curato e ricco di elementi degni di nota: i disegni molto belli ed efficaci, le scene significative, gli sviluppi interessanti della storia e dei suoi protagonisti. Le note comiche caratteristiche delle due opere precedenti si spengono un po', lasciando il posto a una grande profondità dei personaggi, dei temi. Emerge distintamente tutta la riflessione che sta dietro all'ideazione della storia, con cura, cuore e intelligenza.
Da poco è uscito nelle librerie l'ultimo libro della serie, che leggerò molto volentieri per scoprire dove, infine, giungerà questa appassionante storia.
"Tender is the night", Francis Scott Fitzgerald. [In inglese.]
Le mie aspettative su quest'opera (disponibile gratis legalmente qui) sono state inizialmente deluse, in quanto avrei subito voluto leggere del rapporto cardine di quest'opera (che è quello che mi ha destato tanto desiderio di leggerla). Purtroppo però ho dovuto aspettare fino alla seconda parte, sorbendomi nel frattempo personaggi che odiavo e situazioni che trovavo in parte insignificanti e noiose e in parte assurde. Anche i personaggi mi hanno convinta molto poco.
La seconda parte mi è invece piaciuta molto: la trama, lo sviluppo dei personaggi, il modo di scrivere mi hanno conquistata: profondità, complessità, saggezza. Lo stile impiegato per ricollegare le due parti, al termine del "secondo libro", mi è inoltre piaciuto molto. A questo punto ho compreso parzialmente la scelta dell'autore di partire da un altro punto di vista, anche se questo non mi ha fatto piacere di più la parte precedente, di cui ho continuato a reputare inutili molti aspetti. La storia ha preso un taglio diverso da quello che mi aspettavo, impressionandomi. Ho apprezzato la simbologia di una serie di elementi, ma soprattutto detestato quasi tutti i personaggi. A proposito, quello che mi ha colpita di più del libro è la capacità dell'autore di metterli a nudo in una manciata di parole: perché li costruisce attraverso episodi, gesti, descrizioni, ma sono semplici frasi a definirne finalmente i caratteri e in qualche modo anche il "destino".
In generale toni molto macabri e a tratti epici del libro mi hanno lasciata un po' perplessa, come pure il finale.
"Either you think—or else others have to think for you and take power from you, pervert and discipline your natural tastes, civilize and sterilize you."
Alle prossime letture. :)
venerdì 13 settembre 2019
Ovunque vada
Se a forza di camminare mi sanguinano i piedi, inizio a correre finché non raggiungo la mia meta.
Non so se sia più giusto o più sbagliato di altri metodi. Probabilmente avrei rischiato molte meno malattie, molte meno delusioni, se non fossi stata così. Ma lo sono: non mi fermo finché non sono certa di non potercela fare, perché non mi potrei perdonare di aver perso un'occasione. Non potrei guardarmi allo specchio, e so di aver bisogno della mia fiducia in me per poter avere una vita quantomeno serena. Sono così, nonostante le sbandate che ho preso, le cor-indicazioni che non ho compreso, nonostante tutto quello che ho appreso o che mi porto appresso. Nella vita corro, inseguo, mi spingo continuamente oltre i miei limiti perché non sopporterei il rimpianto.
A volte la gente confonde il mio perseverare anche nelle cause "perse", il mio idealismo, con l'ottimismo di una persona ingenua e fortunata. Ma anche le persone con tante delusioni alle spalle, infanzie infelici, difficoltà immense nella vita, possono essere ottimiste, e io sono una di quelle. Devo almeno provarci, sempre.
Non so se sia più giusto o più sbagliato di altri metodi. Probabilmente avrei rischiato molte meno malattie, molte meno delusioni, se non fossi stata così. Ma lo sono: non mi fermo finché non sono certa di non potercela fare, perché non mi potrei perdonare di aver perso un'occasione. Non potrei guardarmi allo specchio, e so di aver bisogno della mia fiducia in me per poter avere una vita quantomeno serena. Sono così, nonostante le sbandate che ho preso, le cor-indicazioni che non ho compreso, nonostante tutto quello che ho appreso o che mi porto appresso. Nella vita corro, inseguo, mi spingo continuamente oltre i miei limiti perché non sopporterei il rimpianto.
A volte la gente confonde il mio perseverare anche nelle cause "perse", il mio idealismo, con l'ottimismo di una persona ingenua e fortunata. Ma anche le persone con tante delusioni alle spalle, infanzie infelici, difficoltà immense nella vita, possono essere ottimiste, e io sono una di quelle. Devo almeno provarci, sempre.
domenica 1 settembre 2019
-
Sei libero di mangiare cibo tossico o scaduto. Non puoi però imporlo anche a me. Ognuno è masochista a modo proprio.
lunedì 26 agosto 2019
Wattpad genres definitions
I was looking for a list of Wattpad genres definitions, but I couldn't find one. So, this is the result of a small research (mainly on Wikipedia) that may be useful for you, too. I also made some graphics for I needed them for a facebook group where we share our Wattpad stories.
