Cari lettori,
a giugno sono riuscita a terminare molti pochi libri a causa dei miei nunerosi impegni. Per lo stesso motivo, al momento ho disattivato il mio account Facebook: davvero non posso permettermi di sprecare tempo prezioso, almeno questa volta. Almeno stavolta ce la devo fare. (A fare cosa? Se riuscirò a realizzare il mio progetto, lo scoprirete!) Comunque eccovi i miei pensieri, come al solito, sui libri che ho letto!
"Harry Potter and the Philosopher's Stone", J. K. Rowling
Leggere questo libro in inglese è ancora più bello che nella mia lingua madre, per quanto l'ami e per quanto sia ottima la traduzione. Traspaiono infatti più umorismo, più "british", più carattere in lingua originale - e si assaporano i suoni. Inoltre dà una sensazione diversa anche perché è esattamente così che il libro è stato pensato, scritto e letto decine di volte nella mente dell'autore.
L'ho riletto una decina di volte nella vita, eppure ogni volta vedo qualcosa di nuovo, complice il fatto che io cresco (e probabilmente anche le discussioni in merito cui ho partecipato/assistito). Ho infatti potuto vedere come sarebbe stata una storia perfettamente autoconclusiva: si spiegava bene, immergeva in un mondo ben costruito, a dovere riscattava i buoni (soprattutto i bistrattati Harry, Ron, Neville e Hermione) e puniva i cattivi (Dudley, Draco, Voldemort, Quirrell), passava una serie di morali importanti. Una fiaba bellissima che si mescola magistralmente a un altrettanto bellissimo giallo. È evidente che la Rowling sappia scrivere straordinariamente.
Ho riscontrato anche qualche errorino, e il fatto che l'indovinello finale non sia risolvibile perché mancano degli elementi mi ha fatto ugualmente storcere il naso; ma non importa, perché nulla viene tolto alla magia di questa storia, fatta di misteri, personaggi veri - perché grigi -, humour e tanto amore.
Apprezzatissimo regalo che sfoggia la mia Casa. ❤
"Storia di un gatto e del topo che diventò suo amico", Luis Sepúlveda
Come per la mia precedente lettura di Sepúlveda, ho riscontrato anche qui uno stile semplice ed elegante, appropriato a una dolce favola che vuol trasmettere valori tanto belli. È una lettura veloce, tenera, carina, che davvero trasmette molto sull'amicizia, facendo pensare (il che significa sempre molto) perché c'è molto di reale. Anche la trama mi è piaciuta molto, sebbene meno vivida dell'altra, perché con colpi di scena interessanti. Ancor più si fa apprezzare per quella breve dedica all'inizio, che spiega da cosa sia nata la storia.
"Terroni", Pino Aprile
Esecuzioni senza processo, campi di concentramento, razzie, distruzione di cittadine. Alcuni mestieri vietati, altri retribuiti la metà che ai "polentoni". Legge Pica. Di tutto questo fu vittima il Sud Italia prima della sua Unità. Come vennero giustificate queste azioni? Dicendo: "Loro sono briganti, sono stupidi, sono sporchi". E molto altro. Tutto questo, e meccanismi psicologici, sociali e politici che stanno dietro alla divisione Nord-Sud che ancora vede spaccata l'Italia, sono descritti in questo libro. Crudamente, fatti e statistiche sono esposti in una sfilza di capitoli dal nome evocativo, condite con interviste a personaggi competenti e riflessioni spesso molto profonde.
L'avrei apprezzato al massimo se non fosse stato per alcuni punti. Innanzitutto, il capitolo iniziale è variegato per stili in un modo tale da farmi pensare a un mancato editing. Anticipa già quasi tutto, così che molti argomenti risultano ripetuti più volte (ma questo anche in altri capitoli). Apprezzo moltissimo la ricerca che l'autore ha dedicato all'argomento, come si vede dalle numerose fonti che cita, ma avrei preferito che entrasse meno del dettaglio su certi eventi, che invece ha descritto minuziosamente. Inoltre non mi è piaciuto il tono sarcastico, molto critico e retorico che ha tenuto sin da subito: avrei preferito che avesse dapprima esposto i fatti e solo dopo avesse iniziato a commentarli.
In ogni caso, è una lettura significativa, in particolare il capitolo "i patriarchi" e il penultimo, "educazione alla minorità".
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