lunedì 31 dicembre 2018
Auto-reading challenge: fase 6. Completataaa! 📚
La Caffettiera del Masochista, Donald Norman. Varie ed eventuali.
Testo sulla ergonomia cognitiva per eccellenza, potrebbe alla vista sembrare una noia (nonostante il titolo italiano sia molto più accattivante di quello originale). Invece, tutt'altro. Io l'ho divorato il due giorni (meno male, perché avevo un esame su di esso): estremamente interessante, a tratti divertente, è capace di far immedesimare e pensare. Peraltro scritto molto bene, così che il lettore possa iniziare da un qualunque capitolo senza buchi. Interessante anche la scelta di inserire molti esempi sottoforma di immagini, così da restare molto impresso (e di nuovo: meno male, perché avevo un esame su di esso).
War of the Worlds, Herbert George Wells (H. G. Wells). Un libro in inglese (1/2).
Difficile spiegare perché questo libro sia estremamente bello senza spoilerare il finale, che chiude un cerchio, grande significato di questo libro. Straordinaria anche l'accuratezza scientifica, nonostante si tratti di un libro di fine Ottocento (a parte la dicitura "animali inferiori", che già a partire da Darwin non si sarebbe dovuta usare più). Era scritto talmente bene, in modo anche psicologicamente molto interessante (e a mio parere realistico), che pagina dopo pagina ho immaginato le differenti scene, sperando di vederne un film molto fedele (anche per chiarirmi le parole che non conoscevo). Tuttavia presenta diversi errori: primo fra tutti, la comparsa di un fratello che non viene citato mai più, senza motivo alcuno. Altro difetto è che quasi ad ogni evento corrisponde l'alba o il tramonto, il che è molto simbolico e siamo d'accordo, ma dopo un po' diventa ripetitivo. Peccato, perché sarebbe tranquillamente potuto essere un dieci: l'autore aveva messo talmente tanta cura in certi aspetti, studiando bene gli argomenti, che questi due punti in particolare sono proprio deludenti (non mi ha sorpresa scoprire che si trattava di un eminente professore in biologia). Comunque consiglio di leggerlo a chiunque ami la fantascienza - e poi in Italia non se ne legge abbastanza. Quest'opera, poi, è una delle prime a tema fantascientifico.
Come diventare un Buddha in cinque settimane, Giulio Cesare Giacobbe. Varie ed eventuali.
Questo libro non è umoristico, come suggerirebbero il titolo e la copertina, anche se alcuni commenti dell'autore possono far ridere. Si tratta invece, piuttosto, di un brevissimo trattato psicologico che potrebbe effettivamente cambiare la vita a chi, leggendolo, desiderasse veramente scoprirlo e realizzarne gli insegnamenti. Anche se credo che causerebbe reazioni contrastanti in ogni lettore: in questo libro c'è molta osservazione, molta verità, che però talvolta diviene talmente estrema o dettata improvvisamente da destare incredulità o fastidio. Questo potrebbe addirittura fermare coloro che non siano già vicini a questo pensiero, al quale io, al contrario, mi sono trovata molto affine.
Grande pregio: l'autore sembra aver pescato nella grande letteratura riguardante il buddhismo, citandola quando opportuno. Grande difetto: i caratteri grandi, i continui paragrafi evidenziati (peraltro in modo esagerato: non è necessario isolare un testo, metterlo in grassetto e pure in corsivo!) e il mandare a capo ogni singola frase (fastidiosissimo oltre che superfluo: per rendere incisiva ogni frase nessuna veramente lo è). Questi tre aspetti hanno sottolineato la brevità del testo dando l'impressione che lo si volesse far sembrare più voluminoso.
On the Origin of Species [etc etc], Charles Darwin. Combo: un libro in inglese (2/2) + un libro di C. Darwin!
Ho iniziato questo libro vari mesi fa e finalmente l'ho ripreso portandolo alla conclusione.
Il corso di studi che seguo mi consente di commentarlo ampiamente, sia dal punto di vista scientifico sia dal punto di vista naturalistico. Come scrive spesso Darwin, "per mancanza di spazio mi soffermerò su quest'ultimo aspetto in un futuro lavoro"; ma posso dire che, nonostante qualche inevitabile errore dovuto alla mancanza di conoscenze in ambito genetico, si tratta di un'opera eccezionale, perché fondata su una quantità eccellente di osservazioni, dettagliatamente argomentata, ricca di esempi innegabili e interessantissimi. È la prova che chiunque non fosse d'accordo con la teoria della selezione naturale doveva, e ancora oggi deve, avere grossi problemi di pregiudizi (soprattutto religiosi). Assurdo pensare che essi si mantengano nonostante la lettura di questo libro (ma d'altronde le teorie dei complotti fermentano indipendentemente dalla presenza di prove tangibili). Tra l'altro, su molti concetti Darwin è in anticipo sui tempi, il che è sbalorditivo considerando che lui stesso era un creazionista prima di partire in esplorazione per cinque anni.
Consiglio, come al solito, a tutti la lettura di questo caposaldo della scienza (tra l'altro perfettamente comprensibile anche in inglese). Per diversi motivi: innanzitutto, per la quantità di meraviglie sul mondo vegetale e su quello animale che questo libro descrive: cani, piccioni, api, formiche, pesci e molti altri. Poi a causa di ciò che di questo libro si sente dire, ma che non sempre corrisponde a realtà... Si potrebbe restare sorpresi dalla quantità di errori perpetrati nei secoli su queste teorie, arrivati talvolta anche nelle nostre scuole. Forse perché si tratta di un argomento pieno di sfaccettature, per il fatto che all'epoca avrebbe comportato troppi sconvolgimenti tutti insieme, ma probabilmente anche a causa del fatto che chi ne parla, spesso, non l'ha neanche letto. Non si può pretendere di leggere ogni fonte nell'universo, però ogni tanto una controllatina è necessario darla.
Lo Hobbit, J. R. R. Tolkien. Varie ed eventuali.
Siccome mi è stato prestato l'anno scorso ho ritenuto opportuno terminarlo. Non è stato facile, dal momento che, purtroppo devo confessarlo, in molti punti questo libro mi ha annoiata. Ed è un gran peccato: avrei tanto voluto che questo libro mi fosse piaciuto di più, in quanto è evidente la sua qualità, e poi mi ha fatta ridere, interessare, sognare, ammirare le qualità dello scrittore. Adoro il personaggio di Frodo, adoro la persona di Tolkien, ma purtroppo ho faticato per finire quest'opera. Sarà per un'altra (d'altronde devo ancora terminare Il Signore degli Anelli)!
Buone letture a tutti e felice anno nuovo!
lunedì 24 dicembre 2018
Oggi mi sento... più buona
Si dicono tante cose del Natale... che rende tutti più buoni, che va passato in famiglia, che ognuno sotto sotto lo ama, e così via. È una tradizione, ma più ancora un'istituzione: la gente lo ama, ma si sente obbligata in diversa misura a parteciparvi in qualche modo. Se non compriamo regali, ad esempio, magari ci sentiamo "cattivi". Se non abbiamo una famiglia con cui trascorrerlo, ad esempio, ci sentiamo snobbati, inutili, persi. Molte persone si suicidano sotto Natale per motivi come questi, per la pressione culturale che questa festa porta con sé. Non ci sono grandi lezioni da ricavare da questo: le persone sono infelici, e talvolta le società le solleva, talvolta le butta giù. Per fortuna, o purtroppo, questo spesso non accade: il Natale è un momento di riposo, di calore, di chiacchiere, litigi soffusi e luci accecanti, forchette che sbattono sui piatti e pance che scoppiano. In ogni situazione ognuno vive in modo diverso, talvolta persino sotto le stesse pressioni. Il Natale è solo un periodo, ma per tante, tantissime persone è molto di più. Davvero alcuni l'accolgono come un'ispirazione, fondandovi almeno qualche azione, almeno qualche spesa davvero generosa. Le persone possono davvero cambiare per una ricorrenza, per sempre oppure per poi tornare se stesse, come nulla fosse successo.