Adventure fiction is fiction that usually presents danger, or gives the reader a sense of excitement.
(Wikipedia)
Science fiction – story based on the impact of actual, imagined, or potential science, often set in the future or on other planets.
(Wikipedia)
Fantasy - fiction in an unreal setting that often includes magic, magical creatures, or the supernatural. (Wikipedia)
Paranormal fiction is a genre of fiction whose storylines revolve around the paranormal - purported phenomena described in popular culture, folk, and other non-scientific bodies of knowledge, whose existence within these contexts is described as beyond normal experience or scientific explanation..
(Wikipedia)
Vampire / Werewolves
(These ones are separated genres on Wattpad, I put them together because they're strictly related.)
Werewolf fiction denotes the portrayal of werewolves and other shapeshifting man/woman-beasts.
Vampire literature covers the spectrum of literary work concerned principally with the subject of vampires.
(Wikipedia)
Horror – fiction in which events evoke a feeling of dread and sometimes fear in both the characters and the reader.
(Wikipedia)
Suspense/thriller – fiction about harm about to befall a person or group and the attempts made to evade the harm.
Mystery – fiction dealing with the solution of a crime or the revealing of secrets.
(Wikipedia)
Action fiction is the literary genre that includes spy novels, adventure stories, tales of terror and intrigue ("cloak and dagger"), and mysteries. This kind of story utilizes suspense, the tension that is built up when the reader wishes to know how the conflict between the protagonist and antagonist is going to be resolved or what the solution to the puzzle of a thriller is.
(Wikipedia)
Humor – usually a fiction full of fun, fancy, and excitement, meant to entertain and sometimes cause intended laughter; but can be contained in all genres.
(Wikipedia)
Chick lit or chick literature is genre fiction, which "consists of heroine-centered narratives that focus on the trials and tribulations of their individual protagonists". The genre often addresses issues of modern womanhood – from romantic relationships to female friendships to matters in the workplace – in humorous and lighthearted ways.
(Wikipedia)
Romance - novels of this type of genre fiction place their primary focus on the relationship and romantic love between two people, and must have an "emotionally satisfying and optimistic ending."
(Wikipedia)
Spiritual - books revolving around a belief in a supernatural (beyond the known and observable) realm, personal growth, a quest for an ultimate or sacred meaning, religious experience or an encounter with one's own "inner dimension".
Poetry - a form of literature that uses aesthetic and rhythmic qualities
of language—such as phonaesthetics, sound symbolism, and metre—to evoke
meanings in addition to, or in place of, the prosaic ostensible
meaning.
(Wikipedia)
Classic - fiction that has become part of an accepted literary canon, widely taught in schools. (Wikipedia)
General fiction - fiction other than genre fiction. This usually means slice-of-life or literary fiction.
(Quora)
Historical fiction – story with fictional characters and events in a historical setting.
(Wikipedia)
The best definition I could find for teen fiction this was Young adult fiction (YA) - a category of fiction written for readers from 12 to 18 years of age. The subject matter and genres of YA correlate with the age and experience of the protagonist. The genres available in YA are expansive and include most of those found in adult fiction. Common themes related to YA include friendship, first love, relationships, and identity. Stories that focus on the specific challenges of youth are sometimes referred to as problem novels or coming-of-age novels.
(Wikipedia)
Fan fiction or fanfiction (also abbreviated to fan fic, fanfic, fic or ff) is a type of fictional text written by fans of any work of fiction where the author uses established characters, settings, and/or other intellectual properties from an original creator as a basis for their writing. Fan fiction ranges from a couple of sentences to an entire novel, and fans can both keep the creator's characters and settings or add their own. Fan fiction is a form of fan labor.
(Wikipedia)
Non-Fiction includes:
Biography – a narrative of a person's life; when the author is also the main subject, this is an autobiography or memoir
Essay – a short literary composition that reflects the author's outlook or point
Owner's manual (also Instruction manual, User's guide) – an instructional book or booklet that is supplied with consumer products such as vehicles, home appliances, toys and computer peripherals
Journalism – reporting on news and current events
Lab report – a report of an experiment
Memoir – factual story that focuses on a significant relationship between the writer and a person, place, or object; reads like a short novel
Narrative nonfiction/personal narrative – factual information about a significant event presented in a format that tells a story
Reference book – such as a dictionary, thesaurus, encyclopedia, almanac, or atlas
Self-help book – information with the intention of instructing readers on solving personal problems
Speech – public address or discourse
Textbook – authoritative and detailed factual description of a thing
(Wikipedia)
Short story – fiction of great brevity, usually supports no subplots.
