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martedì 24 marzo 2020

Letture di gennaio e febbraio 2020!

Gennaio


"Colazione da Tiffany" di Truman Capote

Non mi ha trasmesso nulla, nonostante io l'abbia trovato ben scritto. La storia non mi è piaciuta, i personaggi men che meno. Ho trovato difficoltà a leggerlo fino alla fine, cosa che in verità ho fatto più che altro perché il racconto era breve.
Mi ha anche fatto venire il nervoso vedere che l'adattamento cinematografico ha una trama completamente diversa, fatto che non ha apparente ragione.




Febbraio

Il trucco c'è e si vede. Inganni e bugie sui cosmetici. E i consigli per difendersi" di Beatrice Mautino

È facile pensare che un libro divulgativo sia noioso, assimilandolo a un trattato o un elenco di elementi fini a se stessi. Non è quello che si trova in questo libro, piacevole e scorrevole. La dottoressa Mautino ci regala un'opera nuova sul tema cosmetici, affrontandolo scientificamente e parlandone in modo semplice e comprensibile. Riesce così a far destreggiare i suoi lettori fra normative, esperimenti, politica, lobby e molto altro facendo arrivare le informazioni in modo chiaro. Fra queste tratta dei parabeni, dimostrando che non sono tossici o cancerogeni, e il corretto uso della crema solare, sconosciuto ai più. Consigliato assolutamente.



"Cuore di riccio. Storia di una piccola maestra che mi ha insegnato il coraggio" di Massimo Vacchetta

Questa è la vera storia di un uomo che s'innamora di una specie di creature selvatiche: il riccio europeo. Veterinario, fonda un centro per proteggerli, curarli, rimetterli in libertà e, quando questo è impossibile, mantenerli finché vivono. Mille tenere storie si intrecciano così con quella dell'autore, che si mostra in tutte le sue debolezze, raccontando gli sconvolgimenti della propria vita. E dei suoi volontari. Vite dedicate alla protezione di una delle milioni di forme della natura nelle vesti di piccoli esseri spinosi.
È un libro toccante, coinvolgente, ben scritto. All'inizio l'ho trovato un po' frustrante, con una sensazione di ingabbiamento che mi trasmettevano le vicende del protagonista. Successivamente, però, tutto è andato a posto e i grandi cuori dei personaggi - delle persone - mi hanno trasmesso serenità.
Ho apprezzato tantissimo anche il capitolo finale, dove il dottor Vacchetta descrive le buone, semplici pratiche per la tutela dei ricci.




"Errori galattici: errare è umano, perseverare è scientifico" di Luca Perri

Accessibile, chiaro, intelligente, divertente, informativo, utile, profondo. Pieno di curiosità coinvolgenti, che spesso sfatano convinzioni comuni errate, è alternato a vignette simpatiche e sfiziosi commenti ironici. Uno stile che lo rende accessibile a tutti, dai ragazzi delle medie ai più anziani, nonostante talvolta gli argomenti siano piuttosto difficili!
Intrattiene e insegna molto: uno sprazzo di storia della scienza, l'utilità della ricerca, la necessità di commettere errori e del non vergognarsene e l'importanza del metodo scientifico. Consigliatissimo, soprattutto per i giovani.

lunedì 17 febbraio 2020

Letture di dicembre!


"Mama's Last Hug", Frans de Waal

È un libro stupendo, che vorrei tutti sapessero cantare. Le emozioni che trasmette sono pari alla enorme quantità di conoscenza che contiene: è perfetto per chi ama gli animali, per chi li studia, per chi ama la scienza, per scienziati e ricercatori, per i bambini, per i ragazzi. In realtà per tutti, perché sfata talmente tanti miti troppo radicati nelle menti umane che ne andrebbe fatto un libro di testo. Frans de Waal, ricercatore nell'ambito dell'emozione animale da decenni, ci racconta l'etologia delle gerarchie, della risata, dell'empatia, della rabbia, della vergogna, dell'omicidio, del lutto, della capacità di scelta e di molte altre emozioni e comportamenti. Egli ha saputo trasmettere non soltanto le sue scoperte rivoluzionarie ma anche la sua grande passione per questo ambito di studio e in particolare per le specie a noi più vicine, gli scimpanzé. Ad appassionare ancora di più, i disegni e le foto che mostrano quanto viene descritto dalle parole, nel caso possano sembrare troppo incredibili... e in effetti a volte lo sono davvero, incredibili. Invece è la natura a essere inimmaginabile, sempre fuori dagli schemi mentali in cui siamo rinchiusi.
L'ho già detto che va assolutamente letto? Va assolutamente letto.


"If the world is teeming with aliens... Where is everybody? Seventy-Five Solutions to the Fermi Paradox and the Problem of Extraterrestrial Life", Stephen Webb

Gli alieni esistono? Dalla filosofia alla scienza alla fantascienza, dagli antichi Greci alle odierne ipotesi, qualsiasi genere di spiegazione sulla possibile o impossibile esistenza degli alieni è descritta in questo libro, ponderata da analisi razionali e scientifiche.
Non riesco a pensare alla quantità di lavoro occorsa all'autore per racimolare, riassumere, organizzare e spiegare tutte queste informazioni. La completezza con cui tratta un argomento tanto complesso è ammirevole; perdipiù i campi che indagano sul tema sono numerosi e variegati, eppure l'autore è riuscito a restituirne un ritratto chiaro e conciso. Un universo di curiosità fisiche, chimiche, matematiche, zoologiche, archeologiche, antropologiche e molto altro descritte molto bene. Il testo è corredato anche da immagini che lo arricchiscono. Data la forte suddivisione, inoltre, è possibile saltare parti di minore interesse o troppo approfondite per il lettore.
Trovate un riassunto a questo link (https://www.biopills.net/se-gli-alieni-esistono-perche-non-li-abbiamo-ancora-trovati/), ma se vi interessa l'argomento consiglio comunque di acquistarlo: ne vale la pena.

lunedì 23 dicembre 2019

Letture di novembre 2!

 "Amleto", di William Shakespeare.

Youth to itself rebels, tough none else near.

Per la dieta il verme è il nostro solo imperatore:
[...] un grasso re ed un magro mendicante non sono che due piatti, due portate d’un unico banchetto.

 
Potete apprezzarne anche voi la lettura in modo gratuitamente legale sul sito Libeliber.
Ho letto qualche analisi di quest'opera prima di formulare il mio giudizio, perché ero piuttosto confusa da tale lettura. Avevo riscontrato infatti alcune contraddizioni e altri fatti che non mi convincevano, insieme a nodi di trama geniali e frasi molto sagge. In definitiva, non sono stata molto soddisfatta: nonostante mi siano piaciuti molto i personaggi, soprattutto Amleto, Gertrude e Orazio, sono diversi gli aspetti che non mi hanno emozionata o colpita come avevano fatto Romeo e Giulietta e Macbeth. In particolare trovo contraddittorio in modo insensato il protagonista, per il suo primo omicidio nel corso della storia: soprattutto dal momento che per tutto lo scritto mostra di avere una mente pronta e profonda, nonostante tutto quello che ha dovuto attraversare. Altri personaggi mi sono arrivati come poco incisivi. E che dire di Ofelia? Avrei voluto vedere di più di lei, specialmente dei suoi sentimenti nei confronti di Amleto. Gli strafalcioni del testo indicati nelle note e i tagli e le modifiche della censura non hanno aiutato a trasmettermi la storia nella sua forza. Ma i temi passano in modo forte e chiaro, attraverso i monologhi: mi piace la concentrazione nelle parole piuttosto che nelle azioni. E ovviamente i giochi di parole.
A tutti porgi orecchio, a pochi voce.
Accogli sempre l’opinione altrui,
ma pensa a modo tuo. [...]

Ma soprattutto tieni questo in mente:
sii sempre, e resta, fedele a te stesso;
ne seguirà, come la notte al giorno,
che non sarai sleale con nessuno.




"milk and honey", di Rupi Kaur.

