L'anno sta volgendo al termine: quel che è fatto è fatto, e non molto si può cambiare, così è possibile tirare le somme.
Come sapete, sono iscritta a diverse challenge di lettura:
1 - la mia ("Fahrenheit reading challenge").
Mi manca ancora soltanto la lettura di interesse etologico: sto per finire "Mama's Last Hug" di Frans de Waal. Spettacolare!
2 - La sfida di Goodreads 2019 (che ho impostato su 50 libri da leggere).
Come potete vedere, quest'anno ho letto 47 libri, dunque me ne mancano 3... che in effetti sto già leggendo. Spero proprio di finirli entro il 31 dicembre!
3 - La "Book challenge 2019" de "La Tana del Lettore". Sfida COMPLETATA!
Ne sono particolarmente soddisfatta dal momento che l'anno prossimo sarà più semplice e non daranno libri in premio.
4 - La sfida "Le parole segrete". Questa è stata annullata.
5 - M'inserirò anche nella sfida "Chiacchiere Letterarie", dal momento che alcune categorie sono intersecabili con quelle dei libri che ho già letto... anche se ovviamente non raggiungerò mai il totale dei libri previsti!
Ecco i cinquanta criteri da toccare:
1) Filo Rosso: Fallimento*
2) che parla d'arte
3) in lingua originale
4) scoperto su Instagram
5) Filo Rosso: Creazione*
6) caricato su Wattpad
7) dalla libreria della nonna
8) consigliato da un amico
9) Filo Rosso: Riscossa*
10) che parla di musica
11) novità del 2019
12) classico senza tempo
13) Filo Rosso: Freddo*
14) dalla lista della BBC
15) scritto a quattro o più mani
16) una raccolta di fiabe
17) Filo Rosso: Magia*
18) fantasy moderno (dal 2020 in poi)
19) ambientato nella Londra Vittoriana
20) di un autore giovane
21) Filo Rosso: Percorso*
22) sulla fotografia
23) pubblicato in self-publishing
24) sulla scrittura
25) Filo Rosso: Mare*
26) Di un autore della tua regione
27) biografia
28) di autore italiano
29) Filo Rosso: Inganno*
30) graphic novel
31) da cui è stato tratto un film
32) letto quando eri piccolo
33) saggio umanistico
34) Filo Rosso: Egoismo*
35) un giallo
36) libro d'avventura
37) saggio sulle nuove tecnologie
38) Filo Rosso: Musica*
39) saggio scientifico
40) libro per ragazzi
41) libro post-apocalittico
42) Filo Rosso: Orgoglio*
43) romanzo storico
44) umoristico
45) ispirato da un classico
46) Filo Rosso: Genitorialità*
47) consigliato da un blog
48) libro sulla danza
49) libro illustrato
50) consigliato da un canale youtube
* Filo Rosso è un'organizzazione artistica che propone temi mensili cui attenersi.
martedì 24 dicembre 2019
lunedì 23 dicembre 2019
Letture di novembre 2!

Youth to itself rebels, tough none else near.
Per la dieta il verme è il nostro solo imperatore:
[...] un grasso re ed un magro mendicante non sono che due piatti, due portate d’un unico banchetto.
[...] un grasso re ed un magro mendicante non sono che due piatti, due portate d’un unico banchetto.
Potete apprezzarne anche voi la lettura in modo gratuitamente legale sul sito Libeliber.
