lunedì 31 dicembre 2018
Auto-reading challenge: fase 6. Completataaa! 📚
La Caffettiera del Masochista, Donald Norman. Varie ed eventuali.
Testo sulla ergonomia cognitiva per eccellenza, potrebbe alla vista sembrare una noia (nonostante il titolo italiano sia molto più accattivante di quello originale). Invece, tutt'altro. Io l'ho divorato il due giorni (meno male, perché avevo un esame su di esso): estremamente interessante, a tratti divertente, è capace di far immedesimare e pensare. Peraltro scritto molto bene, così che il lettore possa iniziare da un qualunque capitolo senza buchi. Interessante anche la scelta di inserire molti esempi sottoforma di immagini, così da restare molto impresso (e di nuovo: meno male, perché avevo un esame su di esso).
War of the Worlds, Herbert George Wells (H. G. Wells). Un libro in inglese (1/2).
Difficile spiegare perché questo libro sia estremamente bello senza spoilerare il finale, che chiude un cerchio, grande significato di questo libro. Straordinaria anche l'accuratezza scientifica, nonostante si tratti di un libro di fine Ottocento (a parte la dicitura "animali inferiori", che già a partire da Darwin non si sarebbe dovuta usare più). Era scritto talmente bene, in modo anche psicologicamente molto interessante (e a mio parere realistico), che pagina dopo pagina ho immaginato le differenti scene, sperando di vederne un film molto fedele (anche per chiarirmi le parole che non conoscevo). Tuttavia presenta diversi errori: primo fra tutti, la comparsa di un fratello che non viene citato mai più, senza motivo alcuno. Altro difetto è che quasi ad ogni evento corrisponde l'alba o il tramonto, il che è molto simbolico e siamo d'accordo, ma dopo un po' diventa ripetitivo. Peccato, perché sarebbe tranquillamente potuto essere un dieci: l'autore aveva messo talmente tanta cura in certi aspetti, studiando bene gli argomenti, che questi due punti in particolare sono proprio deludenti (non mi ha sorpresa scoprire che si trattava di un eminente professore in biologia). Comunque consiglio di leggerlo a chiunque ami la fantascienza - e poi in Italia non se ne legge abbastanza. Quest'opera, poi, è una delle prime a tema fantascientifico.
Come diventare un Buddha in cinque settimane, Giulio Cesare Giacobbe. Varie ed eventuali.
Questo libro non è umoristico, come suggerirebbero il titolo e la copertina, anche se alcuni commenti dell'autore possono far ridere. Si tratta invece, piuttosto, di un brevissimo trattato psicologico che potrebbe effettivamente cambiare la vita a chi, leggendolo, desiderasse veramente scoprirlo e realizzarne gli insegnamenti. Anche se credo che causerebbe reazioni contrastanti in ogni lettore: in questo libro c'è molta osservazione, molta verità, che però talvolta diviene talmente estrema o dettata improvvisamente da destare incredulità o fastidio. Questo potrebbe addirittura fermare coloro che non siano già vicini a questo pensiero, al quale io, al contrario, mi sono trovata molto affine.
Grande pregio: l'autore sembra aver pescato nella grande letteratura riguardante il buddhismo, citandola quando opportuno. Grande difetto: i caratteri grandi, i continui paragrafi evidenziati (peraltro in modo esagerato: non è necessario isolare un testo, metterlo in grassetto e pure in corsivo!) e il mandare a capo ogni singola frase (fastidiosissimo oltre che superfluo: per rendere incisiva ogni frase nessuna veramente lo è). Questi tre aspetti hanno sottolineato la brevità del testo dando l'impressione che lo si volesse far sembrare più voluminoso.
On the Origin of Species [etc etc], Charles Darwin. Combo: un libro in inglese (2/2) + un libro di C. Darwin!
Ho iniziato questo libro vari mesi fa e finalmente l'ho ripreso portandolo alla conclusione.