La maggior parte delle poesie (soprattutto nella prima parte) mi ha colpita molto: la verità delle sensazioni racchiusa nella semplicità di certi concetti era disarmante. Ho salvato alcune frasi per poterle condividere o rileggere e ricordare perché sono come motti per darsi forza quando il mondo ci crolla addosso ed è facile dimenticare quanto siamo importanti, quanto le nostre lacrime siano parte di noi e quanto siamo noi a dare, ricevendo talvolta ben poco. Ma ci sono due grossi ma. In primo luogo, l'autrice si erge a portavoce di un'intera popolazione di donne appartenenti a una certa area geografica. Non approvo. Dubito fortemente che tutte le donne di quelle zone abbiano subito ciò che Rupi Kaur descrive, ma se anche fosse così m'infastidisce che si lei si ritenga in qualche modo una loro rappresentante, anche se nessuno glielo ha chiesto e mille altre donne potrebbero farlo meglio di lei (e alcune già lo fanno), grazie alle loro storie. In secondo luogo, l'autrice presenta la suddetta situazione come colpa di certi uomini (se non tutti). Non è così. Il problema è il modo di pensare, non chi porta avanti il pensiero essendovi cresciuto. È il retaggio culturale, non la persona X, a determinare violenze, e infatti non sono solo i 'maschi brutti e cattivi' a portare avanti certe idee, ma anche le donne (e gli uomini) che ne sono vittime. Mi chiedo che problema ci sia nel presentare il tutto come idea propria, parola propria, critica a qualcosa di concreto piuttosto che metterla sulla guerra, come se si dovessero scontrare due fazioni inconciliabili. 



"Se i pesci guardassero le stelle", Luca Ammirati.
Non siamo nulla, meno di un milionesimo di un granello di sabbia, un pulviscolo sospeso nello spazio.
Credibile. Nonostante sia pieno di emozioni che si potrebbero definire "ingenue", è un libro che si dispiega nella realtà, in ambienti veri e con problemi concreti. Con le parole, l'autore riesce a far vivere al lettore (o almeno, a me) le stesse sensazioni del protagonista. Anche il tempo è realistico, veramente si sente trascorrere mentre eventi sensati si passano il testimone. 
Chi vive troppo attaccato al passato si rovina il presente e ha poche speranze per il futuro.
Profondo. È un romanzo che attraversa una fase di vita, e lo fa scavando dentro il cuore, dentro la mente, dentro gli eventi e le persone. Le riflessioni sono molto belle, a tratti poetiche, nonché sagge. Il romanticismo si alterna al pessimismo, lo sconforto all'ottimismo, la concordia con i litigi, sempre con un sottofondo di tenerezza.
Soltanto nella nostra galassia, la Via Lattea, si contano tra i duecento e i quattrocento miliardi di stelle. Quale può mai essere, in tutto questo, il posto che spetta a uno come me?
Interessante. Si scoprono molte cose leggendolo: sulla città di Sanremo, sulla storia e sulla scienza. Tutte nozioni che non pesano all'interno della narrazione.
Nettuno dista quattro miliardi e trecento chilometri dalla Terra, non ti vengono le vertigini?
Scritto benissimo. E ho adorato che finalmente si presenta l'amicizia fra uomo e donna come qualcosa di autentico. Anche se il finale mi è piaciuto meno, e pure l'interazione con i bambini non mi ha molto convinta, non posso che essere un fan di questo libro!




"Autumn", Robert Nathan.

Fra un paesaggio e l'altro dei personaggi stupendi e ogni tanto frasi che spiazzano per la loro profondità. Scelte di parole bellissime, che sono stata lieta di imparare. Una lettura veloce, che mi ha conquistata e spinta a leggere tutto d'un fiato, che però si spezza in un finale frettoloso che lascia troppo all'immaginazione.
La potete scaricare, gratuitamente e legalmente, dal sito del progetto Gutenberg.

"The bugs fall off," said Mrs. Grumble, "with a good shaking."
"Fie," said Mr. Jeminy, "how slovenly. It is better to kill them with lime. But it is best of all not to tempt them; then there is no need to kill them."
And as Mrs. Grumble made no reply, he added:
"That is something God has not learned yet."

"Sorrow," said Mr. Jeminy, "is a good friend, Mrs. Wicket. Sorrow and poverty are close to our hearts. They teach the spirit to be resolute and indulgent.

In humility lie the forces of peace. The humble heart is an impregnable fortress.

"You have had the good things of life, Aaron Bade."
"Have I?" said Aaron bitterly. "I'm sure I didn't know it. What are the good things of life, Mr. Jeminy?"
"Love," said Mr. Jeminy, "peace, quiet of the heart, the work of one's hands. Perhaps it is human to wish for more. But to be human is not always to be wise. Do you desire to see the world, Aaron Bade? Soon you would ask to be home again."



sabato 30 novembre 2019

Letture di novembre 1!

"L'imprevedibile piano della scrittrice senza nome", di Alice Basso.

Un romanzo multicolore, degno del suo nome da cui traspaiono ironia, mistero e ingegno. Da ogni parola emerge la passione che la scrittrice vi ha messo dentro, curando ogni aspetto con evidente consapevolezza di ciò che stava componendo, stratificando sottotrame e peculiarità di molteplici personaggi fino a rendere il tutto molto complesso. In effetti, credo sia impossibile capire sin dall'inizio, ma anche a metà del romanzo, dove tutto vada a parare. Questo lo rende un libro particolare, che si fa leggere senza difficoltà. Penso che l'aspetto più importante e che più colpisce di questo libro sia la versatilità stilistica dell'autrice, senza la quale tutto perderebbe di senso.
Sicuramente sarei interessata a leggere il prosieguo, per seguire le vicende di Vani, Morgana, Rosa e del commissario, tutti a loro modo bellissimi personaggi capaci di evolversi.




"Suite francese", di Irène Némirovsky.

Fra le estranianti pagine della vera storia, decine di diversi personaggi si passano il testimone, senza appesantire i lettori. Un vortice creato con un vocabolario ricco e una spiazzante capacità di leggere all'interno delle persone, dei loro numerosi differenti caratteri, motivazioni, modi di fare, modi di pensare, e di calarvisi così che ognuno risulta estremamente convincente. Così, storie commoventi, struggenti, tristi, irritanti, simpatiche, semplici o complesse emergono pian piano, coinvolgendo fino alla fine, dove tutto si chiude, lasciando ben poco all'immaginazione. C'è molta brutalità, ma anche tanto cuore e soprattutto moltissime riflessioni molto intelligenti, in parte da leggersi come un'ironia della sorte dato quanto è successo all'autrice prima della pubblicazione. Mi chiedo cos'altro sarebbe stato scritto se la scrittrice fosse sopravvissuta alla storia che descriveva.




"Una Cenerentola a Manhattan", di Felicia Kingsley.

Una rivisitazione è un'occasione per dare nuova luce ai personaggi e nuove profondità alle vicende, guardandole con occhi diversi. Questo non è assolutamente quello che si ritrova in questo libro, che getta subito in banalità e stupidi stereotipi che vorrebbero essere dissacranti/modernizzanti ma non lo sono per niente. In che modo un principe azzurro sarebbe rivoluzionario perché ricalca il diffuso stereotipo dell'uomo superficiale, arrogante e sicuro di sé che pensa solo a sesso e successo, Casanova futuro convertito per magia tipico dei romanzi rosa? Non mancano poi i cliché del gay modaiolo esaltato, la lesbica mascolina che lavora in mezzo agli uomini, le povere d'animo, gli amici che esistono in funzione del protagonista, privi di problemi; frasi viste e riviste ("non ho mai visto nessuna come te"; non tutti i padri chiamano le proprie figlie "principesse"), talvolta imbarazzanti o decisamente tristi ("sei la mia principessa dal momento in cui ti ho vista". Io sono solo mia, grazie, emerito sconosciuto! Una frase da psicopatico, Dio mio!).
Parliamo di "Cenerentola". Tutta la prima parte del libro e il rapporto con matrigna e sorellastre in generale glissa completamente sulla psicologia. Il che la fa passare per una cretina, ingenua, che viene sempre salvata da altri, distruggendo completamente il personaggio; e questo è buffo, dal momento che l'intento dell'autrice probabilmente era tutt'altro... e purtroppo emerge, solo che è piuttosto pessimo: non c'è niente di antifemminista in una donna che desidera l'amore, piuttosto che la carriera, e mutare lo spirito di Cenerentola in questo senso significa non aver capito nulla di cosa sia davvero l'uguaglianza fra i sessi. Dovrebbe essere dichiaratamente una che combatte i cliché, e invece ci è immersa fino al collo. Tra l'altro, come li combatte: usufruendo di cliché ancora più imbarazzanti. Far dare un svegliata alle donne criticandole mediante cliché sprezzanti e qualunquisti? D'altronde, lei stessa è un cliché unico, nel tentativo di contrastare i cliché sulle donne: mangia molto, fa valigie piccole, ci manca solo che guidi bene e poi le ha tutte...
"Una che non si fa illusioni", certo... e poi dopo vent'anni si fa abbindolare ancora dalla matrigna che la manipola spudoratamente. Nessuno può essere così ingenuo: o si arrende, diventando la marionetta, e non si fida più di nessuno, o si fa furbo, cercando scappatoie e compromessi. Ma il realismo, d'altronde, manca: le cose succedono e basta, senza essere convincenti. Uno riesce a superare ostacoli assurdi "perché sì", s'innamora perché l'altro dà quella sensazione lì", cambia radicalmente in un batter d'occhio senza un minimo di spiegazione, e altri avvenimenti assurdi.
Comunque fa ridere tutta questa sua insensata riservatezza, peraltro non spiegata, dal momento che se non vi fosse il libro sarebbe semplicemente lungo la metà, senza altre conseguenze. La matrigna non può denunciarla per il furto delle scarpe: risulterebbe una pessima manager della rivista. Quindi basta farle riapparire, non c'è nessun problema. Invece evidentemente è stato necessario fingerlo perché si voleva far procedere la trama in un certo modo.
Se fossi stata l'editor avrei fatto un casino. A parte quanto detto, ci sono due errori di grammatica abbastanza gravi. La storia è scritta in modo tristissimo, 90% eventi e 10% descrizioni (dovizia di dettagli in tutte le scene di sesso. Vabe'.) Dei dialoghi poverissimi, soprattutto nella prima parte del libro. E i contenuti ugualmente banali e superficiali. Migliorano solo fra i protagonisti dopo un certo punto, quando la caratterizzazione diventa più decente - apparentemente perché l'autrice stessa inizia a conoscerli. Resta pessima quella con sorellastre e matrigna (ripeto), una vicenda di contorno trattata male sino alla fine...

