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mercoledì 30 agosto 2017

Sara Svoglini

Sara Svoglini sfuggiva sovente sugli scogli salentini, segretamente.
Spesso severamente sgridata, si scontentava se studiava, se seguiva scalette, se sollecitata, se svegliata - sostanzialmente, sopportava scarsamente sia sottomissioni sia suggerimenti. Soltanto stare sulla sabbia sapeva soddisfarla: spaparanzata, scrutava serena sotto, sopra se stessa, scandagliando superfici, sospettandone sconfinati segreti. Supponeva, sviluppava, sicché sprigionava straordinarie stranezze - sue sole speranze. Si svagava soprattutto se scriveva storie: sognava splendide sirene, sciocchi sub, schietti spadaccini, spavaldi soldati, spregevoli spiriti, scintillanti scrigni. Suoi segreti sussurrati.
Sulla sera stava segnandosi strane strofe, sinché soffi salini salirono sulla superficie salmastra, spostando scortesemente sette suoi scritti, sbattendoli sulla spiaggia; sconcertata, si sollevò subito, seguendoli. Si sporse... senonché scorse sembianze sconosciute. Sgomenta, scappò sul sentiero sassoso; sfrecciava, sudata, senza sosta. Si spinse sulla sua soglia sbuffando.
Sapendosi sicura, Sara si stese sul sofà... sinché saltò su, scoprendosi senza scritti, schizzi, schemi. Si sentì svelata, sconvolta. Specialmente segreti si svelavano sui suoi scritti: schegge spirituali soltanto sue... Sebbene sembrassero solo stupide storie, sottintendevano sogni sopiti, sbagli smentiti, situazioni spiacevoli, sconsolate stille. Simboleggiavano Sara stessa; svenderli significava sottomettersi. Si sentiva sporcata, spezzata.
Sferrò svariati schiaffi sulla sensazione, scacciandola. Serviva supplire: struggersi sabota soltanto solidi stratagemmi. Supponendo stessero sul serio sulla spiaggia, salvi... sarebbe salita, sinanche salpata, sapendosi salvaguardata. « Sara! Scendi! » sentì strepitare. « Stupidi sorveglianti! » sussurrò stressata. Sfamarsi? Soltanto superflui sostentamenti.
Spilluzzicò silenziosamente, sentendo soltanto se stessa.
Successivamente si sdraiò sullo stomaco scompigliato, sgombro. Sragionava sconvolta, senza sosta, su soluzioni senza senso - strazi scimmiottanti speranze. Stordita, stramazzò sonnolenta.
Sognò scure silhouette sghignazzare sguaiate schiacciandola, sottraendole spazio, sputando sulla sua sorte. Si svegliò sobbalzando, sulla sottile stoffa sudata. Sulla sveglia scintillava: "6:16".
Silenziosamente, senza scarpe, sgusciò sulla strada. Sebbene sussultasse, si spinse sin sulla sabbia, scarsamente soleggiata - sarcastica sintonia. Solitamente sarebbe stata serena, seppur sgridata, seppur sola; stavolta si sentiva scombussolata, stravolta. Squadrò spiaggia, scogli, sentiero, sedie sparse, spasmodicamente. Senza successo.
Si sedette, snocciolando silenziosamente supponibili siti. Simulava sicurezza, sebbene sentisse salire soltanto sconforto. Seppur sforzandosi, soccombette: singhiozzò senza sosta, stringendosi, scalfendosi. Solo successivamente smise, sentendosi scottare sulle spalle: spontaneamente spalancò sguardi stupiti sullo sconfinato spettacolo suggeritole, soave, suggestivo. Sensazioni serene saturarono sufficienti spazi svuotati: sentì sollevarsi some sulle spalle, stille seccarsi. Scattò, spedita, sui sassi.
Si susseguirono secondi, stagioni, semestri. Sola, sbocciò: silenziosa, seria, scrupolosa, sfidandosi si superava sempre. Sinceramente stimata, sconvolse superficiali, scemi, sinanche sapienti. Si svagava senza svago, sgradevolmente, siccome sognare sortiva solamente sofferenza; sebbene si spingesse sporadicamente sulla sabbia, scompigliandola, sentiva superfluo sperare.
Studi svolti, stabilì subito scalette. Senonché, senza sollecitudini, splendidi sogni scordati si svilupparono. Sara, stimolata, sottrasse silenziosamente stampati: soccombette scrivendo sulle scabre superfici, smaniosamente. Scrisse, scrisse scintillante; suggerimenti si susseguivano senza sosta: stravaganze scoperchiate, stendeva seicento storie, sgorgavano settemila soggetti. Si sconvolse scoprendo sentimenti sconosciuti, strane sonorità, spettacolari sofismi. Sussultava, studiando se stessa senza saperlo.
Smettendo, spontaneamente strinse strettamente suoi scritti, sfogandosi: si sentiva straordinariamente spensierata.
Scordando sfiducie sradicate, svelò serenamente sedici storie sopite. Seguì scrutare, soffermarsi, serafica. Sorpresa, stordimento, stupore si sparsero. « Sei strepitosa! » strillò Sharon, sua sorella; « Sono super-simpatiche... spiritose » sorrise Stefano. Subito si stabilirono suoi sostenitori, spingendola saggiamente sulla sua segreta strada.
Sara si spaventò: sarebbe sopravvissuta? Si sentiva straniera, sprovveduta: scriveva soltanto stupide storielle, seppur scorrevoli.
« Suvvia, Sara... sai, sei strana. Superi sforzi senza sosta, sfacciatamente... sennonché sei scrivofobica? » sogghignò Stefano, sfidandola scherzosamente, sicuro. Si sentì stuzzicata.
Scelse spavaldamente: si sarebbe sperimentata scrivana, senza soppesare smodatamente.
Seguitò scrivendo settimane. Si spingeva, si sorvegliava, superando stanchezze, sostentandosi sommariamente; sopraffatta, sapeva solo scrivere, sempre. Sinché scrisse “stop”, soddisfatta.
Sospesa, senza smania stampò.
Subito si sentì se stessa: Sara Svoglini, scopertasi smarrita scrittrice.