Ho letto qualche analisi di quest'opera prima di formulare il mio giudizio, perché ero piuttosto confusa da tale lettura. Avevo riscontrato infatti alcune contraddizioni e altri fatti che non mi convincevano, insieme a nodi di trama geniali e frasi molto sagge. In definitiva, non sono stata molto soddisfatta: nonostante mi siano piaciuti molto i personaggi, soprattutto Amleto, Gertrude e Orazio, sono diversi gli aspetti che non mi hanno emozionata o colpita come avevano fatto Romeo e Giulietta e Macbeth. In particolare trovo contraddittorio in modo insensato il protagonista, per il suo primo omicidio nel corso della storia: soprattutto dal momento che per tutto lo scritto mostra di avere una mente pronta e profonda, nonostante tutto quello che ha dovuto attraversare. Altri personaggi mi sono arrivati come poco incisivi. E che dire di Ofelia? Avrei voluto vedere di più di lei, specialmente dei suoi sentimenti nei confronti di Amleto. Gli strafalcioni del testo indicati nelle note e i tagli e le modifiche della censura non hanno aiutato a trasmettermi la storia nella sua forza. Ma i temi passano in modo forte e chiaro, attraverso i monologhi: mi piace la concentrazione nelle parole piuttosto che nelle azioni. E ovviamente i giochi di parole.
Ho letto qualche analisi di quest'opera prima di formulare il mio giudizio, perché ero piuttosto confusa da tale lettura. Avevo riscontrato infatti alcune contraddizioni e altri fatti che non mi convincevano, insieme a nodi di trama geniali e frasi molto sagge. In definitiva, non sono stata molto soddisfatta: nonostante mi siano piaciuti molto i personaggi, soprattutto Amleto, Gertrude e Orazio, sono diversi gli aspetti che non mi hanno emozionata o colpita come avevano fatto Romeo e Giulietta e Macbeth. In particolare trovo contraddittorio in modo insensato il protagonista, per il suo primo omicidio nel corso della storia: soprattutto dal momento che per tutto lo scritto mostra di avere una mente pronta e profonda, nonostante tutto quello che ha dovuto attraversare. Altri personaggi mi sono arrivati come poco incisivi. E che dire di Ofelia? Avrei voluto vedere di più di lei, specialmente dei suoi sentimenti nei confronti di Amleto. Gli strafalcioni del testo indicati nelle note e i tagli e le modifiche della censura non hanno aiutato a trasmettermi la storia nella sua forza. Ma i temi passano in modo forte e chiaro, attraverso i monologhi: mi piace la concentrazione nelle parole piuttosto che nelle azioni. E ovviamente i giochi di parole.
A tutti porgi orecchio, a pochi voce.
Accogli sempre l’opinione altrui,
ma pensa a modo tuo. [...]
Ma soprattutto tieni questo in mente:
sii sempre, e resta, fedele a te stesso;
ne seguirà, come la notte al giorno,
che non sarai sleale con nessuno.
La maggior parte delle poesie (soprattutto nella prima parte) mi ha colpita molto: la verità delle sensazioni racchiusa nella semplicità di certi concetti era disarmante. Ho salvato alcune frasi per poterle condividere o rileggere e ricordare perché sono come motti per darsi forza quando il mondo ci crolla addosso ed è facile dimenticare quanto siamo importanti, quanto le nostre lacrime siano parte di noi e quanto siamo noi a dare, ricevendo talvolta ben poco. Ma ci sono due grossi ma. In primo luogo, l'autrice si erge a portavoce di un'intera popolazione di donne appartenenti a una certa area geografica. Non approvo. Dubito fortemente che tutte le donne di quelle zone abbiano subito ciò che Rupi Kaur descrive, ma se anche fosse così m'infastidisce che si lei si ritenga in qualche modo una loro rappresentante, anche se nessuno glielo ha chiesto e mille altre donne potrebbero farlo meglio di lei (e alcune già lo fanno), grazie alle loro storie. In secondo luogo, l'autrice presenta la suddetta situazione come colpa di certi uomini (se non tutti). Non è così. Il problema è il modo di pensare, non chi porta avanti il pensiero essendovi cresciuto. È il retaggio culturale, non la persona X, a determinare violenze, e infatti non sono solo i 'maschi brutti e cattivi' a portare avanti certe idee, ma anche le donne (e gli uomini) che ne sono vittime. Mi chiedo che problema ci sia nel presentare il tutto come idea propria, parola propria, critica a qualcosa di concreto piuttosto che metterla sulla guerra, come se si dovessero scontrare due fazioni inconciliabili.