Pazzesco: è solo un periodo.
Per vedere tutta la serie di "Oggi mi sento": mia pagina facebook.
Pazzesco: è solo un periodo.
Per vedere tutta la serie di "Oggi mi sento": mia pagina facebook.
giovedì 20 dicembre 2018
Auto-reading challenge: fase 5 (penultima!)
Il Racconto dell'Ancella, Margaret Atwood. Un libro che mi è stato regalato (2/3).
Ho aspettato di poter leggere questo libro per un po', poiché sapevo che si trattava di una distopia e volevo godermelo... ma non mi sarei mai aspettata cotanta bellezza.
Scritto in modo molto immaginifico, con tempi narrativi perfetti, personaggi credibili e soprattutto spiegazioni accurate, si costruisce pezzo a pezzo come diverse linee su un foglio che disegnano infine un mandala perfetto, che si fa ammirare per com'è stato elaborato dettagliatamente. Si nota il grosso lavoro che c'è stato dietro l'elaborazione della storia in senso storico e dei singoli aspetti che girano intorno ai personaggi, che non sarebbero potuti essere diversi per poter dare una visione completa degli avvenimenti. Anche le singole parole sono scelte con cura, in modo da non rivelare nulla prima del momento opportuno, rendendo la lettura piena di colpi idi scena e appagante - impossibile trattenersi dal continuarlo, sebbene sia anche pesante. Tratta infatti temi come violenza, libertà e costrizione, tentazione e coraggio, banalità del male, peraltro non facili da rendere. Il finale, poi, è eccellente.
Non mi ha sorpresa apprendere che l'autrice (che non sospettavo essere così prolifica) è stata nominata più volte al Nobel per la Letteratura. Ne sono molto affascinata; nel particolare, sarei curiosa di vedere la serie tv tratta da tale libro, per sapere come l'hanno resa.
Il metodo antierrore, Joseph T. Hallinan. Varie ed eventuali.
Odio la copertina con tutta me stessa: sembra un banale libro motivazionale, di auto-aiuto, mentre è molto di più.
Scritto da un giornalista da premio Pulitzer, raccoglie notizie sorprendenti ed informazioni accurate sui tipi di errori che possiamo commettere, e fornisce consigli su come evitarli, risparmiando magari anche tempo e denaro (ad esempio con le offerte al supermercato!). Intrattiene informando, incuriosisce e insegna moltissimo a tutti (in particolare a coloro che desiderano migliorare e capire davvero il mondo).
Un libro che farei leggere a chiunque. Sicuramente ne trarrò molte informazioni utili per qualche progetto, per qualche esame e per la tesi, oltre che per la vita.
Il Cammino dell'Arco, Paulo Coelho. Un libro che mi è stato regalato (3/3).
Poetico, immaginifico, magnifico. Mi aspettavo un racconto, e invece mi sono ritrovata fra le mani una lunga, splendida metafora di come affrontare ogni sfida, ogni sogno: scritta benissimo, presentata in modo interessante, regge perfettamente pagina dopo pagina. Breve, ma presentata in modo che ogni singolo insegnamento possa far maggiore presa sul lettore - e si tratta di insegnamenti molto belli, potenti e veri. Un grande autore che si fa riconoscere accompagnato da un illustratore molto capace, azzeccato ogni volta al contesto.
Consiglio di leggerlo un po' alla volta, in modo da poterlo assorbire lentamente, secondo le pause (a mio parere) molto ben congegnate.
Platinum End 7. Continua la mia vicenda con i manga (eppure mi ero lamentata di non leggerne praticamente mai!). Sono ancora intrigata, anche se un po' perplessa, da questa serie intelligente e complementare a Death Note però in certi aspetti eccessiva. Il miglior elemento di questo tomo è, a mio parere, la morte di un personaggio che avevo precedentemente mal sopportato ed ora prende un maggior senso. Vedrò dai prossimi numeri cosa avverrà.
Un saggio capace di far riflettere con il suo mettere a nudo alcuni meccanismi socio-politici sottostanti il cambiamento delle pene dalla tortura alla detenzione. Sottolinea (anche se involontariamente, forse) la preziosità di molti aspetti delle nostre vite che diamo per scontati, e poi mostra aspetti non evidenti della società umana. Mi ha molto sorpresa e si è infilato nel mio sguardo del mondo, nel modo di pensare a come sono costruite certe istituzioni. Tuttavia, non credo che l'avrei finito di leggere se non mi fosse stato assegnato per un esame: è scritto in modo pesante, ripetitivo, a volte tornando sugli stessi punti con collegamenti poco chiari.
P.S.: la copertina che vedete in foto l'ho fatta io, usando un'immagine CC0 e Canva come programma. L'ebook che ho letto non aveva una vera copertina, a distanza nemmeno si leggeva il titolo :(
A prestissimo!
(Per confrontare con la lista della challenge che ho lanciato a me stessa: http://seargreyson.blogspot.com/2018/01/auto-reading-challenge.html.)
mercoledì 19 dicembre 2018
L'attesa della vita
Passiamo circa un terzo della nostra vita a dormire. Questo di fatto, poi c'è un'altra parte di vita che trascorriamo dormendo figurativamente, perché ancora bambini o grandi sognatori. Abbiamo poi tutto il tempo che va via aspettando: ai semafori, nelle sale d'attesa, prima di un esame, perché scatti la manopola, perché Ciccio risponda, perché la fila si smaltisca. Contiamo anche il tempo sprecato in quei litigi senza senso, o nel prepararsi a quelle attività che sapremo che non svolgeremo mai. E le chiacchiere, e l'odio, e il girare intorno.
Ora: in cosa vale davvero la pena investire il proprio tempo, questa inestimabile moneta indipendente dalla nostra volontà?
Forse le risa, le grida, l'albero accanto alla panchina, la persona che ti prende delicatamente per mano, l'arte, la scienza, quella lettera sotto il cuscino, il tremore delle labbra, il socchiudersi di un pensiero.
Passiamo tutta la nostra vita a morire, almeno viviamola appieno.
Ora: in cosa vale davvero la pena investire il proprio tempo, questa inestimabile moneta indipendente dalla nostra volontà?
Forse le risa, le grida, l'albero accanto alla panchina, la persona che ti prende delicatamente per mano, l'arte, la scienza, quella lettera sotto il cuscino, il tremore delle labbra, il socchiudersi di un pensiero.
Passiamo tutta la nostra vita a morire, almeno viviamola appieno.
lunedì 10 dicembre 2018
Il mondo è universo
Il mondo è ricco
di solchi e colori,
respiri di mille culture
che danno e tolgono,
vanno e colgono,
sprazzi di parole
dalle molte sfumature.
