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venerdì 17 novembre 2017

I 40 libri della iRead challenge 6 (30/40) +1 ☆☆


26/40 - "Storia di una gamba e altri racconti", Iginio Ugo Tarchetti: una raccolta di racconti.

Sono rimasta abbastanza delusa dai primi racconti che ho letto - un po' confusi e con un  pizzico di pregiudizi vari. Per fortuna ho però deciso di approfondire traendo ispirazione da altre sue raccolte di racconti, leggendo quindi nel complesso:
- Storia di una gamba;
- Le leggende del castello nero;
- Uno spirito in un lampone;
- Un osso di morto;
- In cerca di morte;
- Re per ventiquattr'ore;
- La lettera U.
Curiosamente sono in ordine crescente di quanto mi sono piaciuti. Gli ultimi che ho letto si sono infatti rivelati più sciolti e meglio sviluppati, per quanto tutte le idee le abbia trovate originali e in ogni storia vi fossero riflessioni interessanti, talvolta ironiche (e quindi più ricche di attrattiva ai miei occhi!). Soltanto l'ultimo racconto mi è però piaciuto al 100% - forse un problema è dato dal fatto che tutti sono narrati in prima persona, risultando globalmente un po' monotoni. Quel che certamente mi ha infastidita, nei primi sei, è che ho trovato i tempi molto strani; nei primi cinque vi sono inoltre ad alcuni tristi pregiudizi verso donne e stranieri.




27/40 - "Alice nel Paese delle Meraviglie", Lewis Carroll (Charles Dogson): una fiaba da cui è stato tratto un film Disney.

Il narratore sa certamente il fatto suo: dà al tutto un aspetto realistico, perché profondamente sognante e fanciullesco e scritto in modo leggero, sciolto e capace. Riesce persino a compensare l'odiosità della maggior parte dei personaggi (Alice inclusa). Adoro le contraddizioni, i nonsense, i giochi di parole - infatti mi dispiace per questi ultimi, che nella traduzione sono andati persi. Il finale, molto bello, ha poi fatto accrescere in me il desiderio di leggere il secondo libro - e così ho proceduto.




Bonus: "Attraverso lo specchio e quel che Alice vi trovò", Lewis Carroll (Charles Dogson).

Altrettanto fantasioso, ironico e scardinante, ma anche sensato a suo modo, come si evince dal finale. Mi è dispiaciuto di non ritrovare certi personaggi, poiché qui sono meno odiosi - oltre che per il discorso della traduzione che mi spingerà a leggere entrambi i libri anche in inglese.




28/40 - "Il Signore degli Anelli - La Compagnia dell'Anello", John R.R. Tolkien: un libro con più di 500 pagine.

Sono d'accordo con l'autore nel considerare 'Il Signore degli Anelli' come un'opera unica, ma mi concedo di spezzarlo in questo modo poiché ho scoperto soltanto dopo averlo già iniziato che 'Lo Hobbit' era stato scritto precedentemente, e preferirei leggere quello prima di finire la storia di Frodo (e poi gettarmi nel Silmarillion, per non farmi mancare nulla).
Sicuramente eccitante essere gettata in questo mondo alternativo, finemente studiato nei dettagli sia linguistici che geografici. Il fatto che si tratti di una colonna portante del fantasy non fa che aumentarne il fascino. La trama, poi, è molto bella e coinvolgente, e tanto profonda da richiedere attente riletture. Forse un po' lenta, in alcuni punti, ma rispecchia proprio i tempi degli eventi che si verificano; inoltre è delicata, accattivante, accompagnata nelle descrizioni da figure poetiche e amene canzoni. L'unico elemento che ha turbato veramente la mia lettura (errori di traduzione e stampa a parte) è la perfezione e meravigliosità degli Elfi - non c'è abilità che non abbiano, né terra che non rendano magica al solo passaggio... Unico loro difetto è il razzismo (che è un difetto grosso, ma comunque non è comune a tutti gli Elfi e non è eterno negli altri, credo). Gli altri personaggi mi sono invece risultati molto ponderati e realistici (anche se pure Aragorn non è secondo a nessuno in numero di straordinarietà): Sam, in particolare, è un gioiello! Nell'ultimo capitolo ho potuto apprezzarli molto, soprattutto l'approfondimento di Boromir che l'ha reso molto ben fatto ai miei occhi. È il mio capitolo preferito, in ogni caso.
Non vedo l'ora di finire tutto il ciclo, anche per la simpatia che ha provocato in me leggere del suo autore e di tutta l'attenzione che vi ha riposto.




