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venerdì 5 gennaio 2018

About iRead 2017 / Challenge refused: iRead 2018

Cari lettori,
seguire l'iRead 2017 è stato molto emozionante. Ho letto
i generi più disparati,
classici e libri di autori semisconosciuti,
quindici libri in lingua originale (di cui cinque in inglese),
qualche appassionante storia vera,
emozioni e risate qui e là,
scoprendo con piacevolezza l'obiettivo di fondo delle reading challenge a tema stesse: scoprire libri che altrimenti non si sarebbero letti.
Alcuni me li hanno regalati, altri prestati, altri ancora li ho scovati in splendide librerie o in antichi nascondigli; alcuni li ho riesumati fra le letture da tanto tempo in attesa, con entusiasmo o dovendo prendere coraggio, e uno l'ho persino vinto in un giveaway.
Ho trovato incredibile come molti siano capitati fra le mie mani quasi per caso, o mi siano stati consigliati opportunamente; e mi sono divertita ad incasellarli nelle categorie, anche se per alcune non sapevo cosa inserirvi oppure ne avevo persino troppe! Ho cambiato idea enne volte; sono impazzita dietro a ciò, ma è stato comunque bello. 
Comunque non me la sento di seguirla anche quest'anno. Ve la presento: iRead, la Tana del Lettore (nel loro gruppo facebook trovate tutte le regole) ha subito fornito l'elenco di libri da seguire nel 2018:
  1. dettaglio rosso in copertina;
  2. un titolo che inizia con l'iniziale del tuo nome;
  3. autore a cui è intitolata una via/piazza;
  4. graphic novel;
  5. libro con un frutto in copertina;
  6. libro suggerito da un libraio;
  7. autore con il tuo stesso nome;
  8. libro da cui hanno tratto un film che hai visto;
  9. libro pubblicato dal 2000 in poi;
  10. libro di un autore indiano;
  11. libro con un cuore in copertina;
  12. libro con l'epigrafe;
  13. libro il cui titolo potrebbe essere il tuo epitaffio;
  14. libro che avresti voluto leggere nel 2017;
  15. autore cinese/giapponese;
  16. seguito di un libro;
  17. raccolta di fiabe;
  18. libro preferito di un parente o un amico;
  19. libro con un testo a fronte;
  20. libro scritto da un autore dell'est Europa;
  21. un libro della tua casa editrice preferita;
  22. libro da cui è stata tratta una serie TV;
  23. libro con un alimento nel titolo;
  24. libro che regaleresti ad una persona che non sopporti;
  25. libro il cui titolo descrive la tua vita amorosa;
  26. libro con un lieto fine;
  27. libro ambientato nella tua regione natale;
  28. libro vincitore del Man Booker Prize for Fiction;
  29. saga familiare;
  30. libro per bambini;
  31. libro horror;
  32. libro comprato su una bancarella;
  33. romanzo storico;
  34. libro che parla di arte;
  35. libro scritto dal punto di vista di un bambino;
  36. libro sul rapporto genitori-figli;
  37. libro pubblicato da una piccola/media casa editrice;
  38. un thriller;
  39. un libro da cui è stato tratto un musical per Broadway;
  40. libro vincitore del Premio Strega.
Difficilino; può essere stimolante, ma sono un po' stanca, e altre attività mi attendono (fra cui libri che volevo già leggere). Preparerò una mia lista da seguire, con calma e passione... certamente questa includerà un paio di libri che mi sono stati regalati quest'anno e diversi che ho adocchiato di recente e i miei meravigliosi libri dell'università!
A presto.



P.S.: ecco i miei libri del 2017 su Goodreads (anche se manca la Compagnia dell'Anello)! *_* 

sabato 30 dicembre 2017

I 40 libri della iRead challenge 8 (40/40) ☆☆☆: challenge completed

36/40 - "Favole al telefono", Gianni Rodari: un libro che leggeresti con tuo figlio. [unica rilettura. Non volevo giocarmi questa carta ma effettivamente l'avevo già riletto prima di sapere della iRead, e così sono riuscita a raggiungere i 40!!!]

Questi racconti, talvolta buffi, talvolta commoventi, leggeri o morali, sono sempre belli: mi accompagnano ancora ora che sono così vicina all'essere adulta (anche se mai nel cuore). Talvolta li racconto anche ai miei amici. Penso che non invecchieranno mai.
Spero di leggere a breve qualcos'altro di questo autore.






37/40 - "La Leggenda dell'Antico Marinaro"/"The Rime of the Ancient Mariner", Samuel Taylor Coleridge: un libro con un mestiere nel titolo.

Sulla versione che ho letto era presente sia la traduzione che l'originale, a lato. Questo mi consente di affermare una volta per tutte che le traduzioni vanno lette soltanto quando strettamente necessario.
Per quanto riguarda il poem non posso certo dire che mi sia piaciuto. L'ho studiata a scuola, e ricordo che dovesse avere un qualche significato, ma ciò non toglie che non mi ha particolarmente impressionata, perché eccessivamente... "immaginifico" (anche se probabilmente il mio giudizio è compromesso dal sapere che l'autore utilizzava sostanze stupefacenti), inoltre non mi è piaciuto molto che dovesse raccontare la sua storia proprio ad un matrimonio, anche se nella fine in parte si spiega. Comunque è certamente un arricchimento culturale, soprattutto considerandolo in lingua, peraltro breve.




38/40 - "Tre uomini in barca", Jerome Klapka Jerome: un romanzo umoristico.

Più una serie di gag unite da un filo conduttore che una storia, ma di un'ironia, una satira, uno humour inglese contagiosi... anche se a volte un po' dilungato, e quindi alla lunga noioso, e tradotto chiaramente troppo tempo fa (i nomi in italiano, la sterlina in lire, "lardo" anziché "bacon", "pomidoro"...). È inoltre un'opera ricca di cultura inglese, oltre che per lo humour, anche per quanto riguarda i personaggi, la storia, i paesaggi e persino qualche poesia - anche se ormai probabilmente passati, testimoniati solo attraverso qualche parola e lasciati all'immaginazione. Si può dedurre così l'animo dell'autore: brillante nel divertire come nella poesia, sa essere saggio e raggiunge tutti gli obiettivi che si era prefisso.




39/40 - "Candido", Voltaire (François Marie Arouet): un libro di un autore francese.