Non siamo nulla, meno di un milionesimo di un granello di sabbia, un pulviscolo sospeso nello spazio.
Credibile. Nonostante sia pieno di emozioni che si potrebbero definire "ingenue", è un libro che si dispiega nella realtà, in ambienti veri e con problemi concreti. Con le parole, l'autore riesce a far vivere al lettore (o almeno, a me) le stesse sensazioni del protagonista. Anche il tempo è realistico, veramente si sente trascorrere mentre eventi sensati si passano il testimone.
Chi vive troppo attaccato al passato si rovina il presente e ha poche speranze per il futuro.
Profondo. È un romanzo che attraversa una fase di vita, e lo fa scavando dentro il cuore, dentro la mente, dentro gli eventi e le persone. Le riflessioni sono molto belle, a tratti poetiche, nonché sagge. Il romanticismo si alterna al pessimismo, lo sconforto all'ottimismo, la concordia con i litigi, sempre con un sottofondo di tenerezza.
Soltanto nella nostra galassia, la Via Lattea, si contano tra i duecento e i quattrocento miliardi di stelle. Quale può mai essere, in tutto questo, il posto che spetta a uno come me?
Interessante. Si scoprono molte cose leggendolo: sulla città di Sanremo, sulla storia e sulla scienza. Tutte nozioni che non pesano all'interno della narrazione.
Nettuno dista quattro miliardi e trecento chilometri dalla Terra, non ti vengono le vertigini?
Scritto benissimo. E ho adorato che finalmente si presenta l'amicizia fra uomo e donna come qualcosa di autentico. Anche se il finale mi è piaciuto meno, e pure l'interazione con i bambini non mi ha molto convinta, non posso che essere un fan di questo libro!
"Autumn", Robert Nathan.
Fra un paesaggio e l'altro dei personaggi stupendi e ogni tanto frasi che spiazzano per la loro profondità. Scelte di parole bellissime, che sono stata lieta di imparare. Una lettura veloce, che mi ha conquistata e spinta a leggere tutto d'un fiato, che però si spezza in un finale frettoloso che lascia troppo all'immaginazione.
La potete scaricare, gratuitamente e legalmente, dal sito del progetto Gutenberg.
"The bugs fall off," said Mrs. Grumble, "with a good shaking."
"Fie," said Mr. Jeminy, "how slovenly. It is better to kill them with lime. But it is best of all not to tempt them; then there is no need to kill them."
And as Mrs. Grumble made no reply, he added:
"That is something God has not learned yet.""Sorrow," said Mr. Jeminy, "is a good friend, Mrs. Wicket. Sorrow and poverty are close to our hearts. They teach the spirit to be resolute and indulgent.In humility lie the forces of peace. The humble heart is an impregnable fortress."You have had the good things of life, Aaron Bade."
"Have I?" said Aaron bitterly. "I'm sure I didn't know it. What are the good things of life, Mr. Jeminy?"
"Love," said Mr. Jeminy, "peace, quiet of the heart, the work of one's hands. Perhaps it is human to wish for more. But to be human is not always to be wise. Do you desire to see the world, Aaron Bade? Soon you would ask to be home again."
sabato 30 novembre 2019
Letture di novembre 1!
"L'imprevedibile piano della scrittrice senza nome", di Alice Basso.
Un romanzo multicolore, degno del suo nome da cui traspaiono ironia, mistero e ingegno. Da ogni parola emerge la passione che la scrittrice vi ha messo dentro, curando ogni aspetto con evidente consapevolezza di ciò che stava componendo, stratificando sottotrame e peculiarità di molteplici personaggi fino a rendere il tutto molto complesso. In effetti, credo sia impossibile capire sin dall'inizio, ma anche a metà del romanzo, dove tutto vada a parare. Questo lo rende un libro particolare, che si fa leggere senza difficoltà. Penso che l'aspetto più importante e che più colpisce di questo libro sia la versatilità stilistica dell'autrice, senza la quale tutto perderebbe di senso.