Per fortuna il romanzo migliora un po' oltre il primo terzo, poiché la storia si focalizza sui due protagonisti, i meglio definiti, e ci sono dei risvolti interessanti.
Sul finale tutto torna banale e scontato, toccando tristezze. Veramente ci sarebbe del romantico in certe scene? Per me il romantico è privato, confuso, pieno di incomprensioni e compromessi, il resto è irreale. Ma comunque. La fine si scioglie in modo improbabile e frettoloso. Fossi stata Cenerentola avrei agito in modo molto diverso e la storia sarebbe finita subito. Come? ///// SPOILER: tizia non poteva denunciare lei per la scarpetta, perché ci avrebbe perso la faccia. Inoltre il "principe" non aveva alcun motivo di rendere nota la cosa. Quindi glielo avrei detto subito. Ed ecco che il perno dei segreti, nonché ciò che mandava avanti la trama, crolla e fine del libro! Un centinaio di pagine risparmiate. /////
A parte tutto questo, a partire da un certo punto è scritto abbastanza bene e si fa leggere per la sua... leggerezza. In alcune occasioni è anche divertente - che poi è il motivo principale per cui l'autrice scrive.




Link della seconda parte

martedì 5 novembre 2019

Letture di ottobre!

"La pista Caravaggio", di Iain Pears.

Sono sempre stata dell'idea che il giallo sarebbe stato il genere per me più difficile da scrivere, perché richiede una particolare maestria. Questo ne è un esempio magistrale: intrigante e complesso, richiede molta cura nella preparazione della trama, dei personaggi e dei capitoli. C'è un dettaglio straordinario in ogni aspetto, dal socio-politico allo storico a quello della routine, così calato nella bella città di Roma. D'altronde l'autore ha attinto alla sua vasta competenza: un trucco che riesce molto bene quando si vuol descrivere una storia realistica. Ma c'è una grande capacità scrittoria in tutto questo anche nella presentazione dei singoli elementi, che mostrano tutto a tempo debito suggerendo indizi ma senza rivelare nulla... suspence
Scopro aggiungendolo al mio elenco di libri letti su Goodreads che è ben il sesto di un'intera saga. Nonostante questo è fruibilissimo anche come a sé stante: i retroscena vengono descritti sufficientemente da rendere piacevole la lettura, inoltre non si sente il peso che talvolta si ha nel leggere il continuo senza prima aver letto i precedenti.




"Eat, pray, love", di Elizabeth Gilbert.

The Bhagavad Gita—that ancient Indian Yogic text—says that it is better to live your own destiny imperfectly than to live an imitation of somebody else’s life with perfection.
In tre parti è diviso il testo, e in un certo senso è come se tre distinte scrittrici stessero presentando la loro storia, ritrovando se stesse attraverso il vissuto in condizioni completamente diverse, in mezzo a persone molto differenti fra loro.
Dapprima ci si trova in Italia, dove l'autrice riscopre la bellezza del mondo. In particolare per un italiano è particolare leggere questo libro, poiché descrivendo prima l'Italia è possibile capire con quali occhi l'autrice osserva il mondo e sulla base di questo analizzare ciò che scrive di culture sconosciute. Bello vedere l'Italia e gli Italiani attraverso gli occhi di un turista, carpendone le impressioni e soprattutto scoprendo come percepisce le peculiarità del nostro paese, nel bene e nel male.
Look around at these good Italian men. See how open they are to their feelings and how lovingly they participate in their families. See the regard and the respect they hold for the womenand children in their lives. Don’t believe what you read in the papers, Liz. This country is doing very well.
E sono veri i collegamenti fra le parole, i significati intrinseci delle espressioni... è strano come un non madrelingua possa farti riflettere sulla tua lingua madre. Adoro le parole italiane che s'infilano nel testo, per capriccio di pronuncia o per vera intraducibilità (peccato per le parole tradotte male: "stupido" al singolare riferito a una classe intera, "sticazzi" con uno spazio... Comunque ciò è raro: generalmente le parole sono appropriate al contesto).

La parte di mezzo ci getta completamente nella spiritualità. Come la scrittrice stessa osserva, è difficile per un occidentale, che tende alla razionalità, apprendere di questi aspetti senza storcere il naso, senza esserne infastidito. Tuttavia, agli aspetti spirituali e religiosi si alternano pezzi di storia e cultura interessanti e capaci di far riflettere, così anche questa parte risulta poco pesante. Se si legge con calma, comunque, è possibile trovare un segreto, che potrebbe valere per qualcuno, per trovare la serenità nella vita quotidiana, in modo non strettamente spirituale.
We do spiritual ceremonies as human beings in order to createa safe resting place for our most complicated feelings of joy or trauma, so that we don’t have to haul those feelings around with us forever, weighing us down. We all need such places of ritual safe keeping.
Infine, l'autrice si dirige in Indonesia, dove trova completa realizzazione. D'altronde è una donna di successo (altrimenti non si sarebbe potuta permettere questo viaggio), e finalmente la sua interiorità raggiunge l'apice della felicità a sua volta, perché s'immerge in un mondo spirituale differente e al contempo rientra nel mondo "reale". Una splendida riflessione accompagna questi capitoli:
The notion of karma implies that heaven and hell are only to be found here on earth, where we have the capacity to create them, manufacturing either goodness or evil depending on our destinies and our characters.
Inoltre, un tocco di poesia è dato dalla cultura in cui s'immerge:
The Balinese believe we are each accompanied at birth by four invisible brothers, who come into the world with us and protect us throughout our lives.When the child is in the womb, her four siblings are even there with her—they are represented by the placenta, the amniotic fluid, the umbilical cord and the yellow waxy substance that protects an unborn baby’s skin. When the baby is born, the parents collect as much of theseextraneous birthing materials as possible, placing them in a coconut shell and burying it bythe front door of the family’s house. According to the Balinese, this buried coconut is the holyresting place of the four unborn brothers, and that spot is tended to forever, like a shrine. The child is taught from earliest consciousness that she has these four brothers with her inthe world wherever she goes, and that they will always look after her. The brothers inhabit thefour virtues a person needs in order to be safe and happy in life: intelligence, friendship,strength and (I love this one) poetry. The brothers can be called upon in any critical situationfor rescue and assistance. When you die, your four spirit brothers collect your soul and bring you to heaven. 
Trovo interessante anche la riflessione nel capitolo 70: ognuno dovrebbe avere il diritto di scegliere la propria religione senza drammi né commenti assurdi. La religione è in larga parte un'istituzione, che ci rende obbligatorio incasellarci, quando dovrebbe essere principalmente qualcosa di intimo. Ma in alcune parti la riflessione perde di senso: il cambiamento di religioni in quelle che abbiamo oggi non sono date dal "cherry-picking", ma dall'imposizione tramite la violenza. Quasi tutti nascono e muoiono della stessa religione del loro circondario culturale, restandovi appigliati con le unghie e con i denti. Perché sono elementi che formano, che danno personalità e risposte alle più fragili domande di ognuno. Così, a meno che non siano diversi o non abbiano subito particolari episodi, è uno degli aspetti più irremovibili degli esseri umani.
Infine, l'ultimo capitolo è ricco della caoticità della vita vera, o del riassestamento di un terremoto come avviene anche nell'autrice.