Fra quest'opera e quelle di Tarchetti il mio primo pensiero è stato che all'epoca l'umorismo fosse diverso da quello di oggi... insomma, non penso di essere solo io a non trovar divertenti omicidi, stupri e idiozia umana. Tuttavia a partire dal capitolo diciottesimo ho capito meglio le mire dell'autore (studiate alle superiori, ma di cui ero dimentica) e ho potuto apprezzarlo in un crescendo, poi in un diminuendo (perché a forza di citazioni di Pangloss mi sono stufata), per l'originalità e l'ironia, anche se il disgusto per quanto descritto e narrato supera la buona opinione che potrei averne.






40/40 - "Prometto di perdere", Pedro Chagas Freitas: un libro di un autore portoghese.


Una raccolta di pensieri e poesie in prosa da leggere un po' alla volta - perché molto profondo, è vero, ma anche molto carico di retorica, talvolta arrivando ad essere un mero esercizio stilistico - carico di ripetizioni e che gira intorno a tre parole: "amore", "orgasmo", "corpi". C'è molto da apprendere, molta profondità, osservazione, cura, emozioni, per cui condividerò certamente delle sue frasi; ma anche qualcosa di diseducativo, non condivisibile, eccessivamente duro. Il mio giudizio è dunque ni.




E così, incredibilmente, ho concluso la iRead book challenge! Non pensavo di riuscirci! E' stato emozionante. Ma vi lascerò le mie impressioni in un post successivo, il prossimo anno.
Potete vedere tutti i libri che ho letto per la iRead challenge cliccando sul presente link.

martedì 5 dicembre 2017

I 40 libri della iRead challenge 7 (35/40) ☆☆


31/40 - "Storia di una capinera", Giovanni Verga: un libro con un animale nel titolo.

Questo libro mi era stato suggerito tempo fa da un'amica, risultando provvidenziale.
Inizialmente la protagonista non mi è piaciuta per niente: mi è sembrata piuttosto egocentrica e permeata di sensazioni illusorie stile erba del vicino. Tuttavia mi hanno conquistata le immagini e le metafore che utilizzava, in primis quella perfetta della capinera che ne ha ispirato la storia: pian piano non ho potuto che gioire con lei, disperarmi con lei, ammalarmi con lei. E Marianna quasi tace, perché non c'è nulla da dire che possa giustificare questa tortura, questo disprezzo della vita.
Ho sempre mal sopportato Verga per la sua rigida visione della realtà; non credevo potesse essere così calda, coinvolgente, ispirata: non è catastrofismo, ma denuncia. È una storia molto profonda, toccante, importante; molto vera, e non sarebbe potuta essere altrimenti. Terribile, bellissima.




32/40 - "La Regina dei Corvi", Giulia Grassi: un libro con un titolo nobiliare nel titolo.

Quando ho partecipato al giveaway non credevo affatto che avrei potuto vincere. E invece si è presentata quest'occasione di aggiungere una lettura inaspettata alla challenge.
L'ho trovato un libro ricco di carattere e significato, che però avrebbe richiesto un editing più accorto. 
Per i miei gusti è un po' troppo spiegato, il che ne rallenta il ritmo; le descrizioni sono molto belle, ma odio i paesaggi (cosa del tutto personale, comunque). Ho poi trovato alcuni passaggi ripetitivi (parole, concetti o anche frasi ripetute più volte), un po' inspiegabili (ad esempio l'imparare a tirare di spada molto bene senza essersi allenati con veri avversari) o contraddittori (tipo Alys che si chiede se una persona non trovi una data cosa strana e due secondi dopo dice che nel suo paese è un'usanza) e qualche errore (essenzialmente alcuni tempi verbali). Comunque si fa leggere, perché la storia non è scontata ed è scritta in modo molto semplice, i personaggi e soprattutto le dinamiche tra loro sono interessanti, senza cadere nell'ovvio o nella macchietta, e molto differenti; gli intrighi politici e militari sono, per l'appunto, intriganti. Soprattutto dal capitolo undici in poi sono rimasta molto colpita (tra l'altro il ritmo si velocizza un po') dal punto di vista della trama. Ci sono anche alcuni insegnamenti, cosa che apprezzo: emerge bene come la maturità venga limitata dalle campane di vetro (una tematica affatto scontata e fin troppo vera), l'orrore che può portare la paura, come per superarla si debba credere in se stessi, lo stretto legame fra il poter cambiare e il voler cambiare, il precario equilibrio fra l'emozione e la ragione, l'importanza del non dimenticare gli errori. Mi è piaciuto soprattutto il risvolto finale (il manovratore nell'ombra, per capirci), molto significativo e approfondito bene. Gli ultimi paragrafi sono molto belli.
(Ma perché il capitolo nove ha il titolo spoiler? :'()




33/40 - "Il Cacciatore di Aquiloni", Khaled Hosseini: un libro con almeno tre colori in copertina.

Mi erano giunti echi in merito a questa storia: su quanto fosse grande, triste e bella. È molto di più. Dopo poche pagine ci si ritrova affezionati ai personaggi, coinvolti talmente tanto da sentirla e credere che si tratti di una storia vera. Perché ha molto di una storia vera, prendendo da eventi storici e luoghi esistenti, umani pregi e difetti e debolezze. E l'autore ha una capacità di immedesimazione straordinaria, profonda, disincantata ma delicata a un tempo, che, anche attraverso uno stile mutevole e magistrale, sa dove colpire e fare più effetto, fare più male. L'ho letto praticamente in due giorni: dovevo sapere. Così mi sono immersa in un capolavoro che toglie il fiato e la serenità e dà saggezza e umanità.




34/40 - "Pride and Prejudice", Jane Austen:  l'ultimo libro che vorresti leggere nella tua To-Read List.

Tutti sanno come io non sopporti Jane Austen, ma ero consapevole che prima o poi avrei dovuto affrontarla. Quindi ecco il risultato di questa lotta.
Odio con tutto il cuore quasi tutti i personaggi e con metà del cuore la narrazione, che verte spesse volte su frecciatine, commenti sgradevoli e rapporti sociali in generale. Non a caso l'ho dovuto iniziare più volte, nel corso degli anni, senza mai riuscire a finirlo: il fastidio ha sempre superato il senso del dovere ("E' un classico, devi leggerlo!"), che mi ha consentito infine di inserirlo in questa categoria. Devo però ammettere che è un buon libro: abbastanza coinvolgente (per quanto riguarda Jane ed Eliza, PUNTO), non inutilmente prolisso (anzi), specchio dell'epoca di cui tratta (almeno, la parte benestante della popolazione...); talvolta mi ha fatta anche ridere. Mi ha fatto apprezzare anche di più 'Bride and Prejudice', un film che ho scoperto somigliarvi molto, oltre che nel titolo, anche nella trama e in alcuni aspetti che mostrano come due culture tanto distanti possano essere in realtà molto, molto vicine. Un adattamento a dir poco geniale.
Quel che è certo è che la Austen è un'ottima conoscitrice dell'animo umano, e senza paura o vergogna è capace di evidenziarne tanto i pregi quanto i difetti, creando personaggi profondi e/o divertenti.