Sicuramente sarei interessata a leggere il prosieguo, per seguire le vicende di Vani, Morgana, Rosa e del commissario, tutti a loro modo bellissimi personaggi capaci di evolversi.
"Suite francese", di Irène Némirovsky.
Un romanzo multicolore, degno del suo nome da cui traspaiono ironia, mistero e ingegno. Da ogni parola emerge la passione che la scrittrice vi ha messo dentro, curando ogni aspetto con evidente consapevolezza di ciò che stava componendo, stratificando sottotrame e peculiarità di molteplici personaggi fino a rendere il tutto molto complesso. In effetti, credo sia impossibile capire sin dall'inizio, ma anche a metà del romanzo, dove tutto vada a parare. Questo lo rende un libro particolare, che si fa leggere senza difficoltà. Penso che l'aspetto più importante e che più colpisce di questo libro sia la versatilità stilistica dell'autrice, senza la quale tutto perderebbe di senso.
Sicuramente sarei interessata a leggere il prosieguo, per seguire le vicende di Vani, Morgana, Rosa e del commissario, tutti a loro modo bellissimi personaggi capaci di evolversi.

Fra le estranianti pagine della vera storia, decine di diversi
personaggi si passano il testimone, senza appesantire i lettori. Un
vortice creato con un vocabolario ricco e una spiazzante capacità di
leggere all'interno delle persone, dei loro numerosi differenti
caratteri, motivazioni, modi di fare, modi di pensare, e di calarvisi
così che ognuno risulta estremamente convincente. Così, storie
commoventi, struggenti, tristi, irritanti, simpatiche, semplici o
complesse emergono pian piano, coinvolgendo fino alla fine, dove tutto
si chiude, lasciando ben poco all'immaginazione. C'è molta brutalità, ma
anche tanto cuore e soprattutto moltissime riflessioni molto
intelligenti, in parte da leggersi come un'ironia della sorte dato
quanto è successo all'autrice prima della pubblicazione. Mi chiedo
cos'altro sarebbe stato scritto se la scrittrice fosse sopravvissuta
alla storia che descriveva.
"Una Cenerentola a Manhattan", di Felicia Kingsley.
Una rivisitazione è un'occasione per dare nuova luce ai personaggi e nuove profondità alle vicende, guardandole con occhi diversi. Questo non è assolutamente quello che si ritrova in questo libro, che getta subito in banalità e stupidi stereotipi che vorrebbero essere dissacranti/modernizzanti ma non lo sono per niente. In che modo un principe azzurro sarebbe rivoluzionario perché ricalca il diffuso stereotipo dell'uomo superficiale, arrogante e sicuro di sé che pensa solo a sesso e successo, Casanova futuro convertito per magia tipico dei romanzi rosa? Non mancano poi i cliché del gay modaiolo esaltato, la lesbica mascolina che lavora in mezzo agli uomini, le povere d'animo, gli amici che esistono in funzione del protagonista, privi di problemi; frasi viste e riviste ("non ho mai visto nessuna come te"; non tutti i padri chiamano le proprie figlie "principesse"), talvolta imbarazzanti o decisamente tristi ("sei la mia principessa dal momento in cui ti ho vista". Io sono solo mia, grazie, emerito sconosciuto! Una frase da psicopatico, Dio mio!).
Parliamo di "Cenerentola". Tutta la prima parte del libro e il rapporto con matrigna e sorellastre in generale glissa completamente sulla psicologia. Il che la fa passare per una cretina, ingenua, che viene sempre salvata da altri, distruggendo completamente il personaggio; e questo è buffo, dal momento che l'intento dell'autrice probabilmente era tutt'altro... e purtroppo emerge, solo che è piuttosto pessimo: non c'è niente di antifemminista in una donna che desidera l'amore, piuttosto che la carriera, e mutare lo spirito di Cenerentola in questo senso significa non aver capito nulla di cosa sia davvero l'uguaglianza fra i sessi. Dovrebbe essere dichiaratamente una che combatte i cliché, e invece ci è immersa fino al collo. Tra l'altro, come li combatte: usufruendo di cliché ancora più imbarazzanti. Far dare un svegliata alle donne criticandole mediante cliché sprezzanti e qualunquisti? D'altronde, lei stessa è un cliché unico, nel tentativo di contrastare i cliché sulle donne: mangia molto, fa valigie piccole, ci manca solo che guidi bene e poi le ha tutte...