Come potete vedere, questo libro mi ha colpita molto in alcuni paragrafi e mi ha fatta riflettere parecchio. Perché è un libro che parla di psicologia, di interiorità, di differenze e di storie. Quello che ho apprezzato di più di questo libro è che non traspaiono mai giudizi negativi dell'autrice nei confronti di culture diverse, anche laddove riceve sfavori a causa di questo. Tuttavia, a mio parere, c'è anche un importante aspetto negativo: alcune cose sono così intime che non mi sembra il caso vengano condivise in questo modo, trattandosi di storie vere. I nomi possono essere diversi, ma le storie sono così particolareggiate che trovo improbabile non si possa risalire alle persone che descrive, spiattellandone segreti e intimità.




"Una storia semplice", di Leonardo Sciascia.

Una storia che non è semplice per niente, perché ricca di colpi di scena, intrighi, personaggi particolari, pur nella sua brevità. Questo perché è scritto magistralmente, sia per la scelta delle parole che per quella delle scene e della trama: un giallo essenziale e degno di questo titolo.




domenica 6 ottobre 2019

Letture di settembre!

"Morire per sopravvivere. Una storia vera all'85%", di Chuck Klosterman.

Avrei chiamato questo libro "Tizio che descrive un suo viaggio allungandolo con riflessioni a caso e continui riferimenti musicali". È come leggere un blog: eventi si alternano a pensieri senza una logica, semplicemente sull'onda dell'ispirazione di un momento. Qualcosa di scritto in un giorno di flusso di coscienza e pubblicato la sera stessa.
La trama è molto diluita con riflessioni mezze deliranti (a volte interessanti) e descrizioni di episodi passati che forse potrebbero far ridere qualcuno (non me). Della serie che se non scriveva almeno duecento pagine non lo pubblicavano, e ha allungato come ha potuto, concentrandosi detestabilmente su se stesso. Il perno del libro è infatti lui, insieme alle tragedie avvenute nella storia del rock che cercano di dare un senso al presunto tema del libro, la morte vista come portatrice di fama. Quanto allo stile, corretto (grazie al cielo, trattandosi di un giornalista) ma molto confusionario; caratteristiche le originali espressioni di paragone (a parte che la leucemia non infetta il sangue). Anche le azioni dello scrittore qui descritte mi sono piaciute poco (tipo che per metà libro si droga e pure a caso), ma preferisco non commentarle. Due i motivi che mi hanno condotta a terminare la lettura di questo diario di viaggio: il libro era breve e nell'ultima parte si salva in calcio d'angolo parlando di due band di cui m'interessava sapere qualcosa (Kiss e Nirvana).
Consiglio il libro solo a chi è curioso di scoprire come sono morte tante star del rock, dato che fra le digressioni dell'autore queste sono le più utili (se non le uniche utili).





"Il buio oltre la siepe" (o: "Uccidere un tordo americano"), di Harper Lee.

Ho letto questo libro quasi tutto d'un fiato. Infatti, sebbene alcuni elementi mi fossero poco chiari, la storia mi prendeva, e la protagonista in particolare. Mi sono rivista moltissimo in lei, molto caratterialmente ma anche sotto alcuni aspetti familiarmente parlando (il fratello e il padre che riassume alcuni lati di mia madre). E ho amato quasi tutti i personaggi in generale, per come erano variegati, profondi e sfaccettati, per come evolvevano, per quanto contribuivano significativamente alla bellissima storia. Non potevo non apprezzare Tom, ma anche tutti coloro che vi ruotano attorno, nel bene e nel male. Peccato per la grezzezza con cui viene trattata la comunità di colore: evidentemente, l'autrice voleva dare un determinato taglio, perfettamente riuscito. Gli elementi al contorno sfruttati per raggiungere questo obiettivo, peraltro, sono molto potenti: il modo di scrivere, che matura insieme ai protagonisti; gli aspetti gotici; la fantasia e la superstizione; la malattia. A mio parere, tutto si convoglia perfettamente nel tema centrale della storia, che mi preme molto e che dunque non poteva che trovarmi entusiasta nella lettura di questo caposaldo della letteratura.
Fino al giorno in cui mi minacciarono di non lasciarmi più leggere, non seppi di amare la lettura: si ama, forse, il proprio respiro?




"Il mondo nuovo", di Aldous Huxley.

Un libro scientifico, filosofico, sociale, politico, psicologico. Raccontato accuratamente, attraverso espressioni significative, con sguardo vivo, a mente cruda. Fa vivere mille sensazioni leggendolo, attraendo lo sguardo e la mente. Ho amato i tocchi shakeaspeariani qua e là, il modo in cui vengono mostrati i diversissimi e tremendamente realistici personaggi, i risvolti nella trama. Incredibili gli aspetti futuristici che non farebbero mai credere si tratti di un'opera degli anni Trenta, così in anticipo sui tempi anche nei temi... terribilmente. Meravigliosi soprattutto i capitoli 10 e 11 e il finale, che riassume la distopia in tutta la sua verità. E come ogni distopia che ho letto, vorrei che ognuno potesse leggerla per vedere il presente in un'ottica diversa, dando un più grande significato a ogni suo elemento.
Anche "Ritorno al mondo nuovo" è interessante: scritto dopo gli eventi quasi profetici descritti dal romanzo "Il mondo nuovo", analizza alcuni aspetti della società moderna in chiave scientifica. Si può riscontrare ancora una volta la genialità dell'autore, ma sono presenti alcune inaccuratezze dovute ovviamente alle ricerche ancora pioniere.



martedì 17 settembre 2019

Letture di agosto!

Purtroppo in questo mese ho sospeso quasi tutte le mie attività di piacere per dedicarmi a un impegno più grande: l'università. Così ho letto molto poco, nonostante abbia raggiunto la metà delle letture che mi ero prefissa per quest'anno.


"Ctrl-Z 3", Alyah Patané. (Fa pure rima!)

Alyah Patané si conferma ancora una volta come autrice che riesce a tenere incollati i suoi lettori alle pagine, con la sua creatività e la sua espressività. Anche questo penultimo capitolo, infatti, è ben curato e ricco di elementi degni di nota: i disegni molto belli ed efficaci, le scene significative, gli sviluppi interessanti della storia e dei suoi protagonisti. Le note comiche caratteristiche delle due opere precedenti si spengono un po', lasciando il posto a una grande profondità dei personaggi, dei temi. Emerge distintamente tutta la riflessione che sta dietro all'ideazione della storia, con cura, cuore e intelligenza.
Da poco è uscito nelle librerie l'ultimo libro della serie, che leggerò molto volentieri per scoprire dove, infine, giungerà questa appassionante storia.




"Tender is the night", Francis Scott Fitzgerald. [In inglese.]

Le mie aspettative su quest'opera (disponibile gratis legalmente qui) sono state inizialmente deluse, in quanto avrei subito voluto leggere del rapporto cardine di quest'opera (che è quello che mi ha destato tanto desiderio di leggerla). Purtroppo però ho dovuto aspettare fino alla seconda parte, sorbendomi nel frattempo personaggi che odiavo e situazioni che trovavo in parte insignificanti e noiose e in parte assurde. Anche i personaggi mi hanno convinta molto poco.
La seconda parte mi è invece piaciuta molto: la trama, lo sviluppo dei personaggi, il modo di scrivere mi hanno conquistata: profondità, complessità, saggezza. Lo stile impiegato per ricollegare le due parti, al termine del "secondo libro", mi è inoltre piaciuto molto. A questo punto ho compreso parzialmente la scelta dell'autore di partire da un altro punto di vista, anche se questo non mi ha fatto piacere di più la parte precedente, di cui ho continuato a reputare inutili molti aspetti. La storia ha preso un taglio diverso da quello che mi aspettavo, impressionandomi. Ho apprezzato la simbologia di una serie di elementi, ma soprattutto detestato quasi tutti i personaggi. A proposito, quello che mi ha colpita di più del libro è la capacità dell'autore di metterli a nudo in una manciata di parole: perché li costruisce attraverso episodi, gesti, descrizioni, ma sono semplici frasi a definirne finalmente i caratteri e in qualche modo anche il "destino".
In generale toni molto macabri e a tratti epici del libro mi hanno lasciata un po' perplessa, come pure il finale.

"Either you think—or else others have to think for you and take power from you, pervert and discipline your natural tastes, civilize and sterilize you."



Alle prossime letture. :)

domenica 4 agosto 2019

Letture di luglio!

"Carol / The price of salt", Patricia Highsmith.