Carezze che piegano,
persone che pregano,
matrigne di dolore a fragili foglie;
mani che stringono,
tanti che fingono,
urla risate pianti l'unico nesso.
È un mondo di cui
tu hai visto quattro quartieri:
come puoi pensare di conoscerlo
parlarne
dedurne la realtà?
Presuntuoso
da un piccolo essere
molecola di un'infinito universo.
di solchi e colori,
respiri di mille culture
che danno e tolgono,
vanno e colgono,
sprazzi di parole
dalle molte sfumature.
Carezze che piegano,
persone che pregano,
matrigne di dolore a fragili foglie;
mani che stringono,
tanti che fingono,
urla risate pianti l'unico nesso.
È un mondo di cui
tu hai visto quattro quartieri:
come puoi pensare di conoscerlo
parlarne
dedurne la realtà?
Presuntuoso
da un piccolo essere
molecola di un'infinito universo.
domenica 9 dicembre 2018
domenica 25 novembre 2018
mercoledì 21 novembre 2018
Che nome dare al mio personaggio? - Consigli pratici per scrittori
Cari amici scrittori,
avete presente l'orrenda sensazione che vi si appiccica addosso quando non riuscite a trovare un nome adatto ad un vostro personaggio? Se sì, questo breve "articolo" potrebbe esservi d'aiuto nel dimenticarla per sempre.
Spero di esservi stata d'aiuto. Se sì, vi prego di darmi un feedback!
A presto!
avete presente l'orrenda sensazione che vi si appiccica addosso quando non riuscite a trovare un nome adatto ad un vostro personaggio? Se sì, questo breve "articolo" potrebbe esservi d'aiuto nel dimenticarla per sempre.
- Ho recentemente scoperto che esiste una quantità incredibile di generatori di nomi: uno di nomi elfici, uno di nomi country ecc... sicuramente, se non risolutivi, possono dare qualche indicazione per trovare ciò che cercate. L'elenco più completo di questi siti lo trovate su Nomix.
- Utilissimo, è uno dei miei siti preferiti: behindthename. Esso raccoglie migliaia di nomi usati in tutto il mondo, consentendo di sfogliarli per genere, significato, provenienza e molto altro. (Lo stesso sito propone un simile servizio per i cognomi.)
- Se non siete così metodici, provate a premere lettere a caso finché non siete soddisfatti del risultato. In questo modo potete produrre nomi più unici che rari!
- Anche alterare nomi (come ha fatto lo scrittore Maikel Maryn con il proprio) o che comunque non vi convincono del tutto può essere un'idea.
- Altro metodo è quello di usare nomi veri al contrario oppure anagrammarli. Riempire fogli e fogli di anagrammi può inoltre essere molto divertente!
Spero di esservi stata d'aiuto. Se sì, vi prego di darmi un feedback!
A presto!
sabato 17 novembre 2018
venerdì 9 novembre 2018
Riflessiva
Ciò che sembriamo e ciò che siamo.
vedere pelle, unghie, palmi -
siamo sensi, graffi e passi.
Chiudi gli occhi e guarda, apri il sorriso e parla. Nel tuo cuore c'è abbastanza spazio per capire ciò che la mente non afferra: che aldilà dei gesti non ci sono sassi, che le persone non sono fatte con compassi, e che ognuno ha una sua consistenza aldilà della semplice apparenza.
Forse siamo fatti di sogni, forse di bisogni, d'acqua o fuoco, o forse di terra o forse di ferro. Non saremo mai uguali, ma entrambi mai perfetti, e ad ognuno mancherà qualcosa che invece l'altro ha. Forse parleremo sempre due lingue diverse: basta che non siano avverse. Ma forse potremo condividere un po' della vita, se sapremo fidarci e provare. Perché non è infinita, e non dovremmo perderci nessuno che la possa affrontare con noi: non dovremmo perdere occasioni per essere deboli, stupidi, coraggiosi, incoscienti - noi stessi - e soprattutto uniti gli uni agli altri in tutto questo. Non dovremmo perdere occasioni per essere sgridati, stretti, lasciati, presi, persi, cercati. Per cogliere qualcosa - un tic, un gesto, una frase, un'abitudine, una passione, uno sguardo sul mondo - da chiunque ci circondi, per accoglierlo e renderlo al meglio, facendolo crescere dentro di noi come la memoria di qualcosa che c'è stato, che è stato bello, e che deve durare indipendentemente da com'è andata. Indipendentemente da quello che abbiamo visto, ma soltanto secondo ciò che abbiamo vissuto.
Per la serie "Oggi mi sento...", anche su Facebook, Wattpad e Instagram.
vedere pelle, unghie, palmi -
siamo sensi, graffi e passi.
Chiudi gli occhi e guarda, apri il sorriso e parla. Nel tuo cuore c'è abbastanza spazio per capire ciò che la mente non afferra: che aldilà dei gesti non ci sono sassi, che le persone non sono fatte con compassi, e che ognuno ha una sua consistenza aldilà della semplice apparenza.
Forse siamo fatti di sogni, forse di bisogni, d'acqua o fuoco, o forse di terra o forse di ferro. Non saremo mai uguali, ma entrambi mai perfetti, e ad ognuno mancherà qualcosa che invece l'altro ha. Forse parleremo sempre due lingue diverse: basta che non siano avverse. Ma forse potremo condividere un po' della vita, se sapremo fidarci e provare. Perché non è infinita, e non dovremmo perderci nessuno che la possa affrontare con noi: non dovremmo perdere occasioni per essere deboli, stupidi, coraggiosi, incoscienti - noi stessi - e soprattutto uniti gli uni agli altri in tutto questo. Non dovremmo perdere occasioni per essere sgridati, stretti, lasciati, presi, persi, cercati. Per cogliere qualcosa - un tic, un gesto, una frase, un'abitudine, una passione, uno sguardo sul mondo - da chiunque ci circondi, per accoglierlo e renderlo al meglio, facendolo crescere dentro di noi come la memoria di qualcosa che c'è stato, che è stato bello, e che deve durare indipendentemente da com'è andata. Indipendentemente da quello che abbiamo visto, ma soltanto secondo ciò che abbiamo vissuto.
Per la serie "Oggi mi sento...", anche su Facebook, Wattpad e Instagram.
giovedì 8 novembre 2018
Film da vedere
Nella mia vita ho visto circa 800 film, eppure in tanti ancora mancano al mio elenco... Ecco quelli che ritengo sia necessario che io veda al più presto!
- "L'attimo fuggente". Fra le più famose e commoventi pellicole del compianto Robin Williams, spesso un mio professore lo citava a lezione, instillandomi ulteriore curiosità.
- "Philadelphia". È da tantissimo tempo che desidero vedere quest'altra pietra miliare senza averne avuto l'occasione.
- "A star is born". Adoro Lady Gaga (come forse avrete notato leggendo il mio vecchio articolo sulle sue canzoni sociali), quindi non potrei che impelagarmi con questo film per verificare le sue capacità di attrice! (Nel video di "Marry The Night" sembrava promettere bene!)
- La biografia di Oscar Wilde. Adoro questo scrittore, che definire profondo e intelligente è riduttivo, perciò non posso perdermi questa occasione di saperne un po' di più.
- La biografia di Mary Shelley. Mi è stato descritto a spanne da una mia amica che mi aveva invitata a vederlo, e dal momento che pare sia molto fedele alla storia di questa grande donna vorrei vederlo.