35/40 - "Kramer contro Kramer", Avery Corman: un libro con un uomo in copertina. [N.B. per la challenge: per la foto ho utilizzato la copertina più simile a quella del libro, che mi è impossibile reperire prima della fine dell'anno.]

Quando ho scoperto che esisteva il libro di questa storia a cui ero da tempo interessata mi ci sono gettata a pesce. In breve tempo l'ho finito: accurato, senza fronzoli inutili, è un libro delicato ma duro, capace di sviscerare la realtà in poche frasi. Sa far affezionare e commuovere, nonché sensibilizzare: quello dell'affidamento è un tema terribile, purtroppo attuale, che l'autore ha trattato degnamente, in modo talmente realistico da farlo sembrare una storia vera.




Potete vedere tutti i libri che ho letto per la iRead challenge cliccando sul presente link.

venerdì 17 novembre 2017

I 40 libri della iRead challenge 6 (30/40) +1 ☆☆


26/40 - "Storia di una gamba e altri racconti", Iginio Ugo Tarchetti: una raccolta di racconti.

Sono rimasta abbastanza delusa dai primi racconti che ho letto - un po' confusi e con un  pizzico di pregiudizi vari. Per fortuna ho però deciso di approfondire traendo ispirazione da altre sue raccolte di racconti, leggendo quindi nel complesso:
- Storia di una gamba;
- Le leggende del castello nero;
- Uno spirito in un lampone;
- Un osso di morto;
- In cerca di morte;
- Re per ventiquattr'ore;
- La lettera U.
Curiosamente sono in ordine crescente di quanto mi sono piaciuti. Gli ultimi che ho letto si sono infatti rivelati più sciolti e meglio sviluppati, per quanto tutte le idee le abbia trovate originali e in ogni storia vi fossero riflessioni interessanti, talvolta ironiche (e quindi più ricche di attrattiva ai miei occhi!). Soltanto l'ultimo racconto mi è però piaciuto al 100% - forse un problema è dato dal fatto che tutti sono narrati in prima persona, risultando globalmente un po' monotoni. Quel che certamente mi ha infastidita, nei primi sei, è che ho trovato i tempi molto strani; nei primi cinque vi sono inoltre ad alcuni tristi pregiudizi verso donne e stranieri.




27/40 - "Alice nel Paese delle Meraviglie", Lewis Carroll (Charles Dogson): una fiaba da cui è stato tratto un film Disney.

Il narratore sa certamente il fatto suo: dà al tutto un aspetto realistico, perché profondamente sognante e fanciullesco e scritto in modo leggero, sciolto e capace. Riesce persino a compensare l'odiosità della maggior parte dei personaggi (Alice inclusa). Adoro le contraddizioni, i nonsense, i giochi di parole - infatti mi dispiace per questi ultimi, che nella traduzione sono andati persi. Il finale, molto bello, ha poi fatto accrescere in me il desiderio di leggere il secondo libro - e così ho proceduto.




Bonus: "Attraverso lo specchio e quel che Alice vi trovò", Lewis Carroll (Charles Dogson).

Altrettanto fantasioso, ironico e scardinante, ma anche sensato a suo modo, come si evince dal finale. Mi è dispiaciuto di non ritrovare certi personaggi, poiché qui sono meno odiosi - oltre che per il discorso della traduzione che mi spingerà a leggere entrambi i libri anche in inglese.




28/40 - "Il Signore degli Anelli - La Compagnia dell'Anello", John R.R. Tolkien: un libro con più di 500 pagine.

Sono d'accordo con l'autore nel considerare 'Il Signore degli Anelli' come un'opera unica, ma mi concedo di spezzarlo in questo modo poiché ho scoperto soltanto dopo averlo già iniziato che 'Lo Hobbit' era stato scritto precedentemente, e preferirei leggere quello prima di finire la storia di Frodo (e poi gettarmi nel Silmarillion, per non farmi mancare nulla).
Sicuramente eccitante essere gettata in questo mondo alternativo, finemente studiato nei dettagli sia linguistici che geografici. Il fatto che si tratti di una colonna portante del fantasy non fa che aumentarne il fascino. La trama, poi, è molto bella e coinvolgente, e tanto profonda da richiedere attente riletture. Forse un po' lenta, in alcuni punti, ma rispecchia proprio i tempi degli eventi che si verificano; inoltre è delicata, accattivante, accompagnata nelle descrizioni da figure poetiche e amene canzoni. L'unico elemento che ha turbato veramente la mia lettura (errori di traduzione e stampa a parte) è la perfezione e meravigliosità degli Elfi - non c'è abilità che non abbiano, né terra che non rendano magica al solo passaggio... Unico loro difetto è il razzismo (che è un difetto grosso, ma comunque non è comune a tutti gli Elfi e non è eterno negli altri, credo). Gli altri personaggi mi sono invece risultati molto ponderati e realistici (anche se pure Aragorn non è secondo a nessuno in numero di straordinarietà): Sam, in particolare, è un gioiello! Nell'ultimo capitolo ho potuto apprezzarli molto, soprattutto l'approfondimento di Boromir che l'ha reso molto ben fatto ai miei occhi. È il mio capitolo preferito, in ogni caso.
Non vedo l'ora di finire tutto il ciclo, anche per la simpatia che ha provocato in me leggere del suo autore e di tutta l'attenzione che vi ha riposto.




29/40 - "La piccola libreria di New York", Miranda Dickinson: un best seller del New York Times. [Contiene spoiler!!!]