"Una che non si fa illusioni", certo... e poi dopo vent'anni si fa abbindolare ancora dalla matrigna che la manipola spudoratamente. Nessuno può essere così ingenuo: o si arrende, diventando la marionetta, e non si fida più di nessuno, o si fa furbo, cercando scappatoie e compromessi. Ma il realismo, d'altronde, manca: le cose succedono e basta, senza essere convincenti. Uno riesce a superare ostacoli assurdi "perché sì", s'innamora perché l'altro dà quella sensazione lì", cambia radicalmente in un batter d'occhio senza un minimo di spiegazione, e altri avvenimenti assurdi.
Comunque fa ridere tutta questa sua insensata riservatezza, peraltro non spiegata, dal momento che se non vi fosse il libro sarebbe semplicemente lungo la metà, senza altre conseguenze. La matrigna non può denunciarla per il furto delle scarpe: risulterebbe una pessima manager della rivista. Quindi basta farle riapparire, non c'è nessun problema. Invece evidentemente è stato necessario fingerlo perché si voleva far procedere la trama in un certo modo.
Se fossi stata l'editor avrei fatto un casino. A parte quanto detto, ci sono due errori di grammatica abbastanza gravi. La storia è scritta in modo tristissimo, 90% eventi e 10% descrizioni (dovizia di dettagli in tutte le scene di sesso. Vabe'.) Dei dialoghi poverissimi, soprattutto nella prima parte del libro. E i contenuti ugualmente banali e superficiali. Migliorano solo fra i protagonisti dopo un certo punto, quando la caratterizzazione diventa più decente - apparentemente perché l'autrice stessa inizia a conoscerli. Resta pessima quella con sorellastre e matrigna (ripeto), una vicenda di contorno trattata male sino alla fine...
Per fortuna il romanzo migliora un po' oltre il primo terzo, poiché la storia si focalizza sui due protagonisti, i meglio definiti, e ci sono dei risvolti interessanti.
Sul finale tutto torna banale e scontato, toccando tristezze. Veramente ci sarebbe del romantico in certe scene? Per me il romantico è privato, confuso, pieno di incomprensioni e compromessi, il resto è irreale. Ma comunque. La fine si scioglie in modo improbabile e frettoloso. Fossi stata Cenerentola avrei agito in modo molto diverso e la storia sarebbe finita subito. Come? ///// SPOILER: tizia non poteva denunciare lei per la scarpetta, perché ci avrebbe perso la faccia. Inoltre il "principe" non aveva alcun motivo di rendere nota la cosa. Quindi glielo avrei detto subito. Ed ecco che il perno dei segreti, nonché ciò che mandava avanti la trama, crolla e fine del libro! Un centinaio di pagine risparmiate. /////
A parte tutto questo, a partire da un certo punto è scritto abbastanza bene e si fa leggere per la sua... leggerezza. In alcune occasioni è anche divertente - che poi è il motivo principale per cui l'autrice scrive.
Link della seconda parte
"Una Cenerentola a Manhattan", di Felicia Kingsley.