- Il film sui Queen ("Bohemian Rhapsody", il 20 novembre nelle sale!). Sono cresciuta con la loro musica rivoluzionaria ed emozionante, così sono curiosa di scoprire cosa abbia da dire questo film - potrò poi confrontarlo con quanto ho scoperto su di loro a partire dalle biografie di Freddie Mercury che mi sono capitate fra le mani.
- "Mulan". Non vado matta per i live action, ma Mulan è la mia principessa Disney preferita, quindi non posso perdermelo.
- "Animali Fantastici e Dove Trovarli 2". Quando sono andata a vedere il primo ero molto scettica, ma poi il film mi ha conquistata per la bella storia e i numerosi elementi molto originali per un block buster, a partire dal protagonista timido e sensibile che resta tale.
E voi? Avete visto questi film e cosa ne pensate? Quali vorreste vedere?
lunedì 29 ottobre 2018
lunedì 22 ottobre 2018
Challenge che s'incontrano
Mi ero ripromessa di non partecipare alla iRead challenge 2018. Tuttavia, sbirciandone l'elenco, ho notato che diversi titoli che ho già letto potrebbero collocarvisi, forse dandomi addirittura la possibilità di arrivare fino a venti e poter essere sorteggiata per vincere un libro!
Dunque, vediamo come posso abbinarli...
1. dettaglio rosso in copertina: "Il cavaliere inesistente" ha un riquadro rosso intorno all'illustrazione, dovrebbe andar bene.
4. Graphic novel: l'anno scorso ho utilizzato "Ctrl-Z 1", quest'anno potrei sfruttare "Ctrl-Z 2"!
9. Libro pubblicato dal 2000 in poi: sicuramente uno che ho già letto ricade in questa categoria. (Devo anche vedere le regole della challenge per capire se mettere qui il libro di cui al punto 26 e lì un altro.)
14. Libro che avresti voluto leggere nel 2017: come io stessa mi ero prefissa di fare, ecco che posso spuntare questa categoria - con "L'Apprendista Assassino".
15. Autore cinese/giapponese: "Kitchen".
16. Seguito di un libro: "L'Assassino di Corte".
17. Libro con un testo a fronte: "La Scimmia Nuda".
22. Libro da cui è stata tratta una serie tv: "Il Racconto dell'Ancella" (devo ancora pubblicarne la "recensione").
24. Libro che regaleresti a una persona che non sopporti: "Mucchepazze"!
26. Libro con un lieto fine: assegnare una lettura a questa categoria è piuttosto spoiler, comunque mi pare possa andare "Frammenti di felicità".
34. Un libro che parla di arte: la breve biografia di Frida, "Viva la vida!", ne descrive anche le opere.
37. Libro pubblicato da una piccola/media casa editrice: "Due gocce di Provence".
38. Un thriller: "Una ragazza bugiarda" (c'è scritto pure sulla copertina xD).
Per ora sono queste le associazioni che mi vengono in mente... magari più avanti aggiornerò la lista, e se raggiungerò i venti le posterò nell'apposito gruppo per poter partecipare (Facebook)! <3
Dunque, vediamo come posso abbinarli...
1. dettaglio rosso in copertina: "Il cavaliere inesistente" ha un riquadro rosso intorno all'illustrazione, dovrebbe andar bene.
4. Graphic novel: l'anno scorso ho utilizzato "Ctrl-Z 1", quest'anno potrei sfruttare "Ctrl-Z 2"!
9. Libro pubblicato dal 2000 in poi: sicuramente uno che ho già letto ricade in questa categoria. (Devo anche vedere le regole della challenge per capire se mettere qui il libro di cui al punto 26 e lì un altro.)
14. Libro che avresti voluto leggere nel 2017: come io stessa mi ero prefissa di fare, ecco che posso spuntare questa categoria - con "L'Apprendista Assassino".
15. Autore cinese/giapponese: "Kitchen".
16. Seguito di un libro: "L'Assassino di Corte".
17. Libro con un testo a fronte: "La Scimmia Nuda".
22. Libro da cui è stata tratta una serie tv: "Il Racconto dell'Ancella" (devo ancora pubblicarne la "recensione").
24. Libro che regaleresti a una persona che non sopporti: "Mucchepazze"!
26. Libro con un lieto fine: assegnare una lettura a questa categoria è piuttosto spoiler, comunque mi pare possa andare "Frammenti di felicità".
34. Un libro che parla di arte: la breve biografia di Frida, "Viva la vida!", ne descrive anche le opere.
37. Libro pubblicato da una piccola/media casa editrice: "Due gocce di Provence".
38. Un thriller: "Una ragazza bugiarda" (c'è scritto pure sulla copertina xD).
Per ora sono queste le associazioni che mi vengono in mente... magari più avanti aggiornerò la lista, e se raggiungerò i venti le posterò nell'apposito gruppo per poter partecipare (Facebook)! <3
giovedì 11 ottobre 2018
giovedì 4 ottobre 2018
La morte del padre. L'intervista a MrMatyson.
Il ragazzo dell’intervista di Volti Profondi questo mese ha molto senso dell’umorismo. Ma prima di tutto si tratta di una persona molto disponibile e sensibile ai bisogni degli altri, tanto da ritrovarsi spesso delusa dalle persone di cui decide di fidarsi. Non a caso molte sono le parole amare che pronuncia nel descrivere la propria vita e il proprio sogno “molto scarno”: l’essere felice. Eppure MrMatyson è sempre gentile e affronta con coraggio ogni sfida che gli si para dinnanzi. Qui ci racconta la più grande di queste sfide: la morte del padre.
Scrive:
[Mio padre era] una persona generosa, lavoratrice e con sane abitudini la quale si è trovata un cancro all'improvviso.
A dire il vero l’ho vissuto come un evento un po' dissociato. Erano i primi momenti in cui avevo una compagnia e stavo sperimentando le prime attrazioni. Era, come dire, non sempre il soggetto del quadro ma ne era sempre la cornice.
Poche parole, ma ricche di significato. MrMatyson aveva sedici anni: un’età delicata, in cui molto dovrebbe iniziare, mentre lui nel giro di poco tempo si è ritrovato a sostenere questo grande peso e sua mamma, sia emotivamente che badando ai fratelli minori.
Come l'hai affrontato?
Confidandomi con le persone. Non erano troppe e con il senno di poi ho anche cannato la selezione delle persone a cui affidare l'informazione (non gli interessava molto ed essendo giovani non avevano consigli da dare), ma ne avevo bisogno. Ho avuto una sorta di fortuna perché è accaduto in contemporanea o quasi con il mio approdo su Internet... quindi c'erano molte cose nuove su cui riversare il mio interesse.
Quanto ci hai messo per superarlo?
Credo di averlo superato già nel corso della malattia. Una morte per cancro è diversa da una improvvisa.
Che consiglio daresti a coloro cui dovesse capitare lo stesso?
Il mio consiglio è di ricercare assolutamente sfoghi e distrazioni facendo comunque capire alla persona malata che siamo accanto a lei. Se vi viene da piangere, cazzo, fatelo! Il corpo e la mente hanno bisogno di queste reazioni per affrontare meglio il tutto, non solo gli eventi gravosi, ma anche un periodo o un motivo che non si conosce.
