"Ctrl-Z 3", Alyah Patané. (Fa pure rima!)
Alyah Patané si conferma ancora una volta come autrice che riesce a tenere incollati i suoi lettori alle pagine, con la sua creatività e la sua espressività. Anche questo penultimo capitolo, infatti, è ben curato e ricco di elementi degni di nota: i disegni molto belli ed efficaci, le scene significative, gli sviluppi interessanti della storia e dei suoi protagonisti. Le note comiche caratteristiche delle due opere precedenti si spengono un po', lasciando il posto a una grande profondità dei personaggi, dei temi. Emerge distintamente tutta la riflessione che sta dietro all'ideazione della storia, con cura, cuore e intelligenza.
Da poco è uscito nelle librerie l'ultimo libro della serie, che leggerò molto volentieri per scoprire dove, infine, giungerà questa appassionante storia.
"Tender is the night", Francis Scott Fitzgerald. [In inglese.]
Le mie aspettative su quest'opera (disponibile gratis legalmente qui) sono state inizialmente deluse, in quanto avrei subito voluto leggere del rapporto cardine di quest'opera (che è quello che mi ha destato tanto desiderio di leggerla). Purtroppo però ho dovuto aspettare fino alla seconda parte, sorbendomi nel frattempo personaggi che odiavo e situazioni che trovavo in parte insignificanti e noiose e in parte assurde. Anche i personaggi mi hanno convinta molto poco.
La seconda parte mi è invece piaciuta molto: la trama, lo sviluppo dei personaggi, il modo di scrivere mi hanno conquistata: profondità, complessità, saggezza. Lo stile impiegato per ricollegare le due parti, al termine del "secondo libro", mi è inoltre piaciuto molto. A questo punto ho compreso parzialmente la scelta dell'autore di partire da un altro punto di vista, anche se questo non mi ha fatto piacere di più la parte precedente, di cui ho continuato a reputare inutili molti aspetti. La storia ha preso un taglio diverso da quello che mi aspettavo, impressionandomi. Ho apprezzato la simbologia di una serie di elementi, ma soprattutto detestato quasi tutti i personaggi. A proposito, quello che mi ha colpita di più del libro è la capacità dell'autore di metterli a nudo in una manciata di parole: perché li costruisce attraverso episodi, gesti, descrizioni, ma sono semplici frasi a definirne finalmente i caratteri e in qualche modo anche il "destino".
In generale toni molto macabri e a tratti epici del libro mi hanno lasciata un po' perplessa, come pure il finale.
"Either you think—or else others have to think for you and take power from you, pervert and discipline your natural tastes, civilize and sterilize you."
Alle prossime letture. :)
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