Tautologia di 600 parole in "s", di Sear Greyson ©

martedì 29 agosto 2017

Inspirational women 5

Dorothy Mary Crowfoot Hodgkin- Dorothy Mary Crowfoot Hodgkin (1910–1994, Inglese) – da sempre appassionata di chimica, scopre un metodo per analizzare le strutture delle proteine, la cristallografia a raggi X. In questo modo porta alla luce le strutture dell'insulina, dell'emoglobina, della vitamina B12, e non solo, meritando di divenire una fra le prime donne ad essere insignite con il premio Nobel. Convinta attivista per l'uguaglianza sociale, per la pace e il disarmamo nucleare, non smette di diffondere le sue idee e le sue conoscenze neanche quando la malattia che la condurrà in seguito alla morte la costringe in sedia a rotelle.
https://www.nobelprize.org/nobel_prizes/chemistry/laureates/1964/hodgkin-bio.html




Marie Gouze, alias "Olympe de Gouges", in un ritratto di Alexandre Kucharski- Marie Gouze, alias “Olympe de Gouge” (1748-1793, Francese) - rimasta vedova e con un figlio a sedici anni, decide che non si sposerà mai più pur avendo degli amanti. Si rende, poi, attivista di diritti civili (trattando schiavismo, sessismo, divorzio, pena capitale, persino l'equità delle tasse) attraverso una vasta produzione di opere teatrali, trattati, manifesti e altro ancora, taglienti ma ricchi del suo amore per l'umanità. A lei si deve la stesura della Dichiarazione dei Diritti della Donna e della Cittadina e del Contratto Sociale, risposta provocatoria al noto maschilista Jean-Jacques Rousseau, proponendo l'uguaglianza fra i sessi. Ma il suo senso di giustizia la porta anche ad opporsi all'estremismo dei montagnardi, atto che la porterà all'essere ghigliottinata.
http://biography.yourdictionary.com/marie-olympe-de-gouges




Jessica Rogers
- Jessica Rogers (1997-, Brasiliana/Americana) - Nata in una famiglia povera e con una malattia congenita rara che rende il suo busto più breve e i suoi organi più piccoli, viene adottata all'età di 14 mesi da Phyllis Rogers. La sua nuova madre è un'interprete del linguaggio dei segni che ha già con sé diversi bambini disabili adottati da tutto il mondo le insegna a non prendere le cose negative troppo sul serio. Guidata dalla passione per l'acqua inizia a praticare sport, fino a divenire una fra i migliori giocatori di basket, corsa in sedia a rotelle e nuoto alle Paralimpiadi di tutta America. Conosce il linguaggio dei segni e ha fondato un'associazione per persone con disabilità, la iSACRA; attualmente frequenta l'università.
http://www.mirror.co.uk/news/real-life-stories/meet-teen-who-still-wears-6452800




Franca Viola- Franca Viola (1947-, Italiana) – dopo che suo padre subisce numerose minacce mafiose per darla in sposa, senza cedere, viene stuprata da un mafioso. E' la prima donna a rifiutare il “matrimonio riparatore”: viene insultata, derisa, emarginata, ma alla fine il lungo e sfibrante processo si conclude con la condanna dei suoi rapitori. A dispetto delle previsioni di coloro che la criticano, si sposa, con tanto di auguri da parte di diversi Presidenti europei. E' così che altre trovano il coraggio di denunciare, e dopo diversi anni la possibilità di legittimare le violenze sulle donne viene esclusa anche dalle leggi. 
http://www.enciclopediadelledonne.it/biografie/franca-viola/