L'ho letto in pochissimo tempo, poiché è una lettura leggera e molto ben scritta. Tuttavia sono molti gli elementi che mi hanno resa perplessa: in primo luogo il fatto che si tratti di un romanzo rosa quasi standard, se non perché è costruito un po' meglio rispetto a un qualunque Harmony, ma comunque non molto più profondo o originale, e quindi non capisco tutte le lodi che gli sono state rivolte. Anche la lista dei libri inviata da nonna Dot è un po' scontata, anche se mi è piaciuta molto l'idea (comunque non c'è un commento che Bea faccia sulle sue letture, il che, per una tale amante dei libri, è quantomeno strano). Non ho capito bene perché Bea sia una mutante (prima ha gli occhi blu, coi capelli castano ramato, poi
verdi, coi capelli rossi - tratti che non sono interscambiabili!) e mi ha infastidita il fatto che fra i sette personaggi i cui colori vengono descritti uno solo ha gli occhi di un normale castano, provocando un'anomalia statistica. Inoltre Jake e Bea non potevano essere bruttini, se no col cavolo che nasceva la storia d'amore... mi è parso di capire. Poi, tutti ricchi, non esistono problemi a organizzare feste incredibili, assentarsi dal lavoro e tenere un appartamento proprio. I personaggi mi sono piaciuti abbastanza, ma i discorsi in cui Jake e Bea lasciano i compagni no: non fanno neanche un accenno al fatto che sono in realtà innamorati di qualcun altro... Mi ha dato molto fastidio, inoltre, che non vi sia una sana amicizia uomo-donna; per non parlare del fatto che non c'è uno che sia single e felice, mentre tutti sottolineano quanto non si possa star bene senza un partner, il che è assolutamente falso: la nostra società dà troppa importanza all'amore (non lo dico da single cinica, ma da fidanzata realista), e questo libro non fa altro che fomentare questa convinzione, sin dall'inizio. Il finale: la location è scelta molto bene, ma la scena è lasciata quasi a metà ed è spezzata perché ogni capitolo è incentrato su uno dei due protagonisti... peccato che ad un certo punto si era passato da un capitolo su Bea ad un altro su Bea, quindi non mi sembrava una scelta così rigida. Visto che è il momento in cui finalmente si mettono insieme, 'sti deficienti, avrebbe potuto unire i loro pensieri. Invece no.
Lascio da parte le altre mie perplessità (tipo le coincidenze, vabe') per specificare che non mi aspettavo si trattasse di un romanzo rosa, quindi anche per questo sono un po' delusa, ma ho cercato di essere più obiettiva possibile.




30/40 - "The Mysterious Affair at Styles": un libro di Agatha Christie.

Non avendo mai letto nulla di costei mi sono detta che non c'era nulla di meglio che iniziare dal primo libro che aveva scritto! All'inizio ho fatto un po' di confusione fra i personaggi, ma la scrittura è scorrevole e paziente, così gradualmente ho potuto capire i protagonisti e tutti i ragionamenti di Poirot. Peccato che nella versione che ho manchino i documenti che allega Mr. Hastings... in ogni caso si deduce che c'è una grande mente dietro a tutto l'intreccio: è lodevole porre tanta cura in ogni particolare; è degno di nota formare tante teorie diverse che così tanto si confanno ai personaggi; e non è facile creare una storia tanto interessante pur dando tutti gli indizi per scioglierla senza lasciare che il lettore vi arrivi. Mostruoso! Amazing!!! Mi ha tenuta incollata alle pagine e sorpresa molto e anche fatta ridere ogni tanto. Sono curiosa di sapere se anche le altre sue opere sono così eccezionali.



E così ho raggiunto anche il secondo traguardo della iRead!!! Yeee!!!
(Potete vedere tutti i libri che ho letto per la iRead challenge cliccando sul presente link.)

domenica 15 ottobre 2017

I 40 libri della iRead challenge 5 (25/40) ☆

21/40 - "Il Vecchio e il Mare" di Ernest Hemingwayun libro con un protagonista anziano.

Sono due i tratti che più mi hanno colpita di questa bellissima storia: le tematiche (forza, determinazione, sconfitta, morte), così ben trattate pur trattandosi di un romanzo breve, e il ritratto che viene fatto della pesca, una vera sfida - di vigore, sveltezza, intelligenza, esperienza, resistenza. Come è la stessa lotta per la sopravvivenza, che lambisce queste pagine così viva nonostante molti di noi l'abbiano dimenticata, e capiti di sottovalutarla e giudicarla. 
Pensavo di trovare, per i toni inesorabili e cupi, un finale diverso; eppure questo autore, che ha vissuto un secolo così tragico e violento, e allo stesso modo ha terminato la sua vita, mi ha sorpresa con tanta dolcezza, nelle sue poetiche ultime lettere d'inchiostro.




22/40 - "Tequila a Colazione", Erica Orloffun romanzo rosa o chick lit.

Sono rimasta sorpresa da questo libro, trovandolo un po' insolito: per il suo avvicendarsi e il suo finale, non scontati, l'ironia pungente e divertente e la delicatezza con cui molti aspetti vengono trattati. Mi sono piaciuti molto tutti i personaggi, anch'essi non scontati e ben caratterizzati, divertenti e profondi; e il modo di scrivere dell'autrice, diretto e disincantato ma comunque pieno di speranza. Una lettura coinvolgente, non troppo leggera ma buona per distrarsi. Sicuramente ottimo nel suo genere.





23/40 - "La Danza del Girifalco", Silvano Nuvoloneun libro con un animale in copertina.

Romanzo storico molto interessante, sia per la trama che per l'accuratezza in ciò che viene descritto, dalle persone che lo costellano, ai luoghi, al modo di guadagnarsi la fiducia dei falchi (ed è stato divertente vedere l'autore che svolgeva la stessa attività della protagonista, conferendo maggior credibilità alle sue parole!). Sono rimasta piacevolmente colpita anche dai ruoli dei personaggi, che non cadono nei soliti cliché. Mi è dispiaciuto, invece, per tutte le volte in cui andava a capo, che spezzavano il racconto, e gli errori che si è lasciato dietro il correttore di bozze (o editor che fosse). Un aspetto della storia che mi ha lasciato perplessa è quello della relazione quasi magica che è in grado di instaurare il personaggio con le sue creature. Comunque è stata una lettura piacevole e anche interessante.





24/40 - "Il Fu Mattia Pascal", Luigi Pirandello: un libro ambientato in Italia.

Pirandello non ha mai smesso di esercitare su di me un certo fascino per la sua straordinaria, e veritiera, prospettiva del mondo. Leggere il suo romanzo è stato altrettanto stimolante: la ricchezza di riflessioni che lo contraddistingue e la mirata maestria del suo racconto sono ammirevoli, e la sottile ironia che si cela dietro molti aspetti è fantastica, soprattutto considerando la tragicità del pensiero di fondo. Penso che un libro sia veramente degno di essere letto soltanto quando l'autore riflette su ogni singolo particolare, e questo è certamente il caso. E fa riflettere sicuramente anche il lettore, sull'idea di identità, la legittimità dei sentimenti, il tormento della coscienza, il significato dell'esistenza. Per non parlare delle fisime meramente personali. 
Forse mi è piaciuto anche più di "Uno, Nessuno e Centomila" (anche se ho trovato la prima parte un po' noiosa, soprattutto rispetto alla seconda). Quel che è certo è che non condivido il parere della maggioranza dei critici dell'epoca, sulla mancanza di realismo dell'opera - che, oltretutto, mi parrebbe essere irrilevante: un'opera deve emozionare e/o insegnare, e non necessariamente essere realistica.