Ho scoperto quest'autrice grazie alla iRead challenge 2019 (facebook), che imponeva di aggiungere alla lista un libro che parlasse di omosessualità. Ho così indagato sulla sua vita e sul genere di opera che scriveva, scoprendo di avere tra le mani un manoscritto importante per la letteratura in generale e per lei. Talvolta mi pareva di entrare nell'intimità di Highsmith, talvolta mi sembrava tutto estremamente cupo e inquietante... il che, forse, è un po' come dire la stessa cosa. Un'atmosfera che non mi ha fatta sentire molto a mio agio con l'opera nel suo complesso. Così, non saprei dire quanto mi sia piaciuta. Direi che ho amato poco i personaggi, perché non mi sono affezionata a loro, anche se la psicologia era molto interessante e Richard mi ha colpita in ogni momento della trama, nel bene e nel male. La storia, invece, mi è piaciuta molto, perché consentiva di trattare il tema sotto molti aspetti e di vedere anche qualcosa in più. Quello che ho maggiormente apprezzato sono state le metafore: elementi della storia che sembravano non avere alcun significato fino a che non realizzavo che invece erano essenziali per far comprendere i pensieri, le paure e le dinamiche fra i suoi attori. Il modo di scrivere mi ha incupita, come dicevo, ma anche rattristata ed elettrizzata insieme ai suoi protagonisti (o meglio, alle sue protagoniste); alla fine ho sentito di aver ben speso il mio tempo impiegandolo nella lettura di questa storia (anche perché in inglese, quindi è stato doppiamente fruttuoso).




"La tua Africa", Luca Goldoni.

Ho scoperto questo libro per caso, fra i vecchi libri dei miei genitori. Non so se lo avrei letto, non fosse stato per l'iRead challenge 2019; in ogni caso, sono felice di averlo fatto.
L'Africa non mi ha mai affascinata particolarmente; anche se negli ultimi anni mi sono interessata di antropologia e zoologia, non credo che visiterei questo Continente. Luca Goldoni, invece, ha sempre desiderato andarci e lo ha visto sotto diversi punti di vista: quello del turista - è stato in alberghi, safari, oasi, villaggi "turistici"; quello del giornalista - era lì per lavorare, e intervistava, indagava su questioni politiche ed economiche; e, attraverso gli occhi che gli prestava il suo mestiere, quello del missionario, della guida, del pilota, del farmer. È grazie a queste esperienze che ci troviamo di fronte a un libro sicuramente pieno di entusiasmo eppure obiettivo, che trasmette le bellezze, le tradizioni, le possibilità, le contraddizioni del Kenia. È un libro molto bello, perché ricco di emozione, di curiosità, di informazioni e consigli per coloro che amano il mondo. Cosa comporta attraversare l'Africa? Chi si verrà a incontrare? Cosa significa visitarla, ma soprattutto cosa significa viverla davvero? Sarebbe possibile viverci, e come? Molto si viene a imparare attraverso questi brevi capitoli ricchi di impressioni scritti da un'ottima penna.
Vorrei tanto sapere con questo stesso sguardo com'è il Kenia, com'è l'Africa, adesso.




"Tao te Ching", Lao Tsu.

Non sapevo si trattasse di un'opera fondamentale per Taoismo e Buddhismo quando l'ho scaricato: semplicemente, cercando letture interessanti sul sito Liberliber (per scaricare libri gratuitamente in modo legale), ne ho visto il titolo e mi sono resa conto di non aver mai letto opere orientali prima (questo avveniva prima che leggessi Kitchen). Sono stata sorpresa di non trovare questo libro nell'elenco dei cento libri più influenti nella storia del mondo stilato dal Guardian.
Una lettura sicuramente illuminante, che mostra pensieri poetici, estremamente saggi, esposti a mo' di preghiere. Mi è venuta voglia di impararne alcuni passi a memoria, per il grande significato che racchiudono. Non lo indicherei come un libro che sia possibile leggere in un giorno (anche se la iRead challenge lo richiede), perché in realtà è un libro che andrebbe letto tutti i giorni, almeno per quanto riguarda alcuni "capitoli". Il "Tao" è infatti la via per la moralità, ma anche per trovare armonia con se stessi e con il mondo, attraverso la calma e la semplicità. Una filosofia che, al pari di quella buddhista (di cui avevo letto qualcosa qui), mi piace molto ed è in linea con il mio modo di essere. Molto bello, anche se talvolta mi sembra lontano dalla realtà.




domenica 7 luglio 2019

Letture di giugno!

Cari lettori,
a giugno sono riuscita a terminare molti pochi libri a causa dei miei nunerosi impegni. Per lo stesso motivo, al momento ho disattivato il mio account Facebook: davvero non posso permettermi di sprecare tempo prezioso, almeno questa volta. Almeno stavolta ce la devo fare. (A fare cosa? Se riuscirò a realizzare il mio progetto, lo scoprirete!) Comunque eccovi i miei pensieri, come al solito, sui libri che ho letto!





"Harry Potter and the Philosopher's Stone", J. K. Rowling

Leggere questo libro in inglese è ancora più bello che nella mia lingua madre, per quanto l'ami e per quanto sia ottima la traduzione. Traspaiono infatti più umorismo, più "british", più carattere in lingua originale - e si assaporano i suoni. Inoltre dà una sensazione diversa anche perché è esattamente così che il libro è stato pensato, scritto e letto decine di volte nella mente dell'autore.
L'ho riletto una decina di volte nella vita, eppure ogni volta vedo qualcosa di nuovo, complice il fatto che io cresco (e probabilmente anche le discussioni in merito cui ho partecipato/assistito). Ho infatti potuto vedere come sarebbe stata una storia perfettamente autoconclusiva: si spiegava bene, immergeva in un mondo ben costruito, a dovere riscattava i buoni (soprattutto i bistrattati Harry, Ron, Neville e Hermione) e puniva i cattivi (Dudley, Draco, Voldemort, Quirrell), passava una serie di morali importanti. Una fiaba bellissima che si mescola magistralmente a un altrettanto bellissimo giallo. È evidente che la Rowling sappia scrivere straordinariamente.
Ho riscontrato anche qualche errorino, e il fatto che l'indovinello finale non sia risolvibile perché mancano degli elementi mi ha fatto ugualmente storcere il naso; ma non importa, perché nulla viene tolto alla magia di questa storia, fatta di misteri, personaggi veri - perché grigi -, humour e tanto amore.
Apprezzatissimo regalo che sfoggia la mia Casa. ❤




"Storia di un gatto e del topo che diventò suo amico", Luis Sepúlveda

Come per la mia precedente lettura di Sepúlveda, ho riscontrato anche qui uno stile semplice ed elegante, appropriato a una dolce favola che vuol trasmettere valori tanto belli. È una lettura veloce, tenera, carina, che davvero trasmette molto sull'amicizia, facendo pensare (il che significa sempre molto) perché c'è molto di reale. Anche la trama mi è piaciuta molto, sebbene meno vivida dell'altra, perché con colpi di scena interessanti. Ancor più si fa apprezzare per quella breve dedica all'inizio, che spiega da cosa sia nata la storia.



"Terroni", Pino Aprile

Esecuzioni senza processo, campi di concentramento, razzie, distruzione di cittadine. Alcuni mestieri vietati, altri retribuiti la metà che ai "polentoni". Legge Pica. Di tutto questo fu vittima il Sud Italia prima della sua Unità. Come vennero giustificate queste azioni? Dicendo: "Loro sono briganti, sono stupidi, sono sporchi". E molto altro. Tutto questo, e meccanismi psicologici, sociali e politici che stanno dietro alla divisione Nord-Sud che ancora vede spaccata l'Italia, sono descritti in questo libro. Crudamente, fatti e statistiche sono esposti in una sfilza di capitoli dal nome evocativo, condite con interviste a personaggi competenti e riflessioni spesso molto profonde.
L'avrei apprezzato al massimo se non fosse stato per alcuni punti. Innanzitutto, il capitolo iniziale è variegato per stili in un modo tale da farmi pensare a un mancato editing. Anticipa già quasi tutto, così che molti argomenti risultano ripetuti più volte (ma questo anche in altri capitoli). Apprezzo moltissimo la ricerca che l'autore ha dedicato all'argomento, come si vede dalle numerose fonti che cita, ma avrei preferito che entrasse meno del dettaglio su certi eventi, che invece ha descritto minuziosamente. Inoltre non mi è piaciuto il tono sarcastico, molto critico e retorico che ha tenuto sin da subito: avrei preferito che avesse dapprima esposto i fatti e solo dopo avesse iniziato a commentarli.
In ogni caso, è una lettura significativa, in particolare il capitolo "i patriarchi" e il penultimo, "educazione alla minorità".



martedì 4 giugno 2019

Letture di maggio parte 2/2!




"Anne of Green Gables", Lucy Maud Montgomery

Next to trying and winning, the best thing is trying and failing.