(Wikipedia)
Random - any other category can be included here (graphic services, contests, comics...).
Adventure fiction is fiction that usually presents danger, or gives the reader a sense of excitement.
(Wikipedia)
Science fiction – story based on the impact of actual, imagined, or potential science, often set in the future or on other planets.
(Wikipedia)
Fantasy - fiction in an unreal setting that often includes magic, magical creatures, or the supernatural. (Wikipedia)
Paranormal fiction is a genre of fiction whose storylines revolve around the paranormal - purported phenomena described in popular culture, folk, and other non-scientific bodies of knowledge, whose existence within these contexts is described as beyond normal experience or scientific explanation..
(Wikipedia)
Vampire / Werewolves
(These ones are separated genres on Wattpad, I put them together because they're strictly related.)
Werewolf fiction denotes the portrayal of werewolves and other shapeshifting man/woman-beasts.
Vampire literature covers the spectrum of literary work concerned principally with the subject of vampires.
(Wikipedia)
Horror – fiction in which events evoke a feeling of dread and sometimes fear in both the characters and the reader.
(Wikipedia)
Suspense/thriller – fiction about harm about to befall a person or group and the attempts made to evade the harm.
Mystery – fiction dealing with the solution of a crime or the revealing of secrets.
(Wikipedia)
Action fiction is the literary genre that includes spy novels, adventure stories, tales of terror and intrigue ("cloak and dagger"), and mysteries. This kind of story utilizes suspense, the tension that is built up when the reader wishes to know how the conflict between the protagonist and antagonist is going to be resolved or what the solution to the puzzle of a thriller is.
(Wikipedia)
Humor – usually a fiction full of fun, fancy, and excitement, meant to entertain and sometimes cause intended laughter; but can be contained in all genres.
(Wikipedia)
Chick lit or chick literature is genre fiction, which "consists of heroine-centered narratives that focus on the trials and tribulations of their individual protagonists". The genre often addresses issues of modern womanhood – from romantic relationships to female friendships to matters in the workplace – in humorous and lighthearted ways.
(Wikipedia)
Romance - novels of this type of genre fiction place their primary focus on the relationship and romantic love between two people, and must have an "emotionally satisfying and optimistic ending."
(Wikipedia)
Spiritual - books revolving around a belief in a supernatural (beyond the known and observable) realm, personal growth, a quest for an ultimate or sacred meaning, religious experience or an encounter with one's own "inner dimension".
(Wikipedia)
Classic - fiction that has become part of an accepted literary canon, widely taught in schools. (Wikipedia)
General fiction - fiction other than genre fiction. This usually means slice-of-life or literary fiction.
(Quora)
Historical fiction – story with fictional characters and events in a historical setting.
(Wikipedia)
The best definition I could find for teen fiction this was Young adult fiction (YA) - a category of fiction written for readers from 12 to 18 years of age. The subject matter and genres of YA correlate with the age and experience of the protagonist. The genres available in YA are expansive and include most of those found in adult fiction. Common themes related to YA include friendship, first love, relationships, and identity. Stories that focus on the specific challenges of youth are sometimes referred to as problem novels or coming-of-age novels.
(Wikipedia)
Fan fiction or fanfiction (also abbreviated to fan fic, fanfic, fic or ff) is a type of fictional text written by fans of any work of fiction where the author uses established characters, settings, and/or other intellectual properties from an original creator as a basis for their writing. Fan fiction ranges from a couple of sentences to an entire novel, and fans can both keep the creator's characters and settings or add their own. Fan fiction is a form of fan labor.
(Wikipedia)
Non-Fiction includes:
Biography – a narrative of a person's life; when the author is also the main subject, this is an autobiography or memoir
Essay – a short literary composition that reflects the author's outlook or point
Owner's manual (also Instruction manual, User's guide) – an instructional book or booklet that is supplied with consumer products such as vehicles, home appliances, toys and computer peripherals
Journalism – reporting on news and current events
Lab report – a report of an experiment
Memoir – factual story that focuses on a significant relationship between the writer and a person, place, or object; reads like a short novel
Narrative nonfiction/personal narrative – factual information about a significant event presented in a format that tells a story
Reference book – such as a dictionary, thesaurus, encyclopedia, almanac, or atlas
Self-help book – information with the intention of instructing readers on solving personal problems
Speech – public address or discourse
Textbook – authoritative and detailed factual description of a thing
(Wikipedia)
Short story – fiction of great brevity, usually supports no subplots.
(Wikipedia)
Random - any other category can be included here (graphic services, contests, comics...).