25/40 - "Per dieci minuti", Chiara Gamberaleun libro ambientato nel periodo natalizio.

Un libro molto egocentrico: continuamente bussano i ricordi, i fantasmi, le paure della protagonista, i rimproveri che rivolge a se stessa, le sue sensazioni. Ma è un libro sui noi stessi in generale: su come ci racchiudiamo in una comfort zone, felici in trappola, e non ci accorgiamo di tutte le cose belle che ci perdiamo restando in quei pochi centimetri quadrati. E di come a volte quella stessa prigione dorata si trasforma nella nostra sofferenza, quando siamo noi ad avere la chiave e potremmo semplicemente uscire ed affrontare il mondo, e così le nostre paure. Scoprendo che non è poi così terribile cambiare. 
E' pregno di sentimenti, persone, eventi e minuscoli dettagli, molto autentici, e di insegnamenti su quello che è davvero da cercare nella vita, regalandocene anche soltanto dieci minuti al giorno. Ho apprezzato bene questo romanzo, che sicuramente rileggerò per poter imparare qualcosa che mi sarà sfuggito in questa prima lettura. 


(Potete vedere tutti i libri che ho letto per la iRead challenge cliccando sul presente link.)

mercoledì 23 agosto 2017

I 40 libri della iRead challenge di Sear 4 (20/40) ☆

16/40 - "Cirano di Bergerac", Edmond Rostand: una storia d'amore. 


Semplicemente meraviglioso, sotto tutti i punti di vista: la storia è splendida e logica, gli ambienti ben rappresentati, tutti i personaggi perfetti (anche nelle loro imperfezioni), e soprattutto il Cirano, di cui mi sono innamorata, che è anche latore di un messaggio bellissimo. Poi considerare che era originariamente in rima non può che farmelo apprezzare al massimo. Al contrario questo traduttore mi ha parecchio indispettita, soprattutto a causa della sua "vena artistica" che gli ha fatto decidere di togliere a caso l'ultima parola della storia, snaturando crudelmente il personaggio.





17/40 - "The Circle", Dave Eggers: un titolo in lingua straniera.

E' più importante essere liberi o sentirsi sicuri?
Una domanda, questa, che scorre inespressa attraverso le pagine di questo capolavoro. In nessun altro modo potrebbe essere descritto: nonostante le parole semplici, vi sono metafore eccellenti e narrazioni coerenti con i sentimenti della protagonista. Una psicologia che riflette un mondo autentico: l'ossessione che ci cattura attraverso gli schermi, la manipolazione cui siamo sottoposti giorno dopo giorno, l'ipocrisia dell'essere migliori perché osservati, la tacita violenza che è l'imposizione di pensiero. Un mondo riflesso, che mostra come con maschere di giustizia si possano usare le persone gentili, e come con proposte di comodità si possano far soccombere milioni di persone, senza che neanche se ne accorgano, una volta completato il lavaggio del cervello.
Tutti dovrebbero leggerlo, più che mai oggi.




18/40 - "La Legge della Vita", Jack London: un libro con meno di 180 pagine.

Tre racconti dal tono umano, ma profondamente nostalgico e pessimista - in riflesso dell'autore. Essi trattano della 'legge del più forte', secondo tre aspetti: quello naturale, con uno sguardo al passato; quello fisiologico, con un tocco di senso dell'impotenza; e, distaccandosi dal tema della giovinezza, quello del destino, dal sapore inesorabile. L'ho trovato ben scritto, anche se a tratti un po' ripetitivo, ma con i suoi temi è molto lontano da me, dalla mia visione del mondo e della vita... 





19/40 - "La Madre", Italo Svevoun libro con una parentela nel titolo.

Di nuovo, diversi racconti a sfondo umano con un significato rassegnato. Quello che ho letto, però, l'avrei potuto facilmente interpretare come un'ironia della vita, non vista in modo così triste: in parte a causa del modo di scrivere dell'autore, che a tratti pareva come un'occhiolino al lettore (piaciutomi moltissimo); in parte a causa del mio modo di vedere, di prenderla più alla leggera. Non so se la vedrò sempre così, ma mi piacerebbe che tutti trovassero le positività anche dove non sembra che vi siano, che nessuno sia portato a considerarsi un "inetto" perché dopotutto sarà sempre il protagonista della propria storia.






20/40 - "Arancia Meccanica", Anthony Burgessuna distopia. [spoiler alert!!! per chi non avesse letto il libro]

Avevo già visto il film, diverso tempo fa. L'ho trovato molto fedele: l'ultraviolenza vista come un mero passatempo, l'importanza del libero arbitrio, l'ipocrisia del potere e i suoi giochi perversi. Tuttavia il libro mi è piaciuto di più, perché tratta più di libero arbitrio che di sesso e perché Alex ha una dimensione ulteriore: quella dell'essere umano. Nel film è un uomo che pratica l'ultraviolenza, e non molto altro; nel libro, invece, è un ragazzino che ama la musica, prima di tutto, un ragazzino che si sente tradito, che non sopporta di vivere senza libero arbitrio, e che alla fine trova un lavoro che gli piace e scopre di star maturando, che desidera qualcosa. In lui il modo di far passare la noia è cambiato, finalmente, anche se non si è veramente pentito delle sue azioni, se non ha realmente capito che ogni sua cattiva azione è tornata al mittente: ai miei occhi positivo non per forza perché sta imboccando la strada giusta, ma perché lo rende più tridimensionale e più significativo. Un personaggio che mi è piaciuto molto. Quello che mi è però piaciuto di più è il linguaggio, tratto innovativo, a tratti simpatico, e soprattutto indicativo dell'era in cui ci si trova (un futuro ben accennato in diversi modi) e della condizione di Alex, perché lui è comunque sempre lo stesso, anche dopo il trattamento, anche dopo avere avuto l'epifania.
Mi sarebbe piaciuto molto incontrare l'autore e parlarne con lui stesso, cosa che non si verifica molto spesso. 
P.S.: ho capito soltanto leggendo il libro il senso del termine "arancia meccanica"!


E così raggiungo il primo traguardo della iRead challenge... 

sabato 19 agosto 2017

I 40 libri della iRead challenge di Sear 3 (15/40)

 11/40 - "Il Pareo", Lara Maini: un libro scritto da una donna.