Malala Yousafzai- Malala Yousafzai (1997-, Pakistana) – quando i Talebani, in guerra, iniziano a colpire le scuole femminili, lei tiene un discorso su come l'educazione sia un diritto. Ha solo undici anni, ma le viene offerto un blog sulla piattaforma della BBC, dove inizia a scrivere dell'esperienza che vive il suo Paese, sottolineando sempre l'importanza dell'educazione e delle donne. Ottiene sempre maggiore seguito; riceve diverse nomination per premi per l'impegno per la pace, e le minacce dei Talebani, che però non prende sul serio. Fino al giorno in cui salgono sul suo autobus, e le sparano un colpo alla testa. Sopravvive, ed è ancora più agguerrita di prima, anche se la considerano ancora un obiettivo... così una studentessa diviene la più giovane vincitrice di un Nobel per la Pace. 
https://www.biography.com/people/malala-yousafzai-21362253




Trovate tutte le inspirational women al seguente link:

lunedì 28 agosto 2017

Test attitudinali molto efficaci

"Che università scegliere? Facciamo un test" pensai cinque anni fa.
Ecco i risultati:

TEST 1 (21 domande): "Sei più portato per l'area medico - sanitaria"
TEST 2 (10 domande): "Ambito giuridico - economico - sociale"
TEST 3 (120 domande): Psicologia
TEST 4 (18 domande): "Ti consigliamo: AREA UMANISTICA"

Cosa ho fatto di male?


venerdì 25 agosto 2017

Inventiamo favole e fiabe per i modi di dire 1

C'era una volta un re, uomo molto ricco, che aveva 1000 castelli, 10000 ville, 5000 piscine, 80 cani, 60 gatti, 40 tartarughe, 20 criceti, 20 maialini d’India, 20 pesci rossi, 15 pappagalli, e ancora uccellini tropicali, volpi, oche, maiali, mucche, asini, iguane, e persino ermellini, ornitorinchi, e cerbiatti, rinoceronti, giraffe, zebre (per non parlare dei serpenti velenosi, iene, sciacalli, tigri, leoni che si teneva, a seconda dell’umore, in casa a fargli compagnia; così loro, docili docili, morsicavano ogni tanto qualche suddito poco gradito). Possedeva anche quadri famosissimi, vasi pregiati, libri e manoscritti antichi, e molte altre cose, ma in particolare una candela molto bella a cui tutti ambivano perché era d’oro massiccio.

Un giorno in cui il re era particolarmente buono, però, decise che l’avrebbe messa in palio per chiunque l’avesse battuto a scacchi - però dovevano portare qualcosa in cambio, per, cioè, se avessero perso. I suoi sudditi, allora, o almeno quelli che sapevano giocare a scacchi (cioè quelli ricchi) dapprima reclamarono, perché sapevano che il re era imbattibile a scacchi siccome vi si esercitava ogni giorno e già aveva una dote particolare per quel gioco, ma poi accettarono di sfidarlo e, il giorno stabilito, andarono nel castello del re appositamente adibito ripassando le regole del gioco e pregando o litigando con gli altri per il nervosismo. Tutti però si guardavano intorno invidiando la ricchezza del re, e mangiando con lo sguardo la candela che stava su un cuscino in una teca ben in vista. Il re, intanto, si godeva lo spettacolo ed accarezzava il suo cobra lungo 8 metri. Quando si annoiò, diede inizio al “combattimento”, posando il suo cobra in un largo cesto decorato e scrocchiandosi le dita, pronto a sfidare con le sue pedine d’avorio il primo pazzo. Lo affrontarono in molti, dopo che questo si fu fatto avanti, e tutti persero; il re ci guadagnò centinaia di animali sfruttabili in pelli e latte e altro, alcuni soprammobili di grande valore e libri, poesie originali di autori importanti, attrezzature per scrivere, un’armatura e molto altro ancora. Si stava facendo buio e gli sfidanti ormai scarseggiavano, sia perché alcuni si erano dati alla fuga sia perché il re ne aveva sfidati proprio tanti. «Si faccia avanti l’ultimo» decise il re, e tra i quattro rimanenti, tre erano ben poco convinti ma uno si fece avanti: «Io sono il Conte delle Terre Mai Esistite, Barone dei Campi Che Non Hanno Nome, Marchese dei Luoghi Lontani, Principe del Regno Molto Strano Che Più Strano Non Si Può, il Re del Reame Poco Serio e la sfido mettendo in palio le mie terre!». Il re, un po’ perplesso (e sbalordito da come avesse potuto ricordare tutti quei titoli), non avendolo mai sentito nominare, non esitò e, senza parlare, lo invitò a sedersi e a prendere i pezzi bianchi. Molto buono.