MrMatyson è un ragazzo di poche parole, che però potrebbero essere di aiuto a coloro che dovessero affrontare la stessa situazione. D’altronde cos’altro si potrebbe dire? Di fronte ad una disgrazia del genere non si può che cercare di sdrammatizzare e guardare avanti. Lui c’è riuscito, evidentemente contando soprattutto sulle proprie forze. Gli auguro di realizzare il suo sogno, che peraltro spera, con buon cuore, di raggiungere impegnandosi.
Scrive:
[Mio padre era] una persona generosa, lavoratrice e con sane abitudini la quale si è trovata un cancro all'improvviso.
A dire il vero l’ho vissuto come un evento un po' dissociato. Erano i primi momenti in cui avevo una compagnia e stavo sperimentando le prime attrazioni. Era, come dire, non sempre il soggetto del quadro ma ne era sempre la cornice.
Poche parole, ma ricche di significato. MrMatyson aveva sedici anni: un’età delicata, in cui molto dovrebbe iniziare, mentre lui nel giro di poco tempo si è ritrovato a sostenere questo grande peso e sua mamma, sia emotivamente che badando ai fratelli minori.
Come l'hai affrontato?
Confidandomi con le persone. Non erano troppe e con il senno di poi ho anche cannato la selezione delle persone a cui affidare l'informazione (non gli interessava molto ed essendo giovani non avevano consigli da dare), ma ne avevo bisogno. Ho avuto una sorta di fortuna perché è accaduto in contemporanea o quasi con il mio approdo su Internet... quindi c'erano molte cose nuove su cui riversare il mio interesse.
Quanto ci hai messo per superarlo?
Credo di averlo superato già nel corso della malattia. Una morte per cancro è diversa da una improvvisa.
Che consiglio daresti a coloro cui dovesse capitare lo stesso?
Il mio consiglio è di ricercare assolutamente sfoghi e distrazioni facendo comunque capire alla persona malata che siamo accanto a lei. Se vi viene da piangere, cazzo, fatelo! Il corpo e la mente hanno bisogno di queste reazioni per affrontare meglio il tutto, non solo gli eventi gravosi, ma anche un periodo o un motivo che non si conosce.
MrMatyson è un ragazzo di poche parole, che però potrebbero essere di aiuto a coloro che dovessero affrontare la stessa situazione. D’altronde cos’altro si potrebbe dire? Di fronte ad una disgrazia del genere non si può che cercare di sdrammatizzare e guardare avanti. Lui c’è riuscito, evidentemente contando soprattutto sulle proprie forze. Gli auguro di realizzare il suo sogno, che peraltro spera, con buon cuore, di raggiungere impegnandosi.
domenica 30 settembre 2018
Combatti
Ho tanta voglia di far esplodere il mondo spazzando via tutto quello che non va.
Ho ventitré anni, ma sono ancora una sognatrice. Non mi arrendo mai, non mollo, a rischio di farmi male. Una bambina un po' più alta, armata fino ai denti - soprattutto di buone intenzioni. Non ho preso lezioni per sparare, ma d'altronde non c'è bisogno di imparare ad amare, perché siamo umani, e l'amore è nella nostra natura. Come la curiosità, il gioco e la volontà di essere amati... Non ci è però dato sapere quale di queste quattro caratteristiche è preponderante. Né se possiamo forzarne una o un'altra. Possiamo soltanto darci da fare per esprimerle, soddisfacendole parzialmente prima del prossimo attacco di nostalgia.
Così sono qui, sperando di poter combattere. Non so se sarò forte, non so se sarò veloce, non so neanche se sarò ancora me stessa, se mai tornerò in me. Non so neanche se riuscirò. L'unica mia certezza è che sarà tutto effimero, che io trionfi o fallisca, come queste stesse parole. Ogni azione svanirà, ogni riconoscimento, ogni persona, ogni significato, ogni mondo, e la lingua con cui lo descriviamo, la mente con cui lo vediamo. Scomparirà tutto per sempre, svanirà, sarà stato tutto inutile.
Inutile? No, questo è un errore. Perché, almeno al momento, sarà stato qualcosa. Per il mio amico, per il mio vicino, ci sarà stato un contributo. E non può essere per altro il nostro stare sulla Terra se non è per essere infinito, se non può sopravvivere a domani. È tutto per oggi, tutto per chi ci sta accanto, tutto per noi, qui e ora.
Perciò corri, combatti, e non credere che sia facile, non credere che lo ricorderanno, non credere che non ti fraintenderanno... puoi soltanto avere fiducia nel motivo in cui lo fai, il principio.
Io vivo di principii.
Ed ora, scusate ma smetto di scrivere: poso la penna, prendo la spada.
Ho ventitré anni, ma sono ancora una sognatrice. Non mi arrendo mai, non mollo, a rischio di farmi male. Una bambina un po' più alta, armata fino ai denti - soprattutto di buone intenzioni. Non ho preso lezioni per sparare, ma d'altronde non c'è bisogno di imparare ad amare, perché siamo umani, e l'amore è nella nostra natura. Come la curiosità, il gioco e la volontà di essere amati... Non ci è però dato sapere quale di queste quattro caratteristiche è preponderante. Né se possiamo forzarne una o un'altra. Possiamo soltanto darci da fare per esprimerle, soddisfacendole parzialmente prima del prossimo attacco di nostalgia.
Così sono qui, sperando di poter combattere. Non so se sarò forte, non so se sarò veloce, non so neanche se sarò ancora me stessa, se mai tornerò in me. Non so neanche se riuscirò. L'unica mia certezza è che sarà tutto effimero, che io trionfi o fallisca, come queste stesse parole. Ogni azione svanirà, ogni riconoscimento, ogni persona, ogni significato, ogni mondo, e la lingua con cui lo descriviamo, la mente con cui lo vediamo. Scomparirà tutto per sempre, svanirà, sarà stato tutto inutile.
Inutile? No, questo è un errore. Perché, almeno al momento, sarà stato qualcosa. Per il mio amico, per il mio vicino, ci sarà stato un contributo. E non può essere per altro il nostro stare sulla Terra se non è per essere infinito, se non può sopravvivere a domani. È tutto per oggi, tutto per chi ci sta accanto, tutto per noi, qui e ora.
Perciò corri, combatti, e non credere che sia facile, non credere che lo ricorderanno, non credere che non ti fraintenderanno... puoi soltanto avere fiducia nel motivo in cui lo fai, il principio.
Io vivo di principii.
Ed ora, scusate ma smetto di scrivere: poso la penna, prendo la spada.
venerdì 28 settembre 2018
La lotta con Carritalia
Sorgeva l’alba di un nuovo giorno su Varaggio. Dalle finestre, la fredda luce penetrava nella locanda, svegliando i due giovini che dovevano partire all’avventura. Erano esausti, soprattutto lei, che presentava dal giorno precedente i sintomi di una brutta influenza.
Approntati i propri bagagli, avendo mangiato un pochino di pane e bevuto un infuso medicinale, si diressero a piedi verso la stazione dei carri. Purtroppo, una brutta sopresa li attendeva: il loro carro era in ritardo di dieci minuti. Questo avrebbe comportato la perdita della coincidenza con le cavalcature che da Pisaus li avrebbe condotti alla loro vera destinazione. Ma i nostri eroi non si persero d’animo, ed attesero la cavalcatura successiva dopo aver acquistato un capo d’abbigliamento più pesante, più consono per affrontare l’improvviso gelido vento. Si accomodarono poi in una piccola oasi della cittadina, dove poterono perlomeno affondare i denti in un pasto più soddisfacente.