Tutti i personaggi si caratterizzano molto bene nel corso di un racconto particolare, che ha uno svolgimento ricco di suspence e un esito inaspettato, lasciando delusi per non poter sapere come andrà avanti, anche se l'autrice fornisce chiare indicazioni sul seguito. Ben scritto e molto ben ideato, è indubbiamente una delle letture più originali e sorprendenti su cui abbia potuto mettere le mani.



12/40 - "Harry Potter e la Maledizione dell'Erede", John Tiffany e Jack Thorne: un libro scritto a quattro mani.
Non riesco a considerarlo qualcosa in più d'una fanfiction mal rappresentata. I personaggi hanno un carattere diverso da quanto preventivato: Harry è più immaturo di quando aveva sedici anni; Hermione diviene improvvisamente incapace d'osservare e dare ottimi consigli; Ron, che ai fini della storia vuol essere giocoso perché felice, non sembra altro che rimbambito; Ginny è reattiva quanto una scarpa; la McGranitt avrà l'Altzheimer per com'è improvvisamente inutile; alcuni fedeli amici scompaiono. Soltanto Draco e i bambini si salvano (ma questi ultimi, forse, solo perché appaiono sette secondi in libri e film, dunque sono praticamente carta bianca). Inoltre alcuni dei loro mestieri non combaciano con quanto suggerito in precedenza dalla Rowling. Tutto questo potrebbe essere trascurabile, se non fosse che l'intera storia si basa su un evento passato che è assai improbabile sia avvenuto, che (grazie a strumenti che non dovrebbero più esistere) conduce ad una situazione critica che è impossibile si risolva, cosa che invece avviene. 




13/40 - "La Lettera Scarlatta", Nathaniel Hawthorne: un classico.

Scritta da un uomo nato per osservare il mondo e raccontare, questa breve opera dà veramente molto su cui riflettere: la vendetta, il segreto, la colpa, il pentimento, il perdono (soprattutto di se stessi) sono elementi costanti, analizzati come in un trattato, accuratamente, seppur raccontati attraverso pochi personaggi. Molto bella, profonda, a tratti inquietante (a causa delle sue verità e delle credenze): indubbiamente da rileggere per scoprire ogni volta qualcosa di nuovo - nel libro e in se stessi.



14/40 - "Il Bosco delle Storie Perdute", Eileen Favorite (il titolo originale, poi tradotto a caso, è "The Heroines"): un libro di un autore emergente.

Ho provato sensazioni contrastanti nel leggerlo. L'idea di partenza mi ha attratta subito, ma è stata sviluppata poco; i personaggi mi sono piaciuti parzialmente; le tematiche sono interessanti, ma forse troppe e non ben approfondite. Nel complesso il romanzo è carino, simpatico, ma dal ritmo strano; inoltre è spiccio in alcuni punti e la quarta parte è incongruente sia per il punto in cui è inserita, sia per il narratore. Insomma è buona l'idea di partenza, ma è tutto raffazzonato.






15/40 - "La Lettrice", Traci Chee: un libro di una saga. 

Trama coinvolgente, con alcuni colpi di scena notevoli e diversi personaggi molto interessanti, e scritta in maniera vivida. Tuttavia mi sarei aspettata qualcosa in più a giudicare dalle lusinghe all'autrice a da una con il suo titolo di studio! Non mi precludo, comunque, la possibilità di leggere il resto della saga, poiché l'inizio è promettente.
(Comunque la copertina è a caso)

domenica 13 agosto 2017

I 40 libri della iRead Challenge di Sear 2 (10/40)

 6/40 - "Fiabe Floreali", Louisa May Alcott: un libro con gli elfi.

A chi abbia letto "Piccole Donne" risulterà familiare il tono affettuoso e positivo di questa scrittrice. A me, poi, richiama una parte in cui l'autrice scrive che, come reazione alla bocciatura del suo libro perché troppo poco "leggero", Jo (suo alias nell'autobiografia) rispose scrivendo qualcosa di ancora più pregno di morale e amore. Perché questa lettura da lungo tempo perduta è certamente quanto di più dolce e gentile si possa leggere, ideale per i bambini ma anche per gli adulti che non riescono più a credere nella bontà umana. A suo sfavore devo dire che è un po' ripetitivo e scontato: l'unica favola su cui non ho nulla da ridire è quella che parla di Lanugine di Cardo.



7/40 - "Divergent", Veronica Roth: uno young adult.

A partire da un'eccellente spunto, una storia brillante: coinvolgente, cruda ma anche tenera. Il linguaggio è molto semplice ma efficace (quasi non ci si accorge della mancanza delle parolacce tanto è ben fatto), senza mai cadere nel banale pur facendosi sentire molto dal lettore adolescente. I personaggi, inoltre, sono convincenti; ma ciò che più ho apprezzato è l'implicita riflessione su ciò ch'è giusto e cio ch'è sbagliato, e di come le qualità che lo definiscono spesso oltrepassino il confine pur portando lo stesso nome. E su come ognuno di tali difetti-pregi possa annidarsi dentro di noi, anche quando ne siamo inconsapevoli.
A.A.A. cercasi gli altri due libri nella stessa edizione!



8/40 - "Il Giardino Segreto", Frances Hogson Burnett: un libro comprato durante un viaggio.

Un libro per bambini: questo è chiaro, dal linguaggio e le frasi semplici, le spiegazioni che vogliono accompagnare il lettore per mano attraverso le pagine. E tuttavia insegna qualcosa che molti adulti ancora ignorano, nonostante l'esperienza: l'importanza della buona volontà e della comprensione, unici rimedi contro certe ferite e le prigioni che noi stessi ci creiamo. Lo consiglio ai bambini (di fatto o nel cuore) e a coloro che amano la natura - ma non in questa edizione, talvolta tradotta approsimativamente e ben condita di errori di stampa.



9/40 - "Il Corpo Nero", Dominique Manotti: un libro con un colore nel titolo.

Una trama interessante rovinata da uno stile frettoloso, già visto in altri romanzi francesi, ma qui estremizzato (frasi brevi, povere di congiunzioni e avverbi), e che si sofferma su dettagli meno importanti: avrei preferito analisi psicologiche più approfondite alle descrizioni accurate degli abbigliamenti, spiegazioni sociologiche più significative rispetto alla puntuale elencazione degli oggetti sui tavoli. Sono sopravvissuta a leggere anche il finale, un po' deludente, soltanto a causa di una curiosità nervosa.



10/40 - "Ctrl-Z", Alessandra Alyah Patanèun libro con foto o disegni al suo interno. (Unica graphic novel.)