Be’, quel Conte-Barone-Marchese-Principe-Re era anche un grande lottatore, scrittore, poeta; era spiritoso, romantico, gentile, alto, snello e soprattutto sportivo; eccelleva nel cavalcare, nel giocare a badminton e… negli scacchi. Infatti vinse e si guadagnò la candela, lasciando il re con una espressione vinta e con alquanta depressione nel cuore, ma facendogli capire che era stato sin troppo presuntuoso. Essendo sportivo il Conte-Barone ecc. ecc. strinse subito la mano all’avversario vinto, dicendogli, guardando la metà sala colma dei premi vinti: «Ammettiamolo, il gioco valeva la candela».


Scritta il 1° aprile 2008 (avevo 13 anni). E' che proprio non mi sapevo spiegare il senso di questo detto.
Anche su wattpad: https://www.wattpad.com/460817708-soffi-di-favole-inventiamo-favole-e-fiabe-per-i.




giovedì 24 agosto 2017

Energetica

"Oggi mi sento..." energetica: un personaggio che guarda avanti e il cui obiettivo è far andare le cose in porto. Piuttosto autobiografica in questo periodo, per me: con tutti i progetti che ho iniziato - e il 99% non l'ho mai terminato - finalmente ce la sto facendo a concluderne uno, forse il più importante, anche se soltanto una tappa intermedia della vita... la laurea. A volte è stata un po' una guerra, frustrante e difficile, ma finalmente ho trovato la strada giusta e sono quasi giunta alla meta, anche se mi costerà ancora qualche fatica. E perseguirò tutti gli altri miei progetti: lo scrivere, in primis, poi la musica, le foto, le vignette, le risate.

- Sear Greyson

Per la serie "Oggi mi sento...": un personaggio diverso ogni settimana. :)


mercoledì 23 agosto 2017

I 40 libri della iRead challenge di Sear 4 (20/40) ☆

16/40 - "Cirano di Bergerac", Edmond Rostand: una storia d'amore. 


Semplicemente meraviglioso, sotto tutti i punti di vista: la storia è splendida e logica, gli ambienti ben rappresentati, tutti i personaggi perfetti (anche nelle loro imperfezioni), e soprattutto il Cirano, di cui mi sono innamorata, che è anche latore di un messaggio bellissimo. Poi considerare che era originariamente in rima non può che farmelo apprezzare al massimo. Al contrario questo traduttore mi ha parecchio indispettita, soprattutto a causa della sua "vena artistica" che gli ha fatto decidere di togliere a caso l'ultima parola della storia, snaturando crudelmente il personaggio.





17/40 - "The Circle", Dave Eggers: un titolo in lingua straniera.

E' più importante essere liberi o sentirsi sicuri?
Una domanda, questa, che scorre inespressa attraverso le pagine di questo capolavoro. In nessun altro modo potrebbe essere descritto: nonostante le parole semplici, vi sono metafore eccellenti e narrazioni coerenti con i sentimenti della protagonista. Una psicologia che riflette un mondo autentico: l'ossessione che ci cattura attraverso gli schermi, la manipolazione cui siamo sottoposti giorno dopo giorno, l'ipocrisia dell'essere migliori perché osservati, la tacita violenza che è l'imposizione di pensiero. Un mondo riflesso, che mostra come con maschere di giustizia si possano usare le persone gentili, e come con proposte di comodità si possano far soccombere milioni di persone, senza che neanche se ne accorgano, una volta completato il lavaggio del cervello.
Tutti dovrebbero leggerlo, più che mai oggi.




18/40 - "La Legge della Vita", Jack London: un libro con meno di 180 pagine.

Tre racconti dal tono umano, ma profondamente nostalgico e pessimista - in riflesso dell'autore. Essi trattano della 'legge del più forte', secondo tre aspetti: quello naturale, con uno sguardo al passato; quello fisiologico, con un tocco di senso dell'impotenza; e, distaccandosi dal tema della giovinezza, quello del destino, dal sapore inesorabile. L'ho trovato ben scritto, anche se a tratti un po' ripetitivo, ma con i suoi temi è molto lontano da me, dalla mia visione del mondo e della vita... 





19/40 - "La Madre", Italo Svevoun libro con una parentela nel titolo.