Furono i primi a salire sulla cavalcatura, ma di stazione in stazione le persone aumentarono. Il sole saliva alto. Il cavaliere maschio s’addormentò mentre la femmina, nonostante la malattia, seguiva con gli occhi il percorso sulla mappa e sul paesaggio molto suggestivo. Si teneva pronta per la battaglia.
Una volta giunti a destinazione seguirono il sentiero, apparentemente infinito, fino ad una vista straordinaria: un enorme palazzo circondato da alberi nel mezzo del nulla.
Ma non era la loro destinazione.
Lì accanto, un altro palazzo, nascosto, li attendeva. E anche la loro missione.
Molto s’impegnarono nel realizzarla, affrontando nemici su nemici; ma quel che ancora non sapevano è che la loro vera sfida si sarebbe presentata dopo di essa. La più grande sfida della loro vita: la lotta con Carritalia.
Il loro programma prevedeva infatti che avrebbero preso un carro da Pisaus fino a Spezialus Centris, dove un altro li avrebbe condotti fino a Genua Brignus e infine da qui sarebbero partiti, con un terzo carro, alla volta di Taurinus, la loro destinazione finale. Ma il destino - o meglio, Carritalia - aveva un piano diverso per loro.
Tornati alla stazione di Pisaus, infatti, i nostri eroi scoprirono che il loro carro era stato cancellato, per cui dovettero attendere mezz’ora più del previsto. Solo quaranta minuti li separavano dal successivo, ma anche questo sarebbe stato in ritardo, facendo perdere loro la coincidenza.
Arrivarono a Spezialus correndo per poter prendere il primo carro disponibile per Genua Brignus. Vi salirono, ma i minuti passavano senza che partisse: sarebbe arrivato anche questo troppo in ritardo perché potessero prendere la coincidenza. E di treni che giungessero a destinazione non ce n’erano più.
Stringendo i denti, i due decisero di provare a cambiare direzione: il carro per Milaneus Centris sarebbe stato più comodo per poter raggiungere Taurinus o Chivas, o quantomeno più semplice da raggiungere a cavallo da chi sarebbe venuto a prenderli. Ma trattandosi di un carro di diverso tipo il prezzo sarebbe stato certamente differente, così chiesero ad una controllatrice. Questa li informò che presso la biglietteria avrebbero cambiato loro il biglietto, ovviamente se avessero pagato la differenza. Siccome all’arrivo del mezzo per Milaneus mancavano circa dieci minuti, il cavaliere maschio corse alla biglietteria, dove però c’era una fila così. Chiese dunque al punto informazioni, dove gli spiegarono che invece nessuno avrebbe potuto cambiargli alcunché. Tirando giù tutti i santi dal Paradiso, il cavaliere tornò dalla sua compagna, circondata da bagagli, informandola. Nel sentirli, un pendolare del suddetto carro consigliò loro di prenderla con filosofia, perché tanto nulla avrebbero potuto ottenere dallo splendido sistema di trasporto italiano. E un suo amico li informò del fatto che un carro per Taurinus sarebbe partito da Genua Princes alle ore 22:30, fermata del Milaneus Centris. Quindi si misero l’animo in pace e, nel salire su quest’ultimo, comunicarono la vicenda al primo controllore che trovarono... il quale concesse loro di restare sul treno al modico prezzo di 13,50 dazi a capoccia.
“Ma almeno questo non ritarderà, vero?” domandò, irritato, il prode cavaliere.
“Certo che no” rispose, fiero, il ricco controllore.
Alla successiva fermata la voce del carro annunciò: “Siamo in arrivo alla stazione di XYZ con un ritardo di dodici minuti”. Irripetibili furono i commenti del giovane viaggiatore.
I due eroi si domandarono a lungo cosa possedesse di speciale questo carro per costare tanto di più, comunque si avvicinavano senza intoppi a Genua Princes e quindi si rilassarono.
Naturalmente, all’orario in cui sarebbero dovuti scendere si trovavano ancora nella stazione precedente. Poco male: avevano ancora quindici minuti prima che l’ultimo carro del loro viaggio partisse. Peccato che la porta del Milaneus, proprio in quel momento, decise d’incantarsi...
Arrivarono al pelo, e corsero fino al tabellone come due forsennati. Per scoprire che in realtà l’ultimo carro si sarebbe dovuto trovare sullo stesso tragitto di quello da cui erano appena scesi. Insomma, era in ritardo pure quello.
Giunsero a destinazione a dir poco esausti.
Tratto da una storia (purtroppo) vera.
mercoledì 19 settembre 2018
Siti di libri gratuiti legalmente
I libri non sono mai abbastanza, e con gli smartphone e i kindle che la nuova tecnologia ci offre procurarseli non è mai stato così facile. Ma a quale prezzo possiamo scaricarli? Talvolta nessuno. Vi presento quindi due straordinari casi in cui questo è anche legale, grazie alla combinazione di libri su cui è decaduto il copyright e volontari generosi con il loro tempo. Da questi siti è infatti possibile scaricare moltissimi libri gratuitamente (anche se una donazione è ovviamente la benvenuta) e senza iscrizione.
Senza ulteriori indugi, buona lettura. ;)
- Il progetto Manuzio, sul sito liberliber. E' pieno di opere letterarie tradotte in italiano, nonché audiolibri e persino musica classica e video (di spettacoli e trattazioni di argomenti "librosi") pronti da scaricare. Trovarli è semplicissimo, grazie allo strumento cerca e ai link disponibili in alto, già suddivisi per categoria. I contributori del sito forniscono anche un elenco di altri siti cui fare riferimento per riviste letterarie, software che leggano i libri e non solo, qui. E' inoltre possibile acquistare gadget vari (come hard disk o CD già contenenti libri/audiolibri/musica e kindle) o comprare tutti i libri disponibili (quindi senza doverli scaricare uno per uno).
- Il progetto Gutenberg. Anche in questo sito esiste lo strumento ricerca, e in questa pagina trovate le categorie dei libri: autori e titoli per iniziale, lingue, quelli caricati più di recente e varie ed eventuali: audiolibri, spartiti e musica nonché immagini. Qui sono inoltre presenti le statistiche del sito: molto utile nel caso in cui non sappiate da dove cominciare a leggere! O anche nel caso in cui siate incuriositi dai dati: ad esempio nell'ultima settimana risultano essere oltre settecentomila i libri scaricati!
- Planetebook. Simile ai precedenti, consente di cercare i libri per autore. Vi sono solo titoli in inglese, e include solo un centinaio di classici, tuttavia l'impaginazione è ottima e non vi sono problemi di pubblicità, bug o simili.
- Wattpad. Diversamente dai precedenti siti, i libri vanno letti online (da pc o da app) e non possono essere scaricati. Ma è possibile interagire con gli scrittori, commentando e votando i capitoli (è anche possibile pubblicare i propri scritti!). I libri di interesse possono essere cercati per tema, o genere, per titolo o per nome dell'autore nell'apposita barra. Purtroppo, trattandosi principalmente di libri scritti da dilettanti è facile incappare in errori grammaticali e cliché. Tuttavia non bisogna mai dare per scontato di non poter trovare buoni libri, no? (E poi ci trovate anche me!)