Un'eccellente idea viene sviluppata dall'autrice in modo allegro e ironico, ma anche molto logico. I disegni molto carini, ma accurati nella loro semplicità, e il mix di cliché giapponesi e trovate inaspettate sono la ciliegina sulla torta di un'opera che ho divorato, e di cui non vedo l'ora di leggere la continuazione.
P.S.: l'app che esiste anche nella vita reale è l'idea più geniale (fra le idee geniali)!

venerdì 11 agosto 2017

I 40 libri della iRead Challenge di Sear 1 (5/40)

Ecco l'elenco dei primi 5 libri che ho letto per l'iRead challenge (sulla quale trovate più informazioni in questo post sul mio blog), nel formato in cui devo render conto a coloro che l'hanno organizzato: una breve recensione e una foto scattata da me per ognuno di essi.


1/40 - "Il Delitto di via Luigia Sanfelice", Lara Mainiun libro narrato dal punto di vista di diversi protagonisti.
Raccontato da occhi appassionati della vita, il lettore viene coinvolto nelle pagine di questo libro non solo per l'interessante svolgersi delle vicende spesso sorprendente, ma soprattutto per gli aspetti umani, che vengono colti nelle loro bellezze - come le passioni delle madri, l'amicizia dei fratelli, la fedeltà degli amici - così come nei loro aspetti più infimi - l'asprezza del dubbio, la spietatezza del pettegolo, la malvagità dell'invidia. Mi colpisce molto anche il linguaggio utilizzato, delicato ma efficace e a tratti molto forbito: ho imparato diversi nuovi termini nel leggerlo.
A tratti divertente, a tratti drammatico, ma sempre ben scritto, in modo fresco e intelligente, e con un finale eccellente, consiglio questo libro, soprattutto a coloro che apprezzano Camilleri e anche a chi ama la vecchia Napoli.



2/40 - "La Collezionista di Storie", Randa Jarrarl'ultimo libro che ti è stato regalato.
Particolare per il taglio dato alla storia, e soprattutto per alcune espressioni molto originali. E' una storia carina, a tratti divertente, ma profonda, sia introspettivamente che socialmente: analizza tematiche familiari e storiche, e soprattutto, come trovo troppo raro, sessuali, senza mai perdere il suo tocco ironico e fresco. Leggere le ultime pagine mi ha lasciata con l'amaro in bocca, perché avrei voluto saperne di più.




3/40 - "Eva Luna", Isabel Allende: un romanzo di formazione.

Grandi pregi di un autore sono quelli di saper disegnare personaggi profondi ed imperfetti e scavare nella verità. E' questo che si trova in tale romanzo: tutti i personaggi sanno farsi amare e odiare a un tempo, dando vita realistica a una storia un po' incredibile seppur su sfondo storico. Come le persone, così i luoghi e gli eventi hanno un doppio volto, un po' oscuro, un po' angosciante, un po' splendido.
Per fortuna alla fine si è formata la coppia che volevo io, altrimenti questa recensione non sarebbe stata altrettanto positiva.




4/40 "La Sorella di Mozart", Rita Charbonnier: una storia vera.
Un libro che romanza in modo realistico su eventi realmente accaduti, incuriosendo il lettore su eventuali approfondimenti e dando importanti insegnamenti sui rapporti con gli altri e con se stessi. Nessuno meglio di una musicista e giornalista avrebbe potuto narrare questa storia, lasciando così poco al caso e scrivendo perdipiù molto bene.



5/40 - "Dracula", Bram Stoker: un romanzo epistolare (così viene qui - Wikipedia - classificato).
Un libro indubbiamente geniale, grazie alla trama ben studiata sia dal punto di vista dinamico che dal punto di vista storico-geografico; la stessa idea di trattarlo attraverso pagine di diario è molto intelligente. Per questo mi ha incuriosita fino alla fine, con la persistente sensazione di insoddisfazione di non poterla leggere in versione moderna e vedere corretti quegli aspetti un po' sessisti e igienicamente-biomedicamente imprecisi.

mercoledì 12 luglio 2017

Challenge accepted - iRead challenge

Ciao a tutti! Siccome ultimamente sono di nuovo impazzita per la lettura, ho deciso di cogliere anche questa sfida (che per fortuna posso inserire all'interno della challenge che già stavo seguendo su Goodreads) che ho letto sul blog di Silvia Volpin, Bookish Fox in the Box. Si tratta della sfida "iRead Challenge" lanciata dalla pagina facebook iRead, la Tana del Lettore (questo è il gruppo facebook cui fare riferimento).
Brevemente, le regole:
- non si può inserire lo stesso libro in più categorie;
- una sola rilettura;
- una sola graphic novel;
- valgono tutti i libri finiti nel 2017, anche quando si ignorava l'esistenza di tale sfida;
- chi raggiunge almeno il secondo traguardo può vincere dei libri (1 per 20 libri letti, 2 per 30, 3 per 40).

Ecco i temi cui fare riferimento (per tutti i chiarimenti del caso rimando al post sulle FAQ nell'apposito gruppo facebook della sfida).

