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martedì 12 novembre 2019

Verifica verità: il traffico degli Slow Loris

E' virale il video di denuncia del traffico illegale di Slow Loris diffuso dal sito animalista International Animal Rescue (link). Esso ha rilasciato infatti un video in cui denuncia i numerosi maltrattamenti che tali animali subirebbero: catturati dal loro habitat naturale, sarebbe loro praticata la rimozione dei denti, per evitare mordano i futuri possessori, e verrebbero trasportati in pessime condizioni. Tutto ciò risulterebbe nella morte di gran parte degli esemplari.
Come per ogni notizia allarmante, sorge il dubbio che possa trattarsi di una ben studiata montatura, con dovizia di documentazione fotografica, per poter guadagnare visibilità, tuttavia ad un esame più approfondito risulta essere vero almeno gran parte di quanto raccontato. Gli "slow loris" appartengono a otto differenti specie del genere Nycticebus (https://animals.net/loris/). Questi animali sono mammiferi notturni che, caratteristicamente, producono veleno dalle ghiandole sotto le ascelle (http://pin.primate.wisc.edu/factsheets/entry/slow_loris/taxon), da cui si deduce quindi certamente le luci non faranno loro bene, com'è detto nel video. Per quanto riguarda il traffico illegale queste fonti sono affidabili: http://channel.nationalgeographic.com/wild/videos/slow-loris-animal-cruelty/https://www.iucn.org/content/brisk-trade-threatens-slow-lorises.
Purtroppo questa situazione non è isolata. Il disboscamento, il traffico di animali e la caccia sono le principali cause nella minaccia di estinzione di diverse specie, fra cui numerosi primati. Per fortuna vi sono diverse soluzioni per rimediare a questo problema: la reintroduzione di animali nel loro ambiente naturale, la tutela delle aree protette e l'informazione, per il trattamento etico degli animali, sono solo i principali metodi usati per fronteggiare questa situazione (qui più informazioni).




domenica 17 febbraio 2019

La scienza non è una Dea

Purtroppo spesso la scienza viene presentata come qualcosa in cui va posta ciecamente fiducia. Come se credere ai dati scientifici (o a quanto viene da essi dedotto) fosse una religione. In realtà, la scienza è una cosa raramente certa e sempre evolvibile, perché i metodi possono affinarsi, le osservazioni statistiche essere meglio definite e le conoscenze accumularsi dando conclusioni più vicine alla verità. Infatti la scienza si basa su un metodo molto rigoroso che però può dare adito a confusione, in alcuni casi. Il suo nome è "metodo di falsificazione delle ipotesi", e si fonda su una teoria del filosofo Karl Popper secondo il quale è impossibile determinare una verità - si può solo escludere qualcosa di falso. Potete approfondire qui (Wikipedia).
Se vi interessa sapere quanto ci si può effettivamente affidare alla scienza e quali sono i criteri in base ai quali certi concetti sono ritenuti scientificamente validi e quali no, potete approfondirlo leggendo quest'altro post: I più comuni errori della ricerca scientifica.