Mentre lo leggevo, avevo la netta sensazione che si trattasse di una sorta di Fairy Oak (Shirley, una coincidenza? Uhmmm) scritto da Jane Austen. Considerando che nessuno dei due mi piace particolarmente, non so se sia strano il mio apprezzamento per quasi tutto di questo libro, per come è scritto, i personaggi (anche se trovo Marilla insopportabilmente ipocrita), i singoli episodi, i pizzichi di realismo, le morali e la vitalità che traspaiono che invece mi ricordano il bellissimo Piccole Donne.
Una bella storia, tenera e profonda, perfettamente autoconclusiva (ma che mi incuriosisce per un aspetto del finale, che nonostante sia ben chiaro vorrei capire come si svilupperebbe, per cui ho trovato anche il secondo libro della serie!).




"Anna che sorride alla pioggia", Guido Marangoni

L'autore dev'essere un tipo molto particolare: spiritoso, pieno di iniziativa e di voglia di mettersi in gioco. Da questa storia, sembra che tutto ciò si sia riflesso anche nella sua vita. E si vede come gli abbia fatto molto bene, per le diverse peripezie che ha incontrato e per il bellissimo rapporto con Daniela, che dipinge tra l'altro come una grande persona. Secondo me i punti forti di questo libro sono proprio i personaggi e le loro riflessioni. È un testo che ha molto da dare, perché sfata pregiudizi e mostra quanto si può essere "fortunati" anche in quelle che sembrano "sfortune". Gli eventi descritti, infatti, sono narrati sia nei loro aspetti negativi che in quelli positivi, attraverso piccoli flussi di coscienza, gesti e commenti. È un libro che mostra la realtà che narra, senza veli, facendo talvolta pensare di essere entrati nella vita privata dell'autore e dei suoi familiari. Non è scritto in modo perfetto - alcune interruzioni sono troppo lunghe - e s'interrompe troppo bruscamente, lasciando la storia quasi a metà, ma tutti i messaggi passano, attraverso questi scorci di vita e frasi molto belle.

Siamo fatti di-versi, perché siamo poesia.




"Storia di una lumaca che scoprì l'importanza della lentezza", Luis Sepúlveda

Chi mi conosce sa perché ho scelto questo libro: io stessa sono una lumaca. E davvero con questa storia ho scoperto l'importanza dell'essere lenti. È infatti un racconto pieno di significato, con personaggi interessanti e realistici. Si fonda sulla realtà in molteplici suoi aspetti ed è scritto molto bene. Tutte queste caratteristiche lo rendono un'ammirevole e utile opera di narrativa per bambini ma anche per adulti che, in poche ore, vogliano immedesimarsi nella vita di un piccolo e apparentemente insignificante animale che invece può essere molto di più.




"La ricetta del vero amore", Nicolas Barreau

Pregno dell'orrenda arte del tell-don't-show, questo libro è sterile e superficiale. Andrebbe bene come base della base di un vero romanzo, ma così è una storia breve scritta male: i personaggi sono caratterizzati molto poco, la trama è banale e piena di cliché, il finale praticamente inesistente. È inoltre estremamente irritante il modo in cui cerchino di far sembrare il libro più lungo, tramite spaziature e pagine bianche superflue. Una bozza pubblicata in un momento di coma dell'autore.

venerdì 31 maggio 2019

Letture di maggio parte 1/2!

Con maggio raggiungo i 22 libri letti quest'anno e così il primo traguardo della book challenge iRead (facebook)! Altri quattro libri, che vi confluiranno, sono in lettura.
Vi lascio alla lettura delle mie impressioni (piuttosto varie, stavolta)!



"Oceano mare", Alessandro Baricco

Non mi è piaciuto. La storia mi sembra scritta per il puro gusto di scrivere, senza una precisa idea di partenza né una precisa di arrivo. Capisco che il tema fosse il mare, però lo scorrere casuale di queste storie non mi pare giustificato - neanche dalle capacità scrittorie molto buone. Non esiste infatti uno schema, si alternano generi e stili, personaggi strani che non hanno capo né coda né storia, non si spiegano metafore o avvenimenti paranormali. Non è detto che una storia debba avere una logica, però è una caratteristica che si fa apprezzare dalla sottoscritta. La parola che più spesso mi è venuta in mente per definire questo libro è: "delirante". Sono molto delusa.





"Le donne in parlamento", Aristofane

Un'opera indubbiamente particolare, in cui il grande Aristofane analizza due grandi temi: il femminismo e il comunismo. È strano pensare che questi due concetti già esistessero tanti secoli fa - d'altronde molte cose in comune, come alcuni concetti di bellezza, emergono anche per merito delle dettagliate note. Queste ultime sono fra gli elementi che più mi sono piaciuti,
Mi è piaciuta per le battute, i temi e i risvolti della storia; mi è piaciuta meno la seconda parte, perché mi è parso che trattare insieme due temi così grandi potesse comportare confusione nell'analisi che l'autore ne fa, che d'altronde avrebbe meritato molto più spazio.





"L'ora del tè - Alice in Fashionland", Valentina Schifilliti

È un libro carino: molto cuore, bei temi, ben scritto, personaggi veri e interessanti. Mi è piaciuto soprattutto per lo scorcio di vita da influencer che dà, che non dico essere inaspettato ma sicuramente è qualcosa in più rispetto a quanto molti possono immaginare; per nonna Bice e Margherita (che è ancor più bella essendo ispirata a una persona reale); e per le citazioni all'inizio di quasi ogni capitolo, insieme agli altri occhiolini alla storia di Alice in Wonderland, che sono geniali. L'ho però trovato scontato: dall'inizio avevo intuito tutta la trama e la morale retrostante, e questo ovviamente l'ha reso noioso - anche se non mi ha impedito di leggerlo tutto d'un fiato. Un classico pezzo di chick lit - anche se non un classico - che si può leggere per passare il tempo e per dimenticare momentaneamente qualche dispiacere. In ogni caso un buon esordio.

mercoledì 8 maggio 2019

Letture di aprile!

"Wonder", R.J. Palacio.

Avevo visto il film tratto da questo libro, e mi era piaciuto molto. Era necessario risalire alla fonte: per confrontare un paio di eventi, per scoprire come l'autrice abbia ricavato talune informazioni e per indagare su alcuni fattori legati al protagonista allo scopo di curare un mio futuro progetto... ma torniamo a noi. Il libro e il film sono estremamente simili, entrambi perfettamente in grado di farsi apprezzare per molteplici ragioni: la trama interessante e originale, i personaggi variegati e profondi, il realismo che spicca e che nei suoi aspetti più crudi si salva grazie alla tenerezza, insita praticamente in ogni frase. È un libro di verità, amore e avventura, molto bello, adatto ad adulti e bambini. Particolare e bella anche la scelta di inserire una serie di frasi ispiratrici e motti alla fine del libro.
Quanto all'essersi informata dell'autrice... boh, non riesco a trovare niente in proposito. Vorrei capire come abbia pensato ai dettagli della vicenda.
In ogni caso, è molto carino il sito che parla di questa storia: wonderthebook.com.




"Peter's Little Peter", Michael Estrin.

Mi è piaciuta moltissimo questa storia. Dolce, reale, sorprendente, piena di personaggi divertenti e strani, ha tutti gli elementi necessari a una bella storia. Potrebbe benissimo essere un film per famiglie se non fosse per il continuo riferimento a peni e sesso. Perché è intorno a questo che ruota la storia; ma senza battute scadenti od osservazioni trite e ritrite. Le idee sono infatti molto originali, e se qualche personaggio è un po' una macchietta questo s'intona perfettamente con l'ambiente in cui si svolge la storia, ben analizzato come tutto il resto. Oltre a un ottimo umorismo, c'è anche un pizzico di scienza per trattare i diversi temi, che sono tra l'altro molto interessanti e importanti. Sono persuasa del fatto che leggere questo libro potrebbe non solo regalare risate a tutti, ma anche aiutare e consigliare davvero un real-life Peter nelle sue problematiche.
Consiglio di leggerlo! Lo trovate disponibile gratuitamente su Wattpad: https://www.wattpad.com/story/166026999-peter%27s-little-peter.




"Ten Reasons Not To Die", Vanessa "ricelover".

Non ho apprezzato moltissimo questa storia, sebbene scritta abbastanza bene, con una buona idea di partenza e con una tematica importante. È infatti una storia piena di cliché che rischia di banalizzare il problema del suicidio. Potrebbe comunque costituire una lettura piacevole per le persone romantiche e fresche. Anch'essa la trovate su Wattpad, sia in inglese (https://www.wattpad.com/story/2015555-ten-reasons-not-to-die) che tradotta in italiano (da xgiuzx, https://www.wattpad.com/story/83065042-ten-reasons-not-to-die).




