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venerdì 9 novembre 2018

Riflessiva

Ciò che sembriamo e ciò che siamo.

vedere pelle, unghie, palmi -
siamo sensi, graffi e passi.
Chiudi gli occhi e guarda, apri il sorriso e parla. Nel tuo cuore c'è abbastanza spazio per capire ciò che la mente non afferra: che aldilà dei gesti non ci sono sassi, che le persone non sono fatte con compassi, e che ognuno ha una sua consistenza aldilà della semplice apparenza.
Forse siamo fatti di sogni, forse di bisogni, d'acqua o fuoco, o forse di terra o forse di ferro. Non saremo mai uguali, ma entrambi mai perfetti, e ad ognuno mancherà qualcosa che invece l'altro ha. Forse parleremo sempre due lingue diverse: basta che non siano avverse. Ma forse potremo condividere un po' della vita, se sapremo fidarci e provare. Perché non è infinita, e non dovremmo perderci nessuno che la possa affrontare con noi: non dovremmo perdere occasioni per essere deboli, stupidi, coraggiosi, incoscienti - noi stessi - e soprattutto uniti gli uni agli altri in tutto questo. Non dovremmo perdere occasioni per essere sgridati, stretti, lasciati, presi, persi, cercati. Per cogliere qualcosa - un tic, un gesto, una frase, un'abitudine, una passione, uno sguardo sul mondo - da chiunque ci circondi, per accoglierlo e renderlo al meglio, facendolo crescere dentro di noi come la memoria di qualcosa che c'è stato, che è stato bello, e che deve durare indipendentemente da com'è andata. Indipendentemente da quello che abbiamo visto, ma soltanto secondo ciò che abbiamo vissuto.



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