Il corso di studi che seguo mi consente di commentarlo ampiamente, sia dal punto di vista scientifico sia dal punto di vista naturalistico. Come scrive spesso Darwin, "per mancanza di spazio mi soffermerò su quest'ultimo aspetto in un futuro lavoro"; ma posso dire che, nonostante qualche inevitabile errore dovuto alla mancanza di conoscenze in ambito genetico, si tratta di un'opera eccezionale, perché fondata su una quantità eccellente di osservazioni, dettagliatamente argomentata, ricca di esempi innegabili e interessantissimi. È la prova che chiunque non fosse d'accordo con la teoria della selezione naturale doveva, e ancora oggi deve, avere grossi problemi di pregiudizi (soprattutto religiosi). Assurdo pensare che essi si mantengano nonostante la lettura di questo libro (ma d'altronde le teorie dei complotti fermentano indipendentemente dalla presenza di prove tangibili). Tra l'altro, su molti concetti Darwin è in anticipo sui tempi, il che è sbalorditivo considerando che lui stesso era un creazionista prima di partire in esplorazione per cinque anni.
Consiglio, come al solito, a tutti la lettura di questo caposaldo della scienza (tra l'altro perfettamente comprensibile anche in inglese). Per diversi motivi: innanzitutto, per la quantità di meraviglie sul mondo vegetale e su quello animale che questo libro descrive: cani, piccioni, api, formiche, pesci e molti altri. Poi a causa di ciò che di questo libro si sente dire, ma che non sempre corrisponde a realtà... Si potrebbe restare sorpresi dalla quantità di errori perpetrati nei secoli su queste teorie, arrivati talvolta anche nelle nostre scuole. Forse perché si tratta di un argomento pieno di sfaccettature, per il fatto che all'epoca avrebbe comportato troppi sconvolgimenti tutti insieme, ma probabilmente anche a causa del fatto che chi ne parla, spesso, non l'ha neanche letto. Non si può pretendere di leggere ogni fonte nell'universo, però ogni tanto una controllatina è necessario darla.
Lo Hobbit, J. R. R. Tolkien. Varie ed eventuali.
Siccome mi è stato prestato l'anno scorso ho ritenuto opportuno terminarlo. Non è stato facile, dal momento che, purtroppo devo confessarlo, in molti punti questo libro mi ha annoiata. Ed è un gran peccato: avrei tanto voluto che questo libro mi fosse piaciuto di più, in quanto è evidente la sua qualità, e poi mi ha fatta ridere, interessare, sognare, ammirare le qualità dello scrittore. Adoro il personaggio di Frodo, adoro la persona di Tolkien, ma purtroppo ho faticato per finire quest'opera. Sarà per un'altra (d'altronde devo ancora terminare Il Signore degli Anelli)!
Buone letture a tutti e felice anno nuovo!
lunedì 24 dicembre 2018
Oggi mi sento... più buona
Si dicono tante cose del Natale... che rende tutti più buoni, che va passato in famiglia, che ognuno sotto sotto lo ama, e così via. È una tradizione, ma più ancora un'istituzione: la gente lo ama, ma si sente obbligata in diversa misura a parteciparvi in qualche modo. Se non compriamo regali, ad esempio, magari ci sentiamo "cattivi". Se non abbiamo una famiglia con cui trascorrerlo, ad esempio, ci sentiamo snobbati, inutili, persi. Molte persone si suicidano sotto Natale per motivi come questi, per la pressione culturale che questa festa porta con sé. Non ci sono grandi lezioni da ricavare da questo: le persone sono infelici, e talvolta le società le solleva, talvolta le butta giù. Per fortuna, o purtroppo, questo spesso non accade: il Natale è un momento di riposo, di calore, di chiacchiere, litigi soffusi e luci accecanti, forchette che sbattono sui piatti e pance che scoppiano. In ogni situazione ognuno vive in modo diverso, talvolta persino sotto le stesse pressioni. Il Natale è solo un periodo, ma per tante, tantissime persone è molto di più. Davvero alcuni l'accolgono come un'ispirazione, fondandovi almeno qualche azione, almeno qualche spesa davvero generosa. Le persone possono davvero cambiare per una ricorrenza, per sempre oppure per poi tornare se stesse, come nulla fosse successo.