29/40 - "La piccola libreria di New York", Miranda Dickinson: un best seller del New York Times. [Contiene spoiler!!!]

L'ho letto in pochissimo tempo, poiché è una lettura leggera e molto ben scritta. Tuttavia sono molti gli elementi che mi hanno resa perplessa: in primo luogo il fatto che si tratti di un romanzo rosa quasi standard, se non perché è costruito un po' meglio rispetto a un qualunque Harmony, ma comunque non molto più profondo o originale, e quindi non capisco tutte le lodi che gli sono state rivolte. Anche la lista dei libri inviata da nonna Dot è un po' scontata, anche se mi è piaciuta molto l'idea (comunque non c'è un commento che Bea faccia sulle sue letture, il che, per una tale amante dei libri, è quantomeno strano). Non ho capito bene perché Bea sia una mutante (prima ha gli occhi blu, coi capelli castano ramato, poi
verdi, coi capelli rossi - tratti che non sono interscambiabili!) e mi ha infastidita il fatto che fra i sette personaggi i cui colori vengono descritti uno solo ha gli occhi di un normale castano, provocando un'anomalia statistica. Inoltre Jake e Bea non potevano essere bruttini, se no col cavolo che nasceva la storia d'amore... mi è parso di capire. Poi, tutti ricchi, non esistono problemi a organizzare feste incredibili, assentarsi dal lavoro e tenere un appartamento proprio. I personaggi mi sono piaciuti abbastanza, ma i discorsi in cui Jake e Bea lasciano i compagni no: non fanno neanche un accenno al fatto che sono in realtà innamorati di qualcun altro... Mi ha dato molto fastidio, inoltre, che non vi sia una sana amicizia uomo-donna; per non parlare del fatto che non c'è uno che sia single e felice, mentre tutti sottolineano quanto non si possa star bene senza un partner, il che è assolutamente falso: la nostra società dà troppa importanza all'amore (non lo dico da single cinica, ma da fidanzata realista), e questo libro non fa altro che fomentare questa convinzione, sin dall'inizio. Il finale: la location è scelta molto bene, ma la scena è lasciata quasi a metà ed è spezzata perché ogni capitolo è incentrato su uno dei due protagonisti... peccato che ad un certo punto si era passato da un capitolo su Bea ad un altro su Bea, quindi non mi sembrava una scelta così rigida. Visto che è il momento in cui finalmente si mettono insieme, 'sti deficienti, avrebbe potuto unire i loro pensieri. Invece no.
Lascio da parte le altre mie perplessità (tipo le coincidenze, vabe') per specificare che non mi aspettavo si trattasse di un romanzo rosa, quindi anche per questo sono un po' delusa, ma ho cercato di essere più obiettiva possibile.




30/40 - "The Mysterious Affair at Styles": un libro di Agatha Christie.

Non avendo mai letto nulla di costei mi sono detta che non c'era nulla di meglio che iniziare dal primo libro che aveva scritto! All'inizio ho fatto un po' di confusione fra i personaggi, ma la scrittura è scorrevole e paziente, così gradualmente ho potuto capire i protagonisti e tutti i ragionamenti di Poirot. Peccato che nella versione che ho manchino i documenti che allega Mr. Hastings... in ogni caso si deduce che c'è una grande mente dietro a tutto l'intreccio: è lodevole porre tanta cura in ogni particolare; è degno di nota formare tante teorie diverse che così tanto si confanno ai personaggi; e non è facile creare una storia tanto interessante pur dando tutti gli indizi per scioglierla senza lasciare che il lettore vi arrivi. Mostruoso! Amazing!!! Mi ha tenuta incollata alle pagine e sorpresa molto e anche fatta ridere ogni tanto. Sono curiosa di sapere se anche le altre sue opere sono così eccezionali.



E così ho raggiunto anche il secondo traguardo della iRead!!! Yeee!!!
(Potete vedere tutti i libri che ho letto per la iRead challenge cliccando sul presente link.)

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