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martedì 5 dicembre 2017

I 40 libri della iRead challenge 7 (35/40) ☆☆


31/40 - "Storia di una capinera", Giovanni Verga: un libro con un animale nel titolo.

Questo libro mi era stato suggerito tempo fa da un'amica, risultando provvidenziale.
Inizialmente la protagonista non mi è piaciuta per niente: mi è sembrata piuttosto egocentrica e permeata di sensazioni illusorie stile erba del vicino. Tuttavia mi hanno conquistata le immagini e le metafore che utilizzava, in primis quella perfetta della capinera che ne ha ispirato la storia: pian piano non ho potuto che gioire con lei, disperarmi con lei, ammalarmi con lei. E Marianna quasi tace, perché non c'è nulla da dire che possa giustificare questa tortura, questo disprezzo della vita.
Ho sempre mal sopportato Verga per la sua rigida visione della realtà; non credevo potesse essere così calda, coinvolgente, ispirata: non è catastrofismo, ma denuncia. È una storia molto profonda, toccante, importante; molto vera, e non sarebbe potuta essere altrimenti. Terribile, bellissima.




32/40 - "La Regina dei Corvi", Giulia Grassi: un libro con un titolo nobiliare nel titolo.

Quando ho partecipato al giveaway non credevo affatto che avrei potuto vincere. E invece si è presentata quest'occasione di aggiungere una lettura inaspettata alla challenge.
L'ho trovato un libro ricco di carattere e significato, che però avrebbe richiesto un editing più accorto. 
Per i miei gusti è un po' troppo spiegato, il che ne rallenta il ritmo; le descrizioni sono molto belle, ma odio i paesaggi (cosa del tutto personale, comunque). Ho poi trovato alcuni passaggi ripetitivi (parole, concetti o anche frasi ripetute più volte), un po' inspiegabili (ad esempio l'imparare a tirare di spada molto bene senza essersi allenati con veri avversari) o contraddittori (tipo Alys che si chiede se una persona non trovi una data cosa strana e due secondi dopo dice che nel suo paese è un'usanza) e qualche errore (essenzialmente alcuni tempi verbali). Comunque si fa leggere, perché la storia non è scontata ed è scritta in modo molto semplice, i personaggi e soprattutto le dinamiche tra loro sono interessanti, senza cadere nell'ovvio o nella macchietta, e molto differenti; gli intrighi politici e militari sono, per l'appunto, intriganti. Soprattutto dal capitolo undici in poi sono rimasta molto colpita (tra l'altro il ritmo si velocizza un po') dal punto di vista della trama. Ci sono anche alcuni insegnamenti, cosa che apprezzo: emerge bene come la maturità venga limitata dalle campane di vetro (una tematica affatto scontata e fin troppo vera), l'orrore che può portare la paura, come per superarla si debba credere in se stessi, lo stretto legame fra il poter cambiare e il voler cambiare, il precario equilibrio fra l'emozione e la ragione, l'importanza del non dimenticare gli errori. Mi è piaciuto soprattutto il risvolto finale (il manovratore nell'ombra, per capirci), molto significativo e approfondito bene. Gli ultimi paragrafi sono molto belli.
(Ma perché il capitolo nove ha il titolo spoiler? :'()




33/40 - "Il Cacciatore di Aquiloni", Khaled Hosseini: un libro con almeno tre colori in copertina.

Mi erano giunti echi in merito a questa storia: su quanto fosse grande, triste e bella. È molto di più. Dopo poche pagine ci si ritrova affezionati ai personaggi, coinvolti talmente tanto da sentirla e credere che si tratti di una storia vera. Perché ha molto di una storia vera, prendendo da eventi storici e luoghi esistenti, umani pregi e difetti e debolezze. E l'autore ha una capacità di immedesimazione straordinaria, profonda, disincantata ma delicata a un tempo, che, anche attraverso uno stile mutevole e magistrale, sa dove colpire e fare più effetto, fare più male. L'ho letto praticamente in due giorni: dovevo sapere. Così mi sono immersa in un capolavoro che toglie il fiato e la serenità e dà saggezza e umanità.




34/40 - "Pride and Prejudice", Jane Austen:  l'ultimo libro che vorresti leggere nella tua To-Read List.

Tutti sanno come io non sopporti Jane Austen, ma ero consapevole che prima o poi avrei dovuto affrontarla. Quindi ecco il risultato di questa lotta.
Odio con tutto il cuore quasi tutti i personaggi e con metà del cuore la narrazione, che verte spesse volte su frecciatine, commenti sgradevoli e rapporti sociali in generale. Non a caso l'ho dovuto iniziare più volte, nel corso degli anni, senza mai riuscire a finirlo: il fastidio ha sempre superato il senso del dovere ("E' un classico, devi leggerlo!"), che mi ha consentito infine di inserirlo in questa categoria. Devo però ammettere che è un buon libro: abbastanza coinvolgente (per quanto riguarda Jane ed Eliza, PUNTO), non inutilmente prolisso (anzi), specchio dell'epoca di cui tratta (almeno, la parte benestante della popolazione...); talvolta mi ha fatta anche ridere. Mi ha fatto apprezzare anche di più 'Bride and Prejudice', un film che ho scoperto somigliarvi molto, oltre che nel titolo, anche nella trama e in alcuni aspetti che mostrano come due culture tanto distanti possano essere in realtà molto, molto vicine. Un adattamento a dir poco geniale.
Quel che è certo è che la Austen è un'ottima conoscitrice dell'animo umano, e senza paura o vergogna è capace di evidenziarne tanto i pregi quanto i difetti, creando personaggi profondi e/o divertenti.




35/40 - "Kramer contro Kramer", Avery Corman: un libro con un uomo in copertina. [N.B. per la challenge: per la foto ho utilizzato la copertina più simile a quella del libro, che mi è impossibile reperire prima della fine dell'anno.]

Quando ho scoperto che esisteva il libro di questa storia a cui ero da tempo interessata mi ci sono gettata a pesce. In breve tempo l'ho finito: accurato, senza fronzoli inutili, è un libro delicato ma duro, capace di sviscerare la realtà in poche frasi. Sa far affezionare e commuovere, nonché sensibilizzare: quello dell'affidamento è un tema terribile, purtroppo attuale, che l'autore ha trattato degnamente, in modo talmente realistico da farlo sembrare una storia vera.




Potete vedere tutti i libri che ho letto per la iRead challenge cliccando sul presente link.

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