1) Una raccolta di racconti.
Attingendo alla mia scorta di pdf open-source (www.liberliber.it), scelgo "Storia di una gamba e altri racconti" di Iginio Ugo Tarchetti.
2) Il libro che leggeresti con tuo figlio
Quelli che mi vengono in mente includono, naturalmente, Harry Potter (che non posso includere), poi "Piccole Donne" (che non posso includere), poi "Favole al Telefono" di Gianni Rodari (che non posso includere). Sigh. Però quest'anno ho letto "Fiabe Floreali" di Louisa May Alcott, dai toni magici e teneri che certamente sarebbe bello leggere in una simile eventualità.
3) Un distopico.
Uno dei miei generi preferiti! Nel mio elenco willing-to-read ce ne sono diversi... mi farò prestare "Fahrenheit 451", nell'attesa di riceverlo in regalo o comprarlo.
4) Un libro con più di 500 pagine.
Non saprei.
5) Un libro con un colore nel titolo.
"Il Miglio Verde" di Stephen King.
6) Un classico.
"La Lettera Scarlatta" di Nathaniel Hawthorne (che ho già iniziato diverse volte, ma mi devo decidere a finirlo!).
7) L'ultimo libro che ti è stato regalato
Letto il mese scorso. Si tratta di "La Collezionista di Storie" di Randa Jarrar.
8) Una storia d'amore.
Vedrò.
9) Un libro di un autore francese.
"Cirano di Bergerac" di Edmond Rostand. Sempre stata curiosa, soprattutto nel periodo in cui pensavo di creare delle sceneggiature di tragedie in chiave umoristica...
10) Un libro con un uomo in copertina.
Spulciando fra i libri di mio padre ho trovato "L'Enigma dell'Alfiere", poliziesco di S. S. van Dine (Willard Huntington Wright).
11) Un libro ambientato in Italia.
"Il Fu Mattia Pascal" di Pirandello.
12) Un libro con meno di 180 pagine.
"La Legge della Vita" di Jack London.
13) Un libro di un autore portoghese.
Ricordavo di possedere un libro inizialmente scritto in tale lingua, ma si tratta di un'opera brasiliana (tra l'altro, un cult in tale paese), per cui non credo valga. Il suo nome è "L'Uomo che Sapeva Contare", di Malba Tahan. Dovrò ripiegare su qualcosa che non possiedo.
14) Un romanzo di formazione
Giusto l'altroieri ho terminato "Eva Luna", di Isabel Allende.
15) Un titolo in lingua straniera.
"The Circle" di Dave Eggers mi sembra appropriato, dal momento che l'ho comprato quest'anno (è ancora in corso di lettura) e non solo ha il titolo in inglese ma è proprio in lingua originale.
16) Un libro con almeno tre colori in copertina.
"Arancia Meccanica" di Anthony Burgess, un altro libro che aspetto di leggere da molto (e infatti dovrò farmelo prestare), avendo amato il film che però so essere diverso, il che accresce la curiosità.
17) Un libro con foto o disegni al suo interno.
Potrebbe andar bene un libro di Salgari, ma vedrò se trovo qualcos'altro che possa ispirarmi.
18) Un libro con un animale in copertina.
"Il Teorema del Pappagallo" di Denis Guedj.
19) Un libro di una saga
Intorno ad aprile ho giusto letto (nonché acquistato) "La Lettrice" di Traci Chee, attratta dal titolo e dalla quarta di copertina (anche se non la leggo mai completamente per evitare spoiler).
20) Un romanzo umoristico.
Facendo riferimento a questa lista (www.cultora.it) tengo presenti due chance: "Three Men In A Boat", di Jerome K. Jerome, che possiedo da secoli, e "Guida Galattica per Autostoppisti", di Douglas Adams, recentemente comparso nella mia lista di libri da leggere assolutamente ma ancora assente nella mia libreria.
21) Un romanzo epistolare.
Sto giusto leggendo "La Sorella di Mozart", la storia di Nannerl Mozart, anch'ella compositrice ma dimenticata in quanto donna, raccontata attraverso le sue lettere con lo spasimante. (E' una storia vera, anche se non so se le lettere siano autentiche.)
22) Un libro ambientato nel periodo natalizio.
Uhm...
23) Un libro con un animale nel titolo.
"Il Giorno della Civetta" di Leonardo Sciascia. Non ho assolutamente idea di come sia (non l'ho neanche mai visto, dal momento che mi verrà prestato), ma il titolo m'ispira.
24) Un libro scritto da una donna.
Be', questa categoria è un po' jolly, me la tengo lì da parte. 
25) Un romanzo rosa o chick lit.
No, vi prego. ........................................ sigh. "Tequila a Colazione" di Erica Orloff, ben impolverato, sembra promettere bene.
26) Un giallo di Agatha Christie.
Dal momento che possiedo, in digitale, la collezione completa delle sue opere, decido di puntare sulla prima: "The Mysterious Affair at Styles". 
27) Una fiaba da cui è stato tratto un film Disney.
Avendo letto l'anno scorso le due versioni di "La Bella e la Bestia" mi sento truffata, ecco. Inoltre avevo già letto anche "Pinocchio", "Tarzan", "Mary Poppins" e "Peter Pan". Per fortuna ho trovato, come per caso, "Robin Hood", di Alexandre Dumas (padre).
28) Un libro con un titolo nobiliare nel titolo.
"La Regina dei Caraibi", sottratto alla serie di tutte le opere di Emilio Salgari nello scaffale dei libri numero tre.
29) Un libro con gli elfi.
Penso che "Il Signore degli Anelli" (J.R.R. Tolkien) vada bene ;)
30) Uno Young Adult.
Non avendo neanche idea del genere, originariamente, do una controllatina a questi due elenchi: uno su www.librinews.ituno su www.gioia.it. Sono piuttosto perplessa per quanto riguarda il primo, invece nel secondo mi cattura "L'Albero delle Bugie" di Frances Hardinge... Anche "The 100", di cui mi ha parlato un amico, è inspirational. Cambiando genere, il libro di Cristina Zagaria "Cuore di Pugile" non sembra male. E non solo. Insomma, lo terrò presente.
31) Un libro comprato durante un viaggio.
Purtroppo l'unico libro che ricordo d'aver comprato durante un viaggio va incluso sotto la categoria "riletture", dal momento che si tratta di un Harry Potter. Mi toccherà fare un altro viaggio entro quest'anno, che sofferenza.
32) Un libro narrato dal punto di vista di diversi protagonisti
"Il Delitto di via Luigia Sanfelice", Lara Maini, di cui avevo già parlato in questo blog (link).
33) Un best seller del NY Times.
Devo spulciare questa lista: New York Times Best Seller Number Ones Listing Fiction By Date (hawes.com).
34) Un libro di un autore emergente.
Dal momento che viene considerato chi ha pubblicato un libro solo mi ritrovo in difficoltà.
35) Un libro con un protagonista anziano.
"Il Vecchio e il Mare" di Ernest Hemingway mi aspettava da molto tempo.
36) Un libro scritto a quattro mani
"Harry Potter e la Maledizione dell'Erede", letto qualche giorno fa, su soggetto di Joanne Rowling, John Tiffany e Jack Thorne.
37) Un libro con una parentela nel titolo.
"La Madre" di Italo Svevo, trovato miracolosamente spulciando in un armadio in cui libri di tutti i tipi si accumulano, si accumulano.
38) Un libro con un mestiere nel titolo.
"Strange Case of Dr Jekyll and Mr Hyde", che ho comprato recentemente, se mi dicono che va bene.
39) Una storia vera.
"La Principessa Ribelle" di Kenizé Mourad. Nonostante la leziosa traduzione italiana del titolo, mi è stato anticipato in parte da mia madre e si tratta di una storia interessante che pare meritare.
40) L'ultimo libro che vorresti leggere nella tua To-Read List.
Dal momento che s'intende "un libro che sai che dovrebbe essere letto e quindi lo leggerai ma comunque solo se proprio non ti rimanesse null'altro da leggere, neanche le etichette dei detersivi" allora sicuramente uno della Austen.