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mercoledì 13 marzo 2019

Letture di febbraio 2!

Con questi, sono a un quinto dei libri che mi ero prestabilita di leggere quest'anno! :3


"25 grammi di felicità", Massimo Vacchetta e Antonella Tomaselli.

Bellissimo pensare che questa storia piena di tenerezza sia vera, e che ancora oggi dia i suoi frutti (link a Facebook) nel salvare questi piccoli animali che è così facile ignorare. Comunque io sono di parte, perché adoro i ricci!, quindi ho particolarmente apprezzato le indicazioni per prendersene cura che vengono fornite con dovizia di dettagli nel libro, insieme agli aspetti biografici che danno anche carattere al racconto. L'ho trovato un po' troppo nostalgico in alcuni punti (per quanto riguarda gli umani, mentre per i ricci va benissimo tutto il sentimento che c'è! W i ricci!), ma posso capirlo e inoltre non ne viene intaccato il valore di questa bella storia, ben scritta e significativa. Fa pensare che ognuno di noi, pur essendo una piccola goccia in quest'oceano di individui, possa fare qualcosa per il pianeta, dedicando un po' di tempo, o un po' di denaro, e un po' di cuore.




"Insurgent", Veronica Roth.

Ho letto Divergent due anni fa, innamorandomene. Ho poi guardato anche il relativo film, che mi ha lasciata piuttosto soddisfatta.
Di Divergent apprezzo moltissimo gli eccessi: nelle iniziazioni, nelle simbologie, nei caratteri, nel linguaggio, come diverse culture. Ma quello che davvero lo risalta come un gioiello, ai miei occhi, è viene sottolineato come questi aspetti della psicologia dei personaggi (forzature, persone incapaci di cambiare, differenze di ragionamento) siano presenti anche nel mondo reale. Non è una favola, anche se è fantascienza ed è molto estremo.
Mi è stato quasi impossibile staccarmi da questo libro: il pensiero continuava a tornarci. Sebbene qualcosa di esso mi abbia infastidita, ovvero il continuo riferimento alla coppietta x nonostante i temi davvero gravi trattati nel libro... che comunque ci sta, secondo me, data l'età dei protagonisti. Il modo di scrivere è molto semplice - da ragazza, d'altronde. Peccato per gli errori di italiano qua e là. In ogni caso, ho trovato molta profondità nei personaggi, colpi di scena, temi molto belli e il risvolto che mi aspettavo sin dal libro precedente!



"Allegiant", Veronica Roth.

Non si smentisce nella sua profondità, incastrando psicologia, sociologia, realtà e finzione. Però molte cose non mi sono piaciute.
Le pagine iniziali mi han fatta arrabbiare, per il fatto che il libro, diversamente dai precedenti, ha capitoli narrati da Tris e altri narrati da Quattro. Successivamente, però, ho capito che questo è molto diverso dai precedenti: mentre gli altri si potrebbero tranquillamente unire, perché trama e narrazione sono praticamente un continuum, questo cambia nel ritmo, nell'impronta. Peccatoche questa diversità di punti di vista, sebbene sostenuta nella sua necessità dalla trama, non sia sostenuta dallo stile narrativo, sempre diretto, asciutto e ugualmente dosato in narrazione, descrizione e dialogo.
Frustranti molti punti della trama, tanto che quasi mi era passata la voglia di leggerlo (che per i tomi precedenti non era mai mancata).
Assurdo come i personaggi siano capaci di tale autoanalisi. Per questo e per alcune riflessioni importantissime buttate lì, mi dà l'impressione di essere stato scritto in fretta. Molti pensieri, infatti, possono essere riassunti in brevi frasi; altri, invece, richiederebbero maggiore analisi, o giustificazioni per cui non vi sono lunghe e combattute riflessioni.
Nel complesso, però, devo dire che l'ho amato. Gli ultimi capitoli sono dei capolavori di emozioni e tante diverse personalità, dove viene fatta giustizia a tutti i personaggi e il lettore viene decisamente coinvolto. I risvolti della trama, che pure è strutturata in modo diverso dai tomi precedenti, non sono da meno rispetto al testo della trilogia. Gli aspetti storici sono estremamente interessanti, i tocchi politici ancora di più. Credo che molto poco si sarebbe dovuto scrivere diversamente.



"Los años blancos", Rosa Berbel.
Tanto soñé, soñé tanto
que desdibujé
la realidad y su nombre
tanto que la distancia
fue un susurro y la mentira
una señal al otro lado.
È stato strano, per me, leggere un libro pubblicato da una ragazza più giovane di me. Se dicessi che la profondità che vi ho trovato mi ha sorpresa, però, mentirei: queste poesie sono state esattamente all'altezza delle mie aspettative, con le loro parole semplici a esprimere concetti importanti, vivi e belli. I temi toccati sono vari e delicati, trattati in modo tutt'altro che superficiale, a dimostrazione che l'età non fa l'umanità o l'intelligenza.
In particolare mi hanno colpita queste parole:




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