Di nuovo, diversi racconti a sfondo umano con un significato rassegnato. Quello che ho letto, però, l'avrei potuto facilmente interpretare come un'ironia della vita, non vista in modo così triste: in parte a causa del modo di scrivere dell'autore, che a tratti pareva come un'occhiolino al lettore (piaciutomi moltissimo); in parte a causa del mio modo di vedere, di prenderla più alla leggera. Non so se la vedrò sempre così, ma mi piacerebbe che tutti trovassero le positività anche dove non sembra che vi siano, che nessuno sia portato a considerarsi un "inetto" perché dopotutto sarà sempre il protagonista della propria storia.






20/40 - "Arancia Meccanica", Anthony Burgessuna distopia. [spoiler alert!!! per chi non avesse letto il libro]

Avevo già visto il film, diverso tempo fa. L'ho trovato molto fedele: l'ultraviolenza vista come un mero passatempo, l'importanza del libero arbitrio, l'ipocrisia del potere e i suoi giochi perversi. Tuttavia il libro mi è piaciuto di più, perché tratta più di libero arbitrio che di sesso e perché Alex ha una dimensione ulteriore: quella dell'essere umano. Nel film è un uomo che pratica l'ultraviolenza, e non molto altro; nel libro, invece, è un ragazzino che ama la musica, prima di tutto, un ragazzino che si sente tradito, che non sopporta di vivere senza libero arbitrio, e che alla fine trova un lavoro che gli piace e scopre di star maturando, che desidera qualcosa. In lui il modo di far passare la noia è cambiato, finalmente, anche se non si è veramente pentito delle sue azioni, se non ha realmente capito che ogni sua cattiva azione è tornata al mittente: ai miei occhi positivo non per forza perché sta imboccando la strada giusta, ma perché lo rende più tridimensionale e più significativo. Un personaggio che mi è piaciuto molto. Quello che mi è però piaciuto di più è il linguaggio, tratto innovativo, a tratti simpatico, e soprattutto indicativo dell'era in cui ci si trova (un futuro ben accennato in diversi modi) e della condizione di Alex, perché lui è comunque sempre lo stesso, anche dopo il trattamento, anche dopo avere avuto l'epifania.
Mi sarebbe piaciuto molto incontrare l'autore e parlarne con lui stesso, cosa che non si verifica molto spesso. 
P.S.: ho capito soltanto leggendo il libro il senso del termine "arancia meccanica"!


E così raggiungo il primo traguardo della iRead challenge... 

martedì 22 agosto 2017

So-social

Non c'è passione che non mi abbia sfiorata, ma due hanno lasciato le loro radici dentro me: la scrittura e il cantare. Solo così riesco a esprimere la tanta voglia di vivere e condividere che mi appartiene.
Sperando di emozionarvi e divertirvi, benvenuti nel mio mondo. :)
Così ho appena aggiornato la descrizione del mio profilo su Wattpad, che giace in pausa ma non dimenticato. Lo stesso posso dire dei miei account su Instagram, su cui ho 176 follower, e su Giphy.
Su Youtube ho due account: per quello storico, con 43 seguaci, ho grandi progetti!; mentre quello un po' a caso, con le cover, da 21 seguaci, lo aggiorno saltuariamente. (Come vorrei unificarli!)
I miei account veramente attivi (oltre a questo blog) sono su Twitter, dove ho recentemente raggiunto i 1200 follower (se mi volete seguire, vi ricambio (: ), su facebook, dove i miei follower stazionano intorno ai 1100 da qualche tempo!, e su Goodreads, dove mi crogiolo già con 15 amici e sarò felice di essere aggiornata anche sulle vostre letture.



sabato 19 agosto 2017

I 40 libri della iRead challenge di Sear 3 (15/40)

 11/40 - "Il Pareo", Lara Maini: un libro scritto da una donna.

Tutti i personaggi si caratterizzano molto bene nel corso di un racconto particolare, che ha uno svolgimento ricco di suspence e un esito inaspettato, lasciando delusi per non poter sapere come andrà avanti, anche se l'autrice fornisce chiare indicazioni sul seguito. Ben scritto e molto ben ideato, è indubbiamente una delle letture più originali e sorprendenti su cui abbia potuto mettere le mani.