Ho almeno altri tre libri in lettura, nel frattempo! Mannaggia... ;)

domenica 7 aprile 2019

Letture di marzo ❤

Questo mese ho terminato la lettura di tre libri molto diversi per genere, tema, ambientazione e autore, eppure tutti e tre mi sono piaciuti moltissimo.




"Cecità", José Saramago.

Questo libro è una bomba - e infatti ha vinto un Nobel per la Letteratura. Intriso di significato, indaga nella natura umana senza pietà, senza limiti, senza fermarsi fino alla fine. Bisogna avere uno stomaco d'acciaio per sopportarne la lettura, soprattutto se si ha una mente che immagina forte, soprattutto se  si è molto empatici, perché non risparmia violenza, impotenza, tradimento, orrore, sporco, disperazione. È un libro che denuncia, che fa riflettere, sprofondando negli angoli di un'umanità superficiale e alienata che pero è comune a tutti noi, anche se ci rifiutiamo di crederlo. Un libro completo nella sua visione del problema - "visione" è proprio il termine giusto. Ho amato molti personaggi, anche se uno di essi mi ha delusa; ho amato le descrizioni e i luoghi e la narrazione serrata, che pur senza virgolette e altri segni d'interpunzione, in paragrafi lunghissimi che lasciano senza fiato, si fa comprendere. Mi sarebbe tuttavia piaciuto che avesse avuto un finale differente.





"Una stanza tutta per sé", Virginia Woolfe.

Non pensavo che un saggio potesse essere scritto così, con tanta poesia e tanto sentimento pur restando fortemente analitico e conciso. È semplicemente bellissimo, in quanto ricco di carattere, logica, carisma, immaginazione, realtà, ironia. Indubbiamente quanto di più completo abbia letto di femminista (un femminismo vero, scevro da vendicativi desideri di sovranità); un trattato breve che però riesce a far riflettere molto, soprattutto in una come me, che si è cimentata nella scrittura senza troppe pretese ma con il desiderio di contribuire concretamente; e ancora capace di insegnare qualcosa nella società di oggi, in cui troppe cose ormai diamo per scontate e tante ancora ne distorciamo. Ho immaginato molto: come poteva discuterne l'autrice nei congressi che organizzava, quanto le sarebbe interessato scoprire della sorella di Mozart, come doveva essere crescere come esseri umani di sesso femminile in molte epoche passate e anche tante altre presenti, cosa sarebbe cambiato se tutti avessero preso coscienza di quanto descritto dalla bravissima Woolfe.




"Il garzone del boia", Simone Censi.

Basato su una storia vera, questo romanzo non si perde mai in fronzoli narrativi o lunghe descrizioni o dialoghi, spesso lasciando parlare i fatti. Eppure trasmette molto dei personaggi di cui narra, descrivendone la storia a poco a poco, senza svelare nulla prima del tempo e inserendo spaccati di storia fra un episodio e l'altro. Una ricostruzione interessante, ben scritta, che pur narrando di storie così crude sa anche far ridere; e sorprendere, eppure è quasi tutto realmente accaduto, com'è possibile verificare andando a scavare su Internet (come suggerisce alla fine anche l'autore stesso). Ogni tanto balenano inoltre nomi di grandi personaggi storici, in quanto l'ambientazione, perlopiù italiana, vede scorrere anni di importanti avvenimenti, piacevolmente per un appassionato di storia. Insomma, un romanzo storico vero, che mostra un certo lavoro e il talento del suo scrittore e fa riflettere su quanto la società dell'epoca fosse diversa ma anche molto più simile a oggi di quanto possiamo credere - i vizi, i moventi, le scuse, la corruzione, vivevano all'epoca come oggi, nonostante il grande cambiamento che la società ha visto con la Rivoluzione Francese.
Mi domando come sia l'altro libro di questo autore, dato che la sua storia, piuttosto diversa, dovrebbe (immagino) richiedere un approccio diverso, più ricco di analisi psicologiche e dialoghi. Insomma, ci rivedremo presto nella mia piccola analisi di "Amico, nemico", anch'esso un romanzo storico basato su fatti reali firmato Simone Censi, che credo proprio non mi deluderà.




"Lady Windermere's Fan", Oscar Wilde. 

Leggere Oscar Wilde in lingua originale lo rende ancor più apprezzabile: il suo humour inglese traspare ancor meglio che nelle traduzioni e tutto è l'originale, come pensato e pronunciato dall'autore. I suoi personaggi mi hanno come al solito convinta pienamente, sia quando macchiette sia quando a tutto tondo, spiegati attraverso frasi comiche o drammatiche e sempre molto profonde. Ma la storia è l'aspetto più bello, ai miei occhi: una commedia degli equivoci particolare, con un finale molto degno.




Alle prossime letture!


mercoledì 13 marzo 2019

Letture di febbraio 2!

Con questi, sono a un quinto dei libri che mi ero prestabilita di leggere quest'anno! :3


"25 grammi di felicità", Massimo Vacchetta e Antonella Tomaselli.

Bellissimo pensare che questa storia piena di tenerezza sia vera, e che ancora oggi dia i suoi frutti (link a Facebook) nel salvare questi piccoli animali che è così facile ignorare. Comunque io sono di parte, perché adoro i ricci!, quindi ho particolarmente apprezzato le indicazioni per prendersene cura che vengono fornite con dovizia di dettagli nel libro, insieme agli aspetti biografici che danno anche carattere al racconto. L'ho trovato un po' troppo nostalgico in alcuni punti (per quanto riguarda gli umani, mentre per i ricci va benissimo tutto il sentimento che c'è! W i ricci!), ma posso capirlo e inoltre non ne viene intaccato il valore di questa bella storia, ben scritta e significativa. Fa pensare che ognuno di noi, pur essendo una piccola goccia in quest'oceano di individui, possa fare qualcosa per il pianeta, dedicando un po' di tempo, o un po' di denaro, e un po' di cuore.




"Insurgent", Veronica Roth.

Ho letto Divergent due anni fa, innamorandomene. Ho poi guardato anche il relativo film, che mi ha lasciata piuttosto soddisfatta.
Di Divergent apprezzo moltissimo gli eccessi: nelle iniziazioni, nelle simbologie, nei caratteri, nel linguaggio, come diverse culture. Ma quello che davvero lo risalta come un gioiello, ai miei occhi, è viene sottolineato come questi aspetti della psicologia dei personaggi (forzature, persone incapaci di cambiare, differenze di ragionamento) siano presenti anche nel mondo reale. Non è una favola, anche se è fantascienza ed è molto estremo.
Mi è stato quasi impossibile staccarmi da questo libro: il pensiero continuava a tornarci. Sebbene qualcosa di esso mi abbia infastidita, ovvero il continuo riferimento alla coppietta x nonostante i temi davvero gravi trattati nel libro... che comunque ci sta, secondo me, data l'età dei protagonisti. Il modo di scrivere è molto semplice - da ragazza, d'altronde. Peccato per gli errori di italiano qua e là. In ogni caso, ho trovato molta profondità nei personaggi, colpi di scena, temi molto belli e il risvolto che mi aspettavo sin dal libro precedente!



"Allegiant", Veronica Roth.

Non si smentisce nella sua profondità, incastrando psicologia, sociologia, realtà e finzione. Però molte cose non mi sono piaciute.
Le pagine iniziali mi han fatta arrabbiare, per il fatto che il libro, diversamente dai precedenti, ha capitoli narrati da Tris e altri narrati da Quattro. Successivamente, però, ho capito che questo è molto diverso dai precedenti: mentre gli altri si potrebbero tranquillamente unire, perché trama e narrazione sono praticamente un continuum, questo cambia nel ritmo, nell'impronta. Peccatoche questa diversità di punti di vista, sebbene sostenuta nella sua necessità dalla trama, non sia sostenuta dallo stile narrativo, sempre diretto, asciutto e ugualmente dosato in narrazione, descrizione e dialogo.
Frustranti molti punti della trama, tanto che quasi mi era passata la voglia di leggerlo (che per i tomi precedenti non era mai mancata).
Assurdo come i personaggi siano capaci di tale autoanalisi. Per questo e per alcune riflessioni importantissime buttate lì, mi dà l'impressione di essere stato scritto in fretta. Molti pensieri, infatti, possono essere riassunti in brevi frasi; altri, invece, richiederebbero maggiore analisi, o giustificazioni per cui non vi sono lunghe e combattute riflessioni.
Nel complesso, però, devo dire che l'ho amato. Gli ultimi capitoli sono dei capolavori di emozioni e tante diverse personalità, dove viene fatta giustizia a tutti i personaggi e il lettore viene decisamente coinvolto. I risvolti della trama, che pure è strutturata in modo diverso dai tomi precedenti, non sono da meno rispetto al testo della trilogia. Gli aspetti storici sono estremamente interessanti, i tocchi politici ancora di più. Credo che molto poco si sarebbe dovuto scrivere diversamente.