Pazzesco: è solo un periodo.
Per vedere tutta la serie di "Oggi mi sento": mia pagina facebook.
Pazzesco: è solo un periodo.
Per vedere tutta la serie di "Oggi mi sento": mia pagina facebook.
giovedì 20 dicembre 2018
Auto-reading challenge: fase 5 (penultima!)
Il Racconto dell'Ancella, Margaret Atwood. Un libro che mi è stato regalato (2/3).
Ho aspettato di poter leggere questo libro per un po', poiché sapevo che si trattava di una distopia e volevo godermelo... ma non mi sarei mai aspettata cotanta bellezza.
Scritto in modo molto immaginifico, con tempi narrativi perfetti, personaggi credibili e soprattutto spiegazioni accurate, si costruisce pezzo a pezzo come diverse linee su un foglio che disegnano infine un mandala perfetto, che si fa ammirare per com'è stato elaborato dettagliatamente. Si nota il grosso lavoro che c'è stato dietro l'elaborazione della storia in senso storico e dei singoli aspetti che girano intorno ai personaggi, che non sarebbero potuti essere diversi per poter dare una visione completa degli avvenimenti. Anche le singole parole sono scelte con cura, in modo da non rivelare nulla prima del momento opportuno, rendendo la lettura piena di colpi idi scena e appagante - impossibile trattenersi dal continuarlo, sebbene sia anche pesante. Tratta infatti temi come violenza, libertà e costrizione, tentazione e coraggio, banalità del male, peraltro non facili da rendere. Il finale, poi, è eccellente.
Non mi ha sorpresa apprendere che l'autrice (che non sospettavo essere così prolifica) è stata nominata più volte al Nobel per la Letteratura. Ne sono molto affascinata; nel particolare, sarei curiosa di vedere la serie tv tratta da tale libro, per sapere come l'hanno resa.
Il metodo antierrore, Joseph T. Hallinan. Varie ed eventuali.
Odio la copertina con tutta me stessa: sembra un banale libro motivazionale, di auto-aiuto, mentre è molto di più.
Scritto da un giornalista da premio Pulitzer, raccoglie notizie sorprendenti ed informazioni accurate sui tipi di errori che possiamo commettere, e fornisce consigli su come evitarli, risparmiando magari anche tempo e denaro (ad esempio con le offerte al supermercato!). Intrattiene informando, incuriosisce e insegna moltissimo a tutti (in particolare a coloro che desiderano migliorare e capire davvero il mondo).
Un libro che farei leggere a chiunque. Sicuramente ne trarrò molte informazioni utili per qualche progetto, per qualche esame e per la tesi, oltre che per la vita.
Il Cammino dell'Arco, Paulo Coelho. Un libro che mi è stato regalato (3/3).
Poetico, immaginifico, magnifico. Mi aspettavo un racconto, e invece mi sono ritrovata fra le mani una lunga, splendida metafora di come affrontare ogni sfida, ogni sogno: scritta benissimo, presentata in modo interessante, regge perfettamente pagina dopo pagina. Breve, ma presentata in modo che ogni singolo insegnamento possa far maggiore presa sul lettore - e si tratta di insegnamenti molto belli, potenti e veri. Un grande autore che si fa riconoscere accompagnato da un illustratore molto capace, azzeccato ogni volta al contesto.
Consiglio di leggerlo un po' alla volta, in modo da poterlo assorbire lentamente, secondo le pause (a mio parere) molto ben congegnate.
Platinum End 7. Continua la mia vicenda con i manga (eppure mi ero lamentata di non leggerne praticamente mai!). Sono ancora intrigata, anche se un po' perplessa, da questa serie intelligente e complementare a Death Note però in certi aspetti eccessiva. Il miglior elemento di questo tomo è, a mio parere, la morte di un personaggio che avevo precedentemente mal sopportato ed ora prende un maggior senso. Vedrò dai prossimi numeri cosa avverrà.