12/40 - "Harry Potter e la Maledizione dell'Erede", John Tiffany e Jack Thorne: un libro scritto a quattro mani.
Non riesco a considerarlo qualcosa in più d'una fanfiction mal rappresentata. I personaggi hanno un carattere diverso da quanto preventivato: Harry è più immaturo di quando aveva sedici anni; Hermione diviene improvvisamente incapace d'osservare e dare ottimi consigli; Ron, che ai fini della storia vuol essere giocoso perché felice, non sembra altro che rimbambito; Ginny è reattiva quanto una scarpa; la McGranitt avrà l'Altzheimer per com'è improvvisamente inutile; alcuni fedeli amici scompaiono. Soltanto Draco e i bambini si salvano (ma questi ultimi, forse, solo perché appaiono sette secondi in libri e film, dunque sono praticamente carta bianca). Inoltre alcuni dei loro mestieri non combaciano con quanto suggerito in precedenza dalla Rowling. Tutto questo potrebbe essere trascurabile, se non fosse che l'intera storia si basa su un evento passato che è assai improbabile sia avvenuto, che (grazie a strumenti che non dovrebbero più esistere) conduce ad una situazione critica che è impossibile si risolva, cosa che invece avviene. 




13/40 - "La Lettera Scarlatta", Nathaniel Hawthorne: un classico.

Scritta da un uomo nato per osservare il mondo e raccontare, questa breve opera dà veramente molto su cui riflettere: la vendetta, il segreto, la colpa, il pentimento, il perdono (soprattutto di se stessi) sono elementi costanti, analizzati come in un trattato, accuratamente, seppur raccontati attraverso pochi personaggi. Molto bella, profonda, a tratti inquietante (a causa delle sue verità e delle credenze): indubbiamente da rileggere per scoprire ogni volta qualcosa di nuovo - nel libro e in se stessi.



14/40 - "Il Bosco delle Storie Perdute", Eileen Favorite (il titolo originale, poi tradotto a caso, è "The Heroines"): un libro di un autore emergente.

Ho provato sensazioni contrastanti nel leggerlo. L'idea di partenza mi ha attratta subito, ma è stata sviluppata poco; i personaggi mi sono piaciuti parzialmente; le tematiche sono interessanti, ma forse troppe e non ben approfondite. Nel complesso il romanzo è carino, simpatico, ma dal ritmo strano; inoltre è spiccio in alcuni punti e la quarta parte è incongruente sia per il punto in cui è inserita, sia per il narratore. Insomma è buona l'idea di partenza, ma è tutto raffazzonato.






15/40 - "La Lettrice", Traci Chee: un libro di una saga. 

Trama coinvolgente, con alcuni colpi di scena notevoli e diversi personaggi molto interessanti, e scritta in maniera vivida. Tuttavia mi sarei aspettata qualcosa in più a giudicare dalle lusinghe all'autrice a da una con il suo titolo di studio! Non mi precludo, comunque, la possibilità di leggere il resto della saga, poiché l'inizio è promettente.
(Comunque la copertina è a caso)

venerdì 18 agosto 2017

Lean On Me cover

Questo è forse il miglior video che ho caricato finora. Presentato inizialmente per un concorso, nel quale mi sono collocata 91^ su oltre 500 partecipanti, l'ho poi condiviso sui social.

Dedicato ai miei amici, ai veri amici e a chi crede di non poterli trovare.



mercoledì 16 agosto 2017

Impara a dire

Impara a dire
ciò che senti
ciò che sai
ciò che sei
ciò che credi
ciò che è importante
cose profonde
cose belle
e nient'altro.


domenica 13 agosto 2017

I 40 libri della iRead Challenge di Sear 2 (10/40)

 6/40 - "Fiabe Floreali", Louisa May Alcott: un libro con gli elfi.

A chi abbia letto "Piccole Donne" risulterà familiare il tono affettuoso e positivo di questa scrittrice. A me, poi, richiama una parte in cui l'autrice scrive che, come reazione alla bocciatura del suo libro perché troppo poco "leggero", Jo (suo alias nell'autobiografia) rispose scrivendo qualcosa di ancora più pregno di morale e amore. Perché questa lettura da lungo tempo perduta è certamente quanto di più dolce e gentile si possa leggere, ideale per i bambini ma anche per gli adulti che non riescono più a credere nella bontà umana. A suo sfavore devo dire che è un po' ripetitivo e scontato: l'unica favola su cui non ho nulla da ridire è quella che parla di Lanugine di Cardo.



7/40 - "Divergent", Veronica Roth: uno young adult.

A partire da un'eccellente spunto, una storia brillante: coinvolgente, cruda ma anche tenera. Il linguaggio è molto semplice ma efficace (quasi non ci si accorge della mancanza delle parolacce tanto è ben fatto), senza mai cadere nel banale pur facendosi sentire molto dal lettore adolescente. I personaggi, inoltre, sono convincenti; ma ciò che più ho apprezzato è l'implicita riflessione su ciò ch'è giusto e cio ch'è sbagliato, e di come le qualità che lo definiscono spesso oltrepassino il confine pur portando lo stesso nome. E su come ognuno di tali difetti-pregi possa annidarsi dentro di noi, anche quando ne siamo inconsapevoli.
A.A.A. cercasi gli altri due libri nella stessa edizione!