Una rivisitazione è un'occasione per dare nuova luce ai personaggi e nuove profondità alle vicende, guardandole con occhi diversi. Questo non è assolutamente quello che si ritrova in questo libro, che getta subito in banalità e stupidi stereotipi che vorrebbero essere dissacranti/modernizzanti ma non lo sono per niente. In che modo un principe azzurro sarebbe rivoluzionario perché ricalca il diffuso stereotipo dell'uomo superficiale, arrogante e sicuro di sé che pensa solo a sesso e successo, Casanova futuro convertito per magia tipico dei romanzi rosa? Non mancano poi i cliché del gay modaiolo esaltato, la lesbica mascolina che lavora in mezzo agli uomini, le povere d'animo, gli amici che esistono in funzione del protagonista, privi di problemi; frasi viste e riviste ("non ho mai visto nessuna come te"; non tutti i padri chiamano le proprie figlie "principesse"), talvolta imbarazzanti o decisamente tristi ("sei la mia principessa dal momento in cui ti ho vista". Io sono solo mia, grazie, emerito sconosciuto! Una frase da psicopatico, Dio mio!).
Parliamo di "Cenerentola". Tutta la prima parte del libro e il rapporto con matrigna e sorellastre in generale glissa completamente sulla psicologia. Il che la fa passare per una cretina, ingenua, che viene sempre salvata da altri, distruggendo completamente il personaggio; e questo è buffo, dal momento che l'intento dell'autrice probabilmente era tutt'altro... e purtroppo emerge, solo che è piuttosto pessimo: non c'è niente di antifemminista in una donna che desidera l'amore, piuttosto che la carriera, e mutare lo spirito di Cenerentola in questo senso significa non aver capito nulla di cosa sia davvero l'uguaglianza fra i sessi. Dovrebbe essere dichiaratamente una che combatte i cliché, e invece ci è immersa fino al collo. Tra l'altro, come li combatte: usufruendo di cliché ancora più imbarazzanti. Far dare un svegliata alle donne criticandole mediante cliché sprezzanti e qualunquisti? D'altronde, lei stessa è un cliché unico, nel tentativo di contrastare i cliché sulle donne: mangia molto, fa valigie piccole, ci manca solo che guidi bene e poi le ha tutte...
"Una che non si fa illusioni", certo... e poi dopo vent'anni si fa abbindolare ancora dalla matrigna che la manipola spudoratamente. Nessuno può essere così ingenuo: o si arrende, diventando la marionetta, e non si fida più di nessuno, o si fa furbo, cercando scappatoie e compromessi. Ma il realismo, d'altronde, manca: le cose succedono e basta, senza essere convincenti. Uno riesce a superare ostacoli assurdi "perché sì", s'innamora perché l'altro dà quella sensazione lì", cambia radicalmente in un batter d'occhio senza un minimo di spiegazione, e altri avvenimenti assurdi.
Comunque fa ridere tutta questa sua insensata riservatezza, peraltro non spiegata, dal momento che se non vi fosse il libro sarebbe semplicemente lungo la metà, senza altre conseguenze. La matrigna non può denunciarla per il furto delle scarpe: risulterebbe una pessima manager della rivista. Quindi basta farle riapparire, non c'è nessun problema. Invece evidentemente è stato necessario fingerlo perché si voleva far procedere la trama in un certo modo.
Se fossi stata l'editor avrei fatto un casino. A parte quanto detto, ci sono due errori di grammatica abbastanza gravi. La storia è scritta in modo tristissimo, 90% eventi e 10% descrizioni (dovizia di dettagli in tutte le scene di sesso. Vabe'.) Dei dialoghi poverissimi, soprattutto nella prima parte del libro. E i contenuti ugualmente banali e superficiali. Migliorano solo fra i protagonisti dopo un certo punto, quando la caratterizzazione diventa più decente - apparentemente perché l'autrice stessa inizia a conoscerli. Resta pessima quella con sorellastre e matrigna (ripeto), una vicenda di contorno trattata male sino alla fine...
Per fortuna il romanzo migliora un po' oltre il primo terzo, poiché la storia si focalizza sui due protagonisti, i meglio definiti, e ci sono dei risvolti interessanti.