- (Modifica apportata 13/05/'19) Altri siti su cui potrete trovare innumerevoli ebook gratuiti e legalmente sono offerti da siti quali Mondadori (se avete un account Kobo) e Amazon (grazie alla loro app gratuita)... per scoprirli tutti visitate questa pagina di Libreriamo.it dove sono elencati!
Senza ulteriori indugi, buona lettura. ;)
venerdì 14 settembre 2018
Inspirational women 8
- Josefa Amar y Borbón (1749–1833, Spagnola) - Essendo figlia del fisico di corte, ha accesso alla biblioteca reale, il che le consentirà di divenire esperta sia di scienze che di lingue e letterature europee. Diviene un personaggio di spicco sia nel campo economico che in quello medico; scrive numerosi saggi, oltre che in ambito scientifico, contro le supertizioni e la discriminazione delle donne, che argomenta essere capaci di occupare molti posti all'epoca esclusivi o quasi per gli uomini. Fervente illuminista, viene definita come "la più erudita spagnola" del periodo.
https://www.mujeresenlahistoria.com/2012/06/la-ilustrada-josefa-amar-y-borbon-1749.html
http://journals.openedition.org/clio/640
- Jane Austen (1775-1817, Inglese) - Educata in casa dal padre, diviene poliglotta e appassionata di letteratura. Così decide di divenire una scrittrice, trattando anche temi molto importanti: attraverso il suo sguardo ironico e profondo, capace di entrare nella mentalità delle persone, Jane critica convenzioni sociali di dubbio gusto, e spesso di indubbio sessismo, come quella che prevedeva che le donne dovessero sposarsi considerando prevalentemente il fattore economico del marito. Lei stessa, d'altra parte, non si sposerà mai.
Anche se inizialmente pubblica anonimamente (poiché alle donne non era consentito pubblicare libri) diviene gradualmente famosa - il Principe Reggente (futuro re Giorgio IV) le chiede di dedicargli un suo libro -, divenendo una delle più famose ed incisive scrittrici inglesi di tutti i tempi.
https://www.biographyonline.net/writers/jane-austen.html
- Nadia Elena Comăneci (1961-, Rumena) - Considerata una delle cento donne più importanti del ventesimo secolo, è la prima atleta ad ottenere un dieci pieno nella ginnastica artistica... in verità ne ottiene ben sette, solo nel 1976, a soli quattordici anni. Diviene un'icona, soprattutto in madrepatria, dove viene sfruttata dal regime di Ceaușescu e obbligata ad intrattenere una relazione con il figlio del dittatore. Fugge quindi negli USA, dove viene accolta come rifugiata politica e trova l'amore e la stabilità come proprietaria di un'accademia di ginnastica artistica. E' anche molto impegnata in ambito sociale.
https://www.theguardian.com/sport/london-2012-olympics-blog/2011/dec/14/50-olympic-moments-nadia-comaneci
- Roza Egorovna Šanina (1924-1945, Prussiana) – Di umili origini, inizia a lavorare già a sei anni ma spera di proseguire i suoi studi. Ostacolata dalla famiglia, scappa di casa e ottiene di diplomarsi, con il massimo dei voti, trovando un nuovo lavoro. Ma la Guerra le porta via dei parenti e degli amici, così decide di mettere da parte questo sogno per entrare nelle forze armate russe, dove subito dimostra molto talento. Prima dei vent'anni riceve così molte onorificenze e medaglie e il titolo di “terrore della Prussia”. Molestata, sola, è sempre e comunque ligia al proprio dovere. Muore per difendere un compagno lo stesso giorno in cui vengono aperti i cancelli di Auschwitz.
https://www.vanillamagazine.it/roza-shanina-l-infallibile-cecchina-sovietica-dal-volto-d-angelo/
https://rozasdiary.com/
- Shil Gang Xu, conosciuta come Ching Shih (1775-?, Cinese) - Lavora in un bordello quando incontra Zheng Yi, il comandante di una nave pirata che le chiede di sposarlo. Lei accetta alla condizione di essere sua co-comandante. Il patto viene rispettato, e per diversi anni dominano i mari con centinaia di navi finché lui non muore. Così diviene l'unica comandante di quasi 80000 pirati, cui impone dure regole (anche di rispetto nei confronti delle prigioniere), il che fa di lei la più potente pirata mai esistita. Lei e la sua flotta divengono l'incubo dell'imperatore, che non vede alternative: propone loro un'amnistia a patto che si ritirino. Così, bottino ancora in mano, la piratessa torna a vivere sulla terraferma.
http://sapeviche.wonews.it/post/ching-shih-il-pirata-piu-potente-di-sempre-era-una-donna
https://allthatsinteresting.com/ching-shih
Trovate tutte le inspirational women al seguente link: https://seargreyson.blogspot.it/search/label/Inspirational%20women
venerdì 7 settembre 2018
martedì 4 settembre 2018
Panico notturno. L'intervista a Claudia
“Non sai quante cose si possono nascondere dietro un sorriso.” - Demi Lovato.
Claudia ha 26 anni e frequenta l'università. Semplicemente, sogna di laurearsi. E' una persona aperta e profonda, e così, sebbene sia anche molto introversa e riservata, non esita a raccontarmi – e a raccontarvi – la sua delicata storia, nella speranza di raggiungere qualcuno che possa esserne confortato.
Qual è stato il più grande problema che hai affrontato?
Attualmente il mio problema più urgente erano le crisi di panico notturne che avevo, degenerate in lunghe conversazioni notturne con mia madre, la claustrofobia e vari cambi di terapia farmacologica.
E' iniziato nel maggio del 2017. Mi svegliavo nel cuore della notte con la sensazione di tremare e di stare per avere le convulsioni, avevo caldo e non riuscivo a ragionare lucidamente; questo è successo per tre notti durante le quali mi svegliavo e andavo a chiamare mia madre. Durante il giorno ero spossata e apatica, sfibrata e terrorizzata da ogni minima cosa che sentissi dal mio corpo perciò avevo bisogno di rassicurazione costante.
Non si sa se ci sia una causa fisica [del panico notturno], ma reprimevo inconsciamente tantissime cose di cui mi rendo conto solo ora, traumi psicologici.
Come l'hai affrontato?
A seguito di questo sono andata dal mio medico di famiglia che mi ha prescritto la prima terapia che però mi lasciava troppo stanca e modificava troppo radicalmente il mio carattere oltre a darmi tremori. Poi l'ho interrotta a seguito di un ennesimo attacco di panico, e sono passata a una terapia molto più leggera in gocce con due farmaci combinati, che sto seguendo tuttora e ogni tot di tempo si rivedono i dosaggi.
Le gocce mi han davvero aiutato a ricordare che prima di tutto questo ero stata una persona diversa in tante cose negative, ma anche positive e non ero preda di queste paure e attacchi di ansia e disgusto per il mio corpo, uno dei quali mi aveva portato a tanto così da una crisi isterica sotto ciclo. Mia madre mi ha ribadito che però non dovevo diventare dipendente dalle gocce. Non lo sono, ma le conseguenze sono state tante: mi preoccupo di selezionare dei luoghi in cui vado quelli con più spazi aperti, quelli con più aria fresca e sempre comunque per cose non troppo lunghe.
