Ho ventitré anni, ma sono ancora una sognatrice. Non mi arrendo mai, non mollo, a rischio di farmi male. Una bambina un po' più alta, armata fino ai denti - soprattutto di buone intenzioni. Non ho preso lezioni per sparare, ma d'altronde non c'è bisogno di imparare ad amare, perché siamo umani, e l'amore è nella nostra natura. Come la curiosità, il gioco e la volontà di essere amati... Non ci è però dato sapere quale di queste quattro caratteristiche è preponderante. Né se possiamo forzarne una o un'altra. Possiamo soltanto darci da fare per esprimerle, soddisfacendole parzialmente prima del prossimo attacco di nostalgia.
Così sono qui, sperando di poter combattere. Non so se sarò forte, non so se sarò veloce, non so neanche se sarò ancora me stessa, se mai tornerò in me. Non so neanche se riuscirò. L'unica mia certezza è che sarà tutto effimero, che io trionfi o fallisca, come queste stesse parole. Ogni azione svanirà, ogni riconoscimento, ogni persona, ogni significato, ogni mondo, e la lingua con cui lo descriviamo, la mente con cui lo vediamo. Scomparirà tutto per sempre, svanirà, sarà stato tutto inutile.
Inutile? No, questo è un errore. Perché, almeno al momento, sarà stato qualcosa. Per il mio amico, per il mio vicino, ci sarà stato un contributo. E non può essere per altro il nostro stare sulla Terra se non è per essere infinito, se non può sopravvivere a domani. È tutto per oggi, tutto per chi ci sta accanto, tutto per noi, qui e ora.
Perciò corri, combatti, e non credere che sia facile, non credere che lo ricorderanno, non credere che non ti fraintenderanno... puoi soltanto avere fiducia nel motivo in cui lo fai, il principio.
Io vivo di principii.
Ed ora, scusate ma smetto di scrivere: poso la penna, prendo la spada.
Nessun commento:
Posta un commento