Sul finale tutto torna banale e scontato, toccando tristezze. Veramente ci sarebbe del romantico in certe scene? Per me il romantico è privato, confuso, pieno di incomprensioni e compromessi, il resto è irreale. Ma comunque. La fine si scioglie in modo improbabile e frettoloso. Fossi stata Cenerentola avrei agito in modo molto diverso e la storia sarebbe finita subito. Come? ///// SPOILER: tizia non poteva denunciare lei per la scarpetta, perché ci avrebbe perso la faccia. Inoltre il "principe" non aveva alcun motivo di rendere nota la cosa. Quindi glielo avrei detto subito. Ed ecco che il perno dei segreti, nonché ciò che mandava avanti la trama, crolla e fine del libro! Un centinaio di pagine risparmiate. /////
A parte tutto questo, a partire da un certo punto è scritto abbastanza bene e si fa leggere per la sua... leggerezza. In alcune occasioni è anche divertente - che poi è il motivo principale per cui l'autrice scrive.
Link della seconda parte
mercoledì 27 novembre 2019
Posta del cuore #1
Alle curatrici della rubrica della Posta del Cuore
Gentilissime, innanzitutto scusatemi. Un signore della mia età forse non dovrebbe tediarvi con le sue richieste: voi, al contrario di noi vecchi, avete ancora tutta la vita davanti, e mille problemi da fronteggiare da cui questa dipende. Ma, se sarete così pazienti da leggermi e così gentili da rispondermi, forse avrete la soluzione al mio problema, proprio grazie alla vostra freschezza.
Sono stato sposato per quarantaquattro anni: un matrimonio felice, nato dalle ceneri di una vecchia amicizia, che ha illuminato i miei anni migliori. Purtroppo non abbiamo avuto figli, e così quando la mia compagna è venuta a mancare, ormai quasi dieci anni fa, non ho potuto più abbracciare neanche una parte di lei. È stato difficile, poiché l'ho sempre considerata la mia anima gemella, ma alla fine mi sono rassegnato a sopravviverle. Sin da quando ero giovane non ho desiderato né amato nulla più di lei. Ma da poco tempo ho riscoperto l'amore in un'altra donna. Raffinata, dolce, posata: Rosa, completamente diversa dalla mia Giuseppina. E allo stesso modo è completamente diverso il mio sentimento nei suoi confronti: un amore meno appassionato, più dolce e consolante. Non so se lei mi ricambi, ma siamo entrambi anziani e potremmo esserci di compagnia e di conforto a vicenda; alla nostra età i sogni d'amore goethiani si spengono, lasciando spazio a un più arido realismo. Tuttavia, forse fanciullescamente, temo un suo rifiuto. Vi prego di non deridermi quando vi chiedo: come posso farle intuire il mio sentimento senza che, non ricambiandomi, mi allontani? O, banalmente, come mi consigliate di agire per conquistarla? È buffo, lo so, ma nonostante i miei settant'anni suonati non ho esperienza di queste cose.
In fede,
Rolando
Vi ringrazio se vorrete rispondermi.
Caro Rolando,
siamo entusiaste di poter fornire qualche suggerimento, facendo realizzare belle storie d'amore e aiutando persone come lei a essere più felici o semplicemente meno intimorite. Le sue parole ci hanno molto colpite e crediamo che farebbero lo stesso con Rosa, se se la sentisse di parlarle così schiettamente. Ma prima le suggeriamo di corteggiarla. Potrebbe farlo nei modi più classici, per esempio regalandole fiori o invitandola fuori a cena. Altrimenti potrebbe provare in maniere più particolari, a seconda di come pensa possa adattarsi a entrambi. Per esempio, se alla signora piacciono le poesie, potrebbe provare a farle trovare nella posta dei fogli con sopra scritte frasi poetiche - inventate da lei o prese da libri. Se è una persona colta e interessata potrebbe coinvolgerla parlando di ciò che ha imparato del proprio mestiere o intrattenendo discussioni su letteratua o storia o quello che le sembra opportuno. Se le piace l'arte potrebbe regalarle qualche bel libro ricco di fotografie significative, sui temi che le interessano di più.