8/40 - "Il Giardino Segreto", Frances Hogson Burnett: un libro comprato durante un viaggio.

Un libro per bambini: questo è chiaro, dal linguaggio e le frasi semplici, le spiegazioni che vogliono accompagnare il lettore per mano attraverso le pagine. E tuttavia insegna qualcosa che molti adulti ancora ignorano, nonostante l'esperienza: l'importanza della buona volontà e della comprensione, unici rimedi contro certe ferite e le prigioni che noi stessi ci creiamo. Lo consiglio ai bambini (di fatto o nel cuore) e a coloro che amano la natura - ma non in questa edizione, talvolta tradotta approsimativamente e ben condita di errori di stampa.



9/40 - "Il Corpo Nero", Dominique Manotti: un libro con un colore nel titolo.

Una trama interessante rovinata da uno stile frettoloso, già visto in altri romanzi francesi, ma qui estremizzato (frasi brevi, povere di congiunzioni e avverbi), e che si sofferma su dettagli meno importanti: avrei preferito analisi psicologiche più approfondite alle descrizioni accurate degli abbigliamenti, spiegazioni sociologiche più significative rispetto alla puntuale elencazione degli oggetti sui tavoli. Sono sopravvissuta a leggere anche il finale, un po' deludente, soltanto a causa di una curiosità nervosa.



10/40 - "Ctrl-Z", Alessandra Alyah Patanèun libro con foto o disegni al suo interno. (Unica graphic novel.)

Un'eccellente idea viene sviluppata dall'autrice in modo allegro e ironico, ma anche molto logico. I disegni molto carini, ma accurati nella loro semplicità, e il mix di cliché giapponesi e trovate inaspettate sono la ciliegina sulla torta di un'opera che ho divorato, e di cui non vedo l'ora di leggere la continuazione.
P.S.: l'app che esiste anche nella vita reale è l'idea più geniale (fra le idee geniali)!

venerdì 11 agosto 2017

I 40 libri della iRead Challenge di Sear 1 (5/40)

Ecco l'elenco dei primi 5 libri che ho letto per l'iRead challenge (sulla quale trovate più informazioni in questo post sul mio blog), nel formato in cui devo render conto a coloro che l'hanno organizzato: una breve recensione e una foto scattata da me per ognuno di essi.


1/40 - "Il Delitto di via Luigia Sanfelice", Lara Mainiun libro narrato dal punto di vista di diversi protagonisti.
Raccontato da occhi appassionati della vita, il lettore viene coinvolto nelle pagine di questo libro non solo per l'interessante svolgersi delle vicende spesso sorprendente, ma soprattutto per gli aspetti umani, che vengono colti nelle loro bellezze - come le passioni delle madri, l'amicizia dei fratelli, la fedeltà degli amici - così come nei loro aspetti più infimi - l'asprezza del dubbio, la spietatezza del pettegolo, la malvagità dell'invidia. Mi colpisce molto anche il linguaggio utilizzato, delicato ma efficace e a tratti molto forbito: ho imparato diversi nuovi termini nel leggerlo.
A tratti divertente, a tratti drammatico, ma sempre ben scritto, in modo fresco e intelligente, e con un finale eccellente, consiglio questo libro, soprattutto a coloro che apprezzano Camilleri e anche a chi ama la vecchia Napoli.



2/40 - "La Collezionista di Storie", Randa Jarrarl'ultimo libro che ti è stato regalato.
Particolare per il taglio dato alla storia, e soprattutto per alcune espressioni molto originali. E' una storia carina, a tratti divertente, ma profonda, sia introspettivamente che socialmente: analizza tematiche familiari e storiche, e soprattutto, come trovo troppo raro, sessuali, senza mai perdere il suo tocco ironico e fresco. Leggere le ultime pagine mi ha lasciata con l'amaro in bocca, perché avrei voluto saperne di più.




3/40 - "Eva Luna", Isabel Allende: un romanzo di formazione.

Grandi pregi di un autore sono quelli di saper disegnare personaggi profondi ed imperfetti e scavare nella verità. E' questo che si trova in tale romanzo: tutti i personaggi sanno farsi amare e odiare a un tempo, dando vita realistica a una storia un po' incredibile seppur su sfondo storico. Come le persone, così i luoghi e gli eventi hanno un doppio volto, un po' oscuro, un po' angosciante, un po' splendido.
Per fortuna alla fine si è formata la coppia che volevo io, altrimenti questa recensione non sarebbe stata altrettanto positiva.