Va affrontato quotidianamente, i farmaci aiutano ma la parte fondamentale per non esserne dipendenti è il supporto di chi ti sta vicino e la tua testa, la tua volontà di tornare a gestire la tua vita. Con questo non intendo dire che chi è ancora in fase, passatemi il termine, acuta, del problema non ha voglia di guarire, tutt’altro! Ma per avere tutte le possibilità di non essere connessi ai farmaci come ancora di salvezza perenne e saper riconoscere i sintomi fisici di un attacco di panico o di claustrofobia, bisogna sapersi ascoltare e richiede un lavoro lunghissimo che può iniziare a terapia farmacologica inoltrata, quando sei più sereno, quando hai più controllo su tutto il resto, quando entri nella fase del “ma che fine ha fatto la persona che sono, che ero prima? Voglio tornare quella che ero, a non aver paura di niente, cazzo. È ora di ricominciare”.
Ora come stai?
Adesso sto bene, ma non sarò guarita del tutto fino a quando non avrò smesso di prendere definitivamente le gocce, obiettivo per me essenziale. Sto lavorando come una pazza per farmi abbassare di un altro punto il dosaggio dal medico (l'ho abbassato di due punti in dieci mesi) e voglio che scenda ancora.
Son cresciuta e cambiata tanto. Dopo tanti anni ho imparato ad accettare il mio corpo e volergli bene tanto da prendermene cura. Guidare è stata una cosa che mi son conquistata a fatica, metro per metro quasi letteralmente perché per me era una grossa fonte di stress.
Alcune attività che Claudia trova rilassanti e tranquillizzanti sono guardare video con voci rilassanti su youtube e dar sfogo alla propria creatività attraverso giochi di ruolo e l’uso di Photoshop (trovate qui la sua pagina - facebook - di grafica).
Che consiglio daresti a coloro che devono affrontare il tuo stesso problema?
Parlare, parlare con chi vi sta vicino, non avere paura di chiedere aiuto anche in situazioni pubbliche, affidarsi a un bravo medico che in caso vi possa prescrivere anche giusti farmaci e una terapia psicologica da un professionista del settore! Ma in generale non avere paura di chiedere aiuto per se stessi, di esprimere il proprio malessere quando sovviene e di raccontare ad altri di aver bisogno magari di una attenzione in più, di un istante di pazienza in più.
Spero che la testimonianza di Claudia possa aver aiutato, quantomeno con un po' di conforto, qualche lettore – questo è l'obiettivo di questa serie di interviste. Le trovate tutte a questo link.
Claudia ha 26 anni e frequenta l'università. Semplicemente, sogna di laurearsi. E' una persona aperta e profonda, e così, sebbene sia anche molto introversa e riservata, non esita a raccontarmi – e a raccontarvi – la sua delicata storia, nella speranza di raggiungere qualcuno che possa esserne confortato.
Qual è stato il più grande problema che hai affrontato?
Attualmente il mio problema più urgente erano le crisi di panico notturne che avevo, degenerate in lunghe conversazioni notturne con mia madre, la claustrofobia e vari cambi di terapia farmacologica.
E' iniziato nel maggio del 2017. Mi svegliavo nel cuore della notte con la sensazione di tremare e di stare per avere le convulsioni, avevo caldo e non riuscivo a ragionare lucidamente; questo è successo per tre notti durante le quali mi svegliavo e andavo a chiamare mia madre. Durante il giorno ero spossata e apatica, sfibrata e terrorizzata da ogni minima cosa che sentissi dal mio corpo perciò avevo bisogno di rassicurazione costante.
Non si sa se ci sia una causa fisica [del panico notturno], ma reprimevo inconsciamente tantissime cose di cui mi rendo conto solo ora, traumi psicologici.
Come l'hai affrontato?
A seguito di questo sono andata dal mio medico di famiglia che mi ha prescritto la prima terapia che però mi lasciava troppo stanca e modificava troppo radicalmente il mio carattere oltre a darmi tremori. Poi l'ho interrotta a seguito di un ennesimo attacco di panico, e sono passata a una terapia molto più leggera in gocce con due farmaci combinati, che sto seguendo tuttora e ogni tot di tempo si rivedono i dosaggi.
Le gocce mi han davvero aiutato a ricordare che prima di tutto questo ero stata una persona diversa in tante cose negative, ma anche positive e non ero preda di queste paure e attacchi di ansia e disgusto per il mio corpo, uno dei quali mi aveva portato a tanto così da una crisi isterica sotto ciclo. Mia madre mi ha ribadito che però non dovevo diventare dipendente dalle gocce. Non lo sono, ma le conseguenze sono state tante: mi preoccupo di selezionare dei luoghi in cui vado quelli con più spazi aperti, quelli con più aria fresca e sempre comunque per cose non troppo lunghe.
Va affrontato quotidianamente, i farmaci aiutano ma la parte fondamentale per non esserne dipendenti è il supporto di chi ti sta vicino e la tua testa, la tua volontà di tornare a gestire la tua vita. Con questo non intendo dire che chi è ancora in fase, passatemi il termine, acuta, del problema non ha voglia di guarire, tutt’altro! Ma per avere tutte le possibilità di non essere connessi ai farmaci come ancora di salvezza perenne e saper riconoscere i sintomi fisici di un attacco di panico o di claustrofobia, bisogna sapersi ascoltare e richiede un lavoro lunghissimo che può iniziare a terapia farmacologica inoltrata, quando sei più sereno, quando hai più controllo su tutto il resto, quando entri nella fase del “ma che fine ha fatto la persona che sono, che ero prima? Voglio tornare quella che ero, a non aver paura di niente, cazzo. È ora di ricominciare”.
Ora come stai?
Adesso sto bene, ma non sarò guarita del tutto fino a quando non avrò smesso di prendere definitivamente le gocce, obiettivo per me essenziale. Sto lavorando come una pazza per farmi abbassare di un altro punto il dosaggio dal medico (l'ho abbassato di due punti in dieci mesi) e voglio che scenda ancora.
Son cresciuta e cambiata tanto. Dopo tanti anni ho imparato ad accettare il mio corpo e volergli bene tanto da prendermene cura. Guidare è stata una cosa che mi son conquistata a fatica, metro per metro quasi letteralmente perché per me era una grossa fonte di stress.
Alcune attività che Claudia trova rilassanti e tranquillizzanti sono guardare video con voci rilassanti su youtube e dar sfogo alla propria creatività attraverso giochi di ruolo e l’uso di Photoshop (trovate qui la sua pagina - facebook - di grafica).
Che consiglio daresti a coloro che devono affrontare il tuo stesso problema?
Parlare, parlare con chi vi sta vicino, non avere paura di chiedere aiuto anche in situazioni pubbliche, affidarsi a un bravo medico che in caso vi possa prescrivere anche giusti farmaci e una terapia psicologica da un professionista del settore! Ma in generale non avere paura di chiedere aiuto per se stessi, di esprimere il proprio malessere quando sovviene e di raccontare ad altri di aver bisogno magari di una attenzione in più, di un istante di pazienza in più.
“Ogni giorno è un giorno Claudia, alzati alla mattina e ripetilo:
anche se poi è una giornata di merda, niente può toglierti che sarà tua
e sei tu importante più di tutto.”
- la mamma di Claudia.
Spero che la testimonianza di Claudia possa aver aiutato, quantomeno con un po' di conforto, qualche lettore – questo è l'obiettivo di questa serie di interviste. Le trovate tutte a questo link.