Un saggio capace di far riflettere con il suo mettere a nudo alcuni meccanismi socio-politici sottostanti il cambiamento delle pene dalla tortura alla detenzione. Sottolinea (anche se involontariamente, forse) la preziosità di molti aspetti delle nostre vite che diamo per scontati, e poi mostra aspetti non evidenti della società umana. Mi ha molto sorpresa e si è infilato nel mio sguardo del mondo, nel modo di pensare a come sono costruite certe istituzioni. Tuttavia, non credo che l'avrei finito di leggere se non mi fosse stato assegnato per un esame: è scritto in modo pesante, ripetitivo, a volte tornando sugli stessi punti con collegamenti poco chiari.
P.S.: la copertina che vedete in foto l'ho fatta io, usando un'immagine CC0 e Canva come programma. L'ebook che ho letto non aveva una vera copertina, a distanza nemmeno si leggeva il titolo :(
A prestissimo!
(Per confrontare con la lista della challenge che ho lanciato a me stessa: http://seargreyson.blogspot.com/2018/01/auto-reading-challenge.html.)
mercoledì 19 dicembre 2018
L'attesa della vita
Passiamo circa un terzo della nostra vita a dormire. Questo di fatto, poi c'è un'altra parte di vita che trascorriamo dormendo figurativamente, perché ancora bambini o grandi sognatori. Abbiamo poi tutto il tempo che va via aspettando: ai semafori, nelle sale d'attesa, prima di un esame, perché scatti la manopola, perché Ciccio risponda, perché la fila si smaltisca. Contiamo anche il tempo sprecato in quei litigi senza senso, o nel prepararsi a quelle attività che sapremo che non svolgeremo mai. E le chiacchiere, e l'odio, e il girare intorno.
Ora: in cosa vale davvero la pena investire il proprio tempo, questa inestimabile moneta indipendente dalla nostra volontà?
Forse le risa, le grida, l'albero accanto alla panchina, la persona che ti prende delicatamente per mano, l'arte, la scienza, quella lettera sotto il cuscino, il tremore delle labbra, il socchiudersi di un pensiero.
Passiamo tutta la nostra vita a morire, almeno viviamola appieno.
Ora: in cosa vale davvero la pena investire il proprio tempo, questa inestimabile moneta indipendente dalla nostra volontà?
Forse le risa, le grida, l'albero accanto alla panchina, la persona che ti prende delicatamente per mano, l'arte, la scienza, quella lettera sotto il cuscino, il tremore delle labbra, il socchiudersi di un pensiero.
Passiamo tutta la nostra vita a morire, almeno viviamola appieno.
lunedì 10 dicembre 2018
Il mondo è universo
Il mondo è ricco
di solchi e colori,
respiri di mille culture
che danno e tolgono,
vanno e colgono,
sprazzi di parole
dalle molte sfumature.
Carezze che piegano,
persone che pregano,
matrigne di dolore a fragili foglie;
mani che stringono,
tanti che fingono,
urla risate pianti l'unico nesso.
È un mondo di cui
tu hai visto quattro quartieri:
come puoi pensare di conoscerlo
parlarne
dedurne la realtà?
Presuntuoso
da un piccolo essere
molecola di un'infinito universo.
di solchi e colori,
respiri di mille culture
che danno e tolgono,
vanno e colgono,
sprazzi di parole
dalle molte sfumature.
Carezze che piegano,
persone che pregano,
matrigne di dolore a fragili foglie;
mani che stringono,
tanti che fingono,
urla risate pianti l'unico nesso.
È un mondo di cui
tu hai visto quattro quartieri:
come puoi pensare di conoscerlo
parlarne
dedurne la realtà?
Presuntuoso
da un piccolo essere
molecola di un'infinito universo.
domenica 9 dicembre 2018
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