"Los años blancos", Rosa Berbel.
Tanto soñé, soñé tanto
que desdibujé
la realidad y su nombre
tanto que la distancia
fue un susurro y la mentira
una señal al otro lado.
È stato strano, per me, leggere un libro pubblicato da una ragazza più giovane di me. Se dicessi che la profondità che vi ho trovato mi ha sorpresa, però, mentirei: queste poesie sono state esattamente all'altezza delle mie aspettative, con le loro parole semplici a esprimere concetti importanti, vivi e belli. I temi toccati sono vari e delicati, trattati in modo tutt'altro che superficiale, a dimostrazione che l'età non fa l'umanità o l'intelligenza.
In particolare mi hanno colpita queste parole:




mercoledì 27 febbraio 2019

Letture di febbraio parte 1 (4/8!!!)


"The Great Gatsby", Francis Scott Fitzgerald [In inglese].

Inizialmente mi annoiava un po'. Credo che avrei odiato vivere in una società del genere, con uno stile di vita simile. Lo stile, tuttavia, è così semplice e a tratti poetico che era un piacere da scorrere, così ho continuato senza difficoltà per vedere dove andasse a parare. I personaggi mi hanno pienamente convinta, come anche la trama. Il finale, però, mi ha completamente conquistata, rendendolo ai miei occhi un libro veramente molto bello.
Desideravo leggere questo caposaldo della letteratura da diverso tempo, e lo avevo anche iniziato ma questa versione con utili note biografiche e storiche mi ha consentito di apprezzarlo meglio e con più coscienza di ciò che leggevo. Mi ha particolarmente colpita la storia dell'autore, così travagliata e penetrata in quella dei suoi personaggi.




"La vera storia del principe azzurro", Cappuccetto Rosso.

Non mi aspettavo che qualche risata leggera da questo racconto. Invece, oltre a questo, vi ho trovato tutti gli ingredienti di un'ottima storia: un perfetto dosaggio descrizioni-narrazioni, una bella trama interessante e ben studiata e collegata, colpi di scena, ritorno dei personaggi e loro evoluzioni, significato; nonché caratteristiche che catturano me in particolare, quali irriverenza, giochi di parole e un pizzico di ironico nonsense. Vi sono molte idee intelligenti e inaspettate.
Ideale in particolare per coloro che odiano cliché e piattume delle favole (e di altri scritti), i libri insensatamente lunghi e le storie che fingono di voler far ridere ma in realtà sono solo pieni di volgarità e/o scritti male. Inoltre è gratuito da leggere, poiché pubblicato interamente su Wattpad... quindi accorri a leggerlo, o tu che scorri queste parole!




"La falsa scienza", Silvano Fuso.

Questo autore mi ha stupita, essenzialmente perché ho un pregiudizio nei confronti degli insegnanti di chimica, i quali in passato mi hanno traumatizzata (si scherza!). Le capacità di racconto e spiegazione di Fuso mi hanno spinta a pensare che sarebbe stato tutt'altro il mio esito in questa materia se insegnata da costui. Infatti l'opera, estremamente interessante, scorre, facendosi desiderare e porta a ridere ma al contempo a riflettere a causa dei temi trattati: la pseudoscienza può essere causata da mala fede, da scherzi, ma non solo. Anche scienziati che hanno compiuto grandi opere hanno preso abbagli antiscientifici enormi, e non sempre sono stati in grado di ammettere i propri errori e tornare sui propri passi. Un'opera che ogni scienziato dovrebbe leggere, nella speranza di credere nella falsificazione delle ipotesi prima che in quella del proprio curriculum. E un'opera che chiunque altro dovrebbe leggere, senza pregiudizi, per capire a chi è bene affidarsi. Lo consiglio in particolare alle persone molto curiose, soprattutto circa fenomeni paranormali, parascientifici, ecc.: io stessa, già scettica di mio, ho appreso diverse nozioni interessanti. Circa la vita di diversi scienziati, di opere di fantascienza e l'origine di fenomeni strani (ad esempio: come mai in alcuni geroglifici compaiono astronauti/alieni?). Un'ottima opera di divulgazione.



"Ogni cosa è fulminata", Luciana Littizzetto.

Gradevole, soprattutto perché divertente ma anche per le numerose idee geniali, che talvolta sembrano essere davvero realizzabili! L'autrice esamina infatti problemi di tutti i giorni proponendo delle soluzioni interessanti - sembra in effetti che abbia studiato alcuni argomenti. Temi più importanti vengono trattati anche a partire da sue testimonianze, con cuore e intelligenza. Ho inoltre scoperto che Littizzetto si è diplomata al Conservatorio, ha una Laurea in materie letterarie e ha insegnato per nove anni! Incredibile vedere cosa si può celare dietro una che dice di sé che "di professione fa la scema".
Pecche del libro sono un po' di ripetitività e l'assenza di un vero finale, che ci sarebbe stato bene a prosecuzione dell'incipit così carino.



Molto soddisfatta, quindi, di queste letture, che mi consentono di proseguire nelle tre challenge cui sto partecipando - che potete vedere in fondo al blog!

venerdì 8 febbraio 2019

Letture di gennaio!

Nuovo anno, nuovo modo per organizzare i post dei libri letti!


Ho infine terminato la lettura della serie "Psychopass - Ispettore Akane Tsunemori". Ebbene, mi ha lasciato l'amaro in bocca con un finale che non è da me accettabile come tale. Per il resto, è molto bello mel complesso: ha personaggi profondi e ben differenziati, bellissimi disegni, vignette ben rese graficamente, tanti significati, colpi di scena e riferimenti ad opere letterarie, una cosa stupenda.

Ho quindi spuntato la parte di sfida della Fahrenheit concernente i manga leggendo anche "Platinum End 8", che potrei definire il mio capitolo preferito di questa serie: intenso, pieno di colpi di scena, intrigante, porta avanti la storia e i personaggi in modo significativo. Degno di un capitolo di Death Note, a mio parere.



"The Devil's Dictionary", Ambrose Bierce. [In inglese]

Interessante per imparare qualche parola d'inglese (molte) ma soprattutto per capire che cos'è il vero humour nero, che purtroppo ho visto essere spesso confuso con il dire-cose-cattive-a-caso-come-facessero-ridere-quando-non-è-così. Emerge chiaramente quanto sia brillante l'autore, anche perché cita anche altri scrittori laddove lo ritiene necessario, dimostrando modestia e cultura. Inoltre talvolta racconta aneddoti che sono sì satirici ma c'è anche un fondo di verità, facendo apprendere ulteriormente.
Alcune parole ricalcano lo stesso stile, altre le ho trovate noiose o fastidiose; diverse, al contrario, sono decisamente belle, tanto che molte le ho condivise con i miei amici e penso di scrivere un post del blog con quelle che mi hanno colpito di più. Leggere la biografia dell'autore mi ha spinta a desiderare di leggere qualche sua opera fantastica, nella convinzione che sarà molto bella.
Se siete interessati la trovate su Project Gutenberg, sito di libri gratuiti legalmente in molte lingue diverse.
Però le rane non sono rettili.





"Cosima", Grazia Deledda.

Conosco oggi, con questa opera, l'autrice, e non so come commentarla; non capisco neppure se mi sia piaciuto o no. È finito in un paio di giorni, a manciate di incredibili episodi ed eteree riflessioni. Mi ha ricordato Piccole Donne per il sentimentalismo e la delicatezza, ma il modo di scrivere così poetico ha reso il libro molto diverso, come fosse stata una fiaba più che una storia vera. Uno stile molto bello, in grado di definire persone ed eventi in modo molto approfondito seppure in poche parole. Mi ha colpita molto anche la memoria dei piccoli dettagli, e, più in negativo, il continuo richiamo alle sue esperienze inserito in ogni scritto. Avrei voluto leggere anche il seguito, invece la lettura lascia sospesi a neanche trent'anni della vita dell'autrice, rimandando ad altre opere (anche grazie al lavoro dei volontari di Liberliber, dai quali ho potuto ricavare questo libro gratuitamente).


Altra novità: potete trovare in fondo al blog (versione web) il diagramma di come procedono le tre sfide di lettura che sto seguendo (la mia, che ho chiamato Fahrenheit challenge, quella della iRead - Tana dei Lettori e quella di Gaia&Sassy).