In questo modo potrà lasciar intendere il suo sentimento a Rosa senza esporsi troppo, vedere se lei potrebbe provare qualcosa per lei e conquistarla piano piano. Se riuscirà a guadagnarsi il suo affetto (e noi crediamo di sì!) potrà descriverle ciò che prova e ciò che pensa potreste diventare senza temere un suo rifiuto.
Speriamo di essere state utili. Tanti auguri!
Alice, Roberta e Joanna
Gentilissime, innanzitutto scusatemi. Un signore della mia età forse non dovrebbe tediarvi con le sue richieste: voi, al contrario di noi vecchi, avete ancora tutta la vita davanti, e mille problemi da fronteggiare da cui questa dipende. Ma, se sarete così pazienti da leggermi e così gentili da rispondermi, forse avrete la soluzione al mio problema, proprio grazie alla vostra freschezza.
Sono stato sposato per quarantaquattro anni: un matrimonio felice, nato dalle ceneri di una vecchia amicizia, che ha illuminato i miei anni migliori. Purtroppo non abbiamo avuto figli, e così quando la mia compagna è venuta a mancare, ormai quasi dieci anni fa, non ho potuto più abbracciare neanche una parte di lei. È stato difficile, poiché l'ho sempre considerata la mia anima gemella, ma alla fine mi sono rassegnato a sopravviverle. Sin da quando ero giovane non ho desiderato né amato nulla più di lei. Ma da poco tempo ho riscoperto l'amore in un'altra donna. Raffinata, dolce, posata: Rosa, completamente diversa dalla mia Giuseppina. E allo stesso modo è completamente diverso il mio sentimento nei suoi confronti: un amore meno appassionato, più dolce e consolante. Non so se lei mi ricambi, ma siamo entrambi anziani e potremmo esserci di compagnia e di conforto a vicenda; alla nostra età i sogni d'amore goethiani si spengono, lasciando spazio a un più arido realismo. Tuttavia, forse fanciullescamente, temo un suo rifiuto. Vi prego di non deridermi quando vi chiedo: come posso farle intuire il mio sentimento senza che, non ricambiandomi, mi allontani? O, banalmente, come mi consigliate di agire per conquistarla? È buffo, lo so, ma nonostante i miei settant'anni suonati non ho esperienza di queste cose.
In fede,
Rolando
Vi ringrazio se vorrete rispondermi.
Caro Rolando,
siamo entusiaste di poter fornire qualche suggerimento, facendo realizzare belle storie d'amore e aiutando persone come lei a essere più felici o semplicemente meno intimorite. Le sue parole ci hanno molto colpite e crediamo che farebbero lo stesso con Rosa, se se la sentisse di parlarle così schiettamente. Ma prima le suggeriamo di corteggiarla. Potrebbe farlo nei modi più classici, per esempio regalandole fiori o invitandola fuori a cena. Altrimenti potrebbe provare in maniere più particolari, a seconda di come pensa possa adattarsi a entrambi. Per esempio, se alla signora piacciono le poesie, potrebbe provare a farle trovare nella posta dei fogli con sopra scritte frasi poetiche - inventate da lei o prese da libri. Se è una persona colta e interessata potrebbe coinvolgerla parlando di ciò che ha imparato del proprio mestiere o intrattenendo discussioni su letteratua o storia o quello che le sembra opportuno. Se le piace l'arte potrebbe regalarle qualche bel libro ricco di fotografie significative, sui temi che le interessano di più.
In questo modo potrà lasciar intendere il suo sentimento a Rosa senza esporsi troppo, vedere se lei potrebbe provare qualcosa per lei e conquistarla piano piano. Se riuscirà a guadagnarsi il suo affetto (e noi crediamo di sì!) potrà descriverle ciò che prova e ciò che pensa potreste diventare senza temere un suo rifiuto.
Speriamo di essere state utili. Tanti auguri!
Alice, Roberta e Joanna
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