4/40 "La Sorella di Mozart", Rita Charbonnier: una storia vera.
Un libro che romanza in modo realistico su eventi realmente accaduti, incuriosendo il lettore su eventuali approfondimenti e dando importanti insegnamenti sui rapporti con gli altri e con se stessi. Nessuno meglio di una musicista e giornalista avrebbe potuto narrare questa storia, lasciando così poco al caso e scrivendo perdipiù molto bene.



5/40 - "Dracula", Bram Stoker: un romanzo epistolare (così viene qui - Wikipedia - classificato).
Un libro indubbiamente geniale, grazie alla trama ben studiata sia dal punto di vista dinamico che dal punto di vista storico-geografico; la stessa idea di trattarlo attraverso pagine di diario è molto intelligente. Per questo mi ha incuriosita fino alla fine, con la persistente sensazione di insoddisfazione di non poterla leggere in versione moderna e vedere corretti quegli aspetti un po' sessisti e igienicamente-biomedicamente imprecisi.

venerdì 4 agosto 2017

In A Heartbeat

Vincitore di molteplici premi, il cortometraggio "In A Heartbeat" di Beth David ed Esteban Bravo, del Ringling College of Art and Design (youtube), tratta il tema dell'omosessualità in modo molto fresco e delicato, e tuttavia diretto. In queste poche scene si riesce a percepire molto bene come sia difficile esternare i propri sentimenti di fronte agli altri, e soprattutto, io trovo, il come non si possa fare a meno di seguire il proprio cuore. A mio parere, è questo il tema centrale dell'opera: il cuore è protagonista, e i due personaggi un arricchimento del concetto stesso. E viceversa, perché il messaggio è che l'omosessualità è spontanea, e nulla può combatterla, in primo luogo chi la prova.
Alcuni l'hanno paragonato al cortometraggio Disney "Paperman" (youtube): entrambi cortometraggi che parlano d'amore, con due protagonisti che devono legarsi ma che per farlo hanno bisogno di un intervento esterno. Eppure quest'ultimo è ben diverso per i temi trattati: parla di amore a prima vista, di sogni e di destino. Entrambi molto belli, ma ben diversi.




martedì 1 agosto 2017

Dichiarazione d'intenti

Spesso, quando incontro una persona che non vedevo da molto tempo, mi viene detto che sono sempre la stessa, sempre uguale. Eppure io mi sento così diversa; ogni giorno scopro nuovi aspetti di me come della vita, ogni giorno imparo nozioni e realtà, e ogni giorno cerco di reagire in modo migliore alle sfide che mi si pongono davanti - con meno pigrizia, poco egoismo, minima paura, più apertura di mente, maggiore schiettezza, tanto entusiasmo, molta logica e onestà. So che se tornassi indietro cambierei molto di quello che ho fatto, ma non perché me ne sono pentita, bensì perché avrei potuto fare di meglio, come so che oggi farei, anche se so che in futuro farò ancor meglio, perché voglio imparare, e cerco di farlo in ogni momento. Cerco di superare le sfide che mi pongo davanti. Cerco di superare me stessa - e, detto fra noi, non è difficile.
Spero di essere veramente una brava persona. Credo nella giustizia, nell'onestà, nell'amore, nella spontaneità, e cerco di metterne in tutto quello che faccio, anche se a volte significa sembrare deboli e stupidi. Non m'interessa: non voglio sembrare una superdonna, non voglio vincere un Nobel né essere osannata. Voglio che le persone credano, come me, che la vita può essere bella, anche quando non lo sembra - perché a nessuno va sempre tutto bene. Voglio che tutti capiscano che non bisogna mai arrendersi, perché ci si può sempre mettere un po' più d'impegno, un po' più di passione, un po' più di cuore, anche quando ci si può far male - perché non c'è nulla che non fa mai male. Voglio che tutti pensino un po' di più, per non ferire, per capire veramente - perché c'è sempre un errore che commettiamo, anche se non ce ne rendiamo conto, e spesso feriamo qualcuno nell'inciampare. Voglio che tutti capiscano che ammettere un errore dimostra onestà, coraggio, intelligenza e la volontà di impegnarsi - perché tutti siamo un po' orgogliosi, e c'è qualcosa che non vogliamo confessare. Voglio che nessuno sia mai demotivato, o impaurito, che nessuno lasci andare nulla per cui valga davvero la pena - perché è una sensazione che tutti abbiamo provato, e che nessuno dovrebbe provare, perché è il solo ostacolo verso una possibile realizzazione.
Sì, lo scrivo e lo faccio leggere, perché so che il mio desiderio si avvererà, almeno in parte, perché ci sono persone che vogliono credere, e hanno soltanto bisogno di conferme. E io voglio essere la conferma, e